Percorso:
Quando e dove si vota?

Domenica 9 aprile le urne si aprono alle ore 8.00 e si chiudono alle ore 22.00
Lunedì 10 aprile le urne si aprono alle ore 7.00 e si chiudono alle ore 15.00
Occorre recarsi al seggio con un documento valido (carta di identità, passaporto) e la tessera elettorale (è valida per 13 elezioni); chi non la trovasse più la può richiedere all'Ufficio elettorale del proprio comune, anche durante i giorni di votazione. Gli italiani all’estero potranno votare per corrispondenza. Entro diciotto giorni prima della data stabilita per le votazioni in Italia riceveranno infatti un plico contenente certificato elettorale, schede elettorali, liste dei candidati, istruzioni per l’uso. Ed entro dieci giorni prima delle elezioni dovranno spedire il proprio voto, secondo le istruzioni, al Consolato competente. Le preferenze così raccolte verranno scrutinate in contemporanea con l’Italia.

Come funziona il nuovo sistema elettorale proporzionale?

La domanda può apparire scontata, dopo il gran discutere sul ritorno del proporzionale. Ma non è così. Dietro l’apparente semplificazione rappresentata dalle due sole schede elettorali sulle quali l’elettore dovrà tracciare un solo segno, vista l’abolizione del voto di preferenza, si cela un sistema complesso e per certi versi tortuoso.
Diverso è fra i due rami del Parlamento il sistema di attribuzione dei seggi: alla Camera su base nazionale con premio di maggioranza, al Senato su base regionale con [premio di maggioranzaregionale.
L’eccezione più evidenti a questo schema riguarda alla Camera l’unico deputato della Valle d’Aosta, che viene ancora attribuito con metodo maggioritario uninominale.
Vince, insomma, il candidato, collegato a un partito o a una coalizione di partiti, che ottiene più voti.
Al Senato sono tre le eccezioni alla regola.
In Valle d’Aosta si vota sempre con metodo maggioritario uninominale.
I due senatori spettanti al Molise vengono attribuiti con il sistema proporzionale ma, ovviamente, senza premio di maggioranza (manca un posto in più da destinare a questo scopo).
Il Trentino Alto Adige conserva il precedente sistema elettorale misto: se senatori eletti con sistema maggioritario semplice in altrettanti collegi uninominali (tre in provincia di Bolzano e tre in provincia di Trento) più un settimo senatore eletto in base al recupero regionale dei voti non utilizzati.
top

Come è fatta la scheda elettorale? E come si vota?

CAMERA
Alla CAMERA, scheda ROSA, si vota il simbolo de l'Ulivo. Si deve quindi tracciare una croce sul simbolo de l'Ulivo.
Senato
Al SENATO, scheda GIALLA, si vota il simbolo di uno dei partiti dell'Unione.

Sulla scheda elettorale appariranno solo i segni dei partiti ammessi alle elezioni. Non ci saranno né simboli di coalizione né i nomi dei leader delle coalizioni.
I contrassegni delle liste collegate appartenenti ad una stessa coalizione sono riprodotti di seguito, in linea orizzontale, uno accanto all''altro, su un''unica riga.
L’elettore dovrà tracciare un solo segno sul simbolo del partito da lui prescelto. In questo modo potrà anche contribuire, seppure indirettamente, all’attribuzione del premio di maggioranza alla coalizione i cui partiti abbiano raggiunto la somma di voti più alta.

top

Come si formano le coalizioni?

Fra venerdì 24 febbraio e domenica 26 febbraio, insieme alla presentazione dei simboli elettorali, i partiti o gruppi politici hanno presentato al Ministero dell’Interno le dichiarazioni di collegamento in una coalizione, assieme al programma elettorale comune e all’indicazione dell’unica persona indicata come «capo della singola forza politica o capo della coalizione».

top

È possibile esprimere la preferenza per un candidato?

