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Comunicazioni, sostegno alle nuove tecnologie e apertura del mercato

L'azione del Ministero delle Comunicazioni ha avuto come obiettivo principale l'apertura del sistema dei media e lo sviluppo tecnologico. Stanziati anche maggiori fondi per le tv locali e promossa una televisione pubblica di qualità, con particolare attenzione alla tutela dei minori.

Televisione e tecnologia digitale | Radio e diritti televisivi per il calcio | Sviluppo del sistema di telecomunicazione | Tutela minori |

Televisione e tecnologia digitale Il Ministero delle Comunicazioni ha attuato una politica orientata all'apertura del mercato e all'innovazione tecnologica.  Ulteriore priorità del Ministero è stata l'introduzione e la diffusione di un sistema digitale accessibile per tutti i cittadini e fruibile uniformemente dall'intero Paese.  

Database e frequenze tv. Il sistema di database delle frequenze, adottato dal ministero nel 2007, ha permesso di individuare 108 impianti-frequenza TV disponibili, da poter assegnare alle emittenti private. A tale scopo, a fine gennaio 2008 è stato proposto un bando di gara pubblico che a breve troverà attuazione. Per lo sviluppo del sistema digitale nella televisione pubblica, il Ministero ha previsto lo stanziamento di fondi da utilizzare proprio per introdurre tale tecnologia.
Non sono rimaste escluse dai fondi le altre emittenti tv: infatti, sono stati erogati a loro favore fondi per consentirgli di adottare il sistema digitale. La distribuzione di queste risorse è stata effettuata con lo stanziamento nel 2006 di 95 milioni di euro e nel 2007 con 125 milioni di euro. Per quest’anno invece sono stati assegnati allo sviluppo delle tv locali 150 milioni e ne sono previsti altri 145 per il 2009. Le modalità di distribuzione dei fondi sono state stabilite nella finanziaria 2008, in modo tale da consentire una distribuzione più celere.  

Passaggio al digitale.Il Governo nella finanziaria 2008 ha investito 20 milioni di euro, da aggiungere ai 40 già previsti dalla Finanziaria 2007, per accelerare e favorire il passaggio alla nuova tecnologia.  L'azione del Ministero delle Comunicazioni si è concretizzata in molteplici misure. Tra queste, anche provvedimenti finalizzati a favorire la diffusione della tecnologia attraverso incentivi all’acquisto di nuovi apparecchi.  
Il Ministero ha inoltre avviato la sperimentazione delle trasmissioni in Sardegna ed in Val d’Aosta, con la migrazione anticipata di una serie di broadcaster, per poi ultimare il passaggio fra settembre ed ottobre 2008. Sono stati sottoscritti protocolli d’intesa con Piemonte e Trentino per l’avvio di ulteriori sperimentazioni di tipo “all-digital”.
Per permettere ai cittadini di uniformarsi al passaggio, è stata prevista la possibilità di detrarre il 20 per cento della spesa, fino a un importo massimo di 1.000 euro, per quanti hanno comprato un televisore con sintonizzatore digitale entro il 31 dicembre 2007. Le spese vanno inserite nella dichiarazione dei redditi IRPEF relativa all’anno 2007, che verrà presentata nel 2008 e prevede la detrazione di un massimo di 200 euro.
Per quanto riguarda le imprese di produzione dei televisori, invece, il Ministero ha raggiunto con queste ultime un accordo per il blocco della commercializzazione degli apparecchi privi di decoder digitale incorporato a partire dal marzo 2009.
Per favorire la diffusione uniