Percorso:
23 maggio 2006 Lo dobbiamo alla democrazia italiana
[Stralcio dell’intervento del capogruppo dell’Ulivo Dario Franceschini a Montecitorio in occasione della fiducia al governo Prodi]
C’è ancora un passaggio davanti a noi, tra un mese, un passaggio di fondamentale importanza per potere definitivamente cominciare una nuova stagione: il referendum sulle modifiche costituzionali che voi avete approvato in ricercata solitudine.
Noi ci mobiliteremo, con tutte le nostre energie, con tutta la straordinaria forza della nostra gente per bocciare quelle norme, dannose per le Istituzioni e costose per le famiglie e le imprese.
Lo dobbiamo alla democrazia italiana.
Lo dico con tutto il rispetto possibile per l’ex ministro delle Riforme Istituzionali, ma nessun italiano merita di passare dalla Costituzione di De Gasperi e Terracini alla Costituzione dell’onorevole Calderoli.

dalla stampa Interventi
  Hanno detto
Giorgio Napolitano: «Un risoluto ancoraggio ai lineamenti essenziali della Costituzione del 1948 non può essere scambiato per puro conservatorismo»
Fassino: «il nostro no non è per tenere tutto com´è, ma per tirare via il brutto e poi lavorare per fare bene quelle riforme che sono necessarie».
Andreotti: «mi daro' da fare per cancellare questo cambiamento della Costituzione. Con la devolution è stato sbagliato anche il metodo. Le modifiche alla Costituzione vanno fatte preparando l´opinione pubblica. E poi non si possono fare solo con i voti della maggioranza»
Bertinotti: «non ci potrebbe essere testimonianza migliore della forza e della vitalità della Costituzione e della democrazia che la partecipazione in massa di tutti i cittadini alla prossima consultazione referendaria».
28 Maggio 2006 Romano Prodi al Senato
"... dobbiamo offrire una risposta al rinnovamento delle istituzioni che il nostro Paese si attende, non la risposta sbagliata e dirompente di riforme della Costituzione a cui la nostra maggioranza si opporrà compatta nel prossimo referendum , ma una risposta di aggiornamento della nostra Costituzione e di riforma della legge elettorale, attraverso la ricerca di una costruttiva e larga collaborazione fra tutte le forze politiche del Paese."
12 Maggio 2006 Romano Prodi incontra Scalfaro
«La nostra Costituzione ha assicurato unità e coesione all'Italia e le ha consentito di diventare una grande e forte democrazia. Noi chiediamo ai nostri concittadini di andare a votare per dire “no” ad una riforma incoerente e squilibrata che produce danno al Paese».
«Noi non abbiamo bisogno di persone che si fanno pagare, ma di gente che si impegni per un progetto e in grado di mobilitare tutte le nostre forze». (R.P)