No, si vota con un sistema a lista bloccata. Ovvero, in base al numero di seggi attribuiti proporzionalmente ad ogni partito, saranno eletti i primi candidati nell’elenco di ciascuna lista.
Se il partito x otterrà 15 candidati, saranno eletti i primi quindici candidati presenti in lista.
Con il nuovo sistema elettorale proporzionale, non si possono esprimere preferenze sui candidati.
Le schede che riporteranno il nome di un candidato (o altri caratteri o segni oltre la semplice croce) sarano annullate.

top

Come vengono distribuiti i seggi?

Per l’elezione della Camera il riparto dei seggi si effettua su base nazionale. Accedono alla ripartizione le coalizioni che abbiano raggiunto complessivamente il 10 per cento del totale dei voti validi purché almeno una delle liste collegate superi il 2 per cento o sia rappresentativa di minoranze linguistiche tutelate dalla legge che abbiano raggiunto almeno il 20 per cento nella propria circoscrizione. Accedono inoltre anche le singole liste non coalizzate che abbiano ottenuto almeno il 4 per cento dei voti (il 20 per cento per le minoranze linguistiche).
Fatta eccezioni per i 12 seggi della Circoscrizione estero e il seggio attribuito col maggioritario uninominale in Valle d’Aosta, sono 617 i seggi da assegnare. Qualora nessuna delle due coalizioni abbia ottenuto almeno 340 seggi (pari a circa il 55% dei voti), i seggi verranno distribuiti in base a un premio di maggioranza che assegna 340 seggi alla coalizione vincente e i restanti 277 alle altre coalizioni e alle liste singole.
Al Senato, sempre fatta eccezione per i sei seggi attribuiti alla Circoscrizione estero, la grande differenza è che il riparto dei seggi si effettua esclusivamente su base regionale. Anche per quanto riguarda il premio di maggioranza, che segue le stesse modalità della Camera ma calibrate di volta in volta, regione per regione: qualora nessuna coalizione abbia raggiunto almeno il 55 per cento dei voti, tale cifra viene automaticamente attribuita alla lista che ha ottenuto più voti. Il restante 45 per cento sarà diviso fra le coalizioni che abbiano raggiunto almeno il 20 per cento dei voti validi e le liste singole che abbiano raggiunto l’8 per cento.

top

Perché si dice che potrebbero uscire maggioranze molto diverse fra Camera e Senato?

Per la profonda differenza fra i due sistemi di assegnazione dei seggi. Se il sistema della Camera, infatti, attribuisce invariabilmente 340 seggi alla coalizione vincente garantendole un ampio margine di manovra in Parlamento, al Senato, il premio di maggioranza assegnato su base regionale può non determinare un corrispondente vantaggio per la coalizione più votata su base regionale.
Il voto sarà in sostanza quasi una replica del voto delle ultime Elezioni Regionali. Medesime saranno le regioni più calde e le partite più combattute.
In particolare tutte le analisi e i sondaggi pre elettorali si concentrano su un’ipotesi: l’attuale maggioranza di centrodestra, considerandosi in lieve vantaggio sul centrosinistra in alcune grandi regioni come Lombardia, Veneto, Sicilia e sperando in un testa a testa in altre grandi regioni come Lazio e Puglia può sperare di recuperare, attraverso i premi di maggioranza incassati in queste regione, l’eventuale svantaggio accumulato nei confronti dell’Unione a livello di voti assoluti sul territorio nazionale. Il centrosinistra, infatti, vedrebbe ridotto o vanificato, per assenza di un analogo premio di maggioranza, l’effetto del grande margine acquisito nei confronti del centrodestra in alcune regioni del centro-sud dove i partiti dell’Unione ottengono percentuali ben superiori al fatidico 55%.
Ma tutto questo, naturalmente, è solo un’ipotesi.

top

Per gli elettori che viaggiano in treno
Le riduzioni per chi va a votare

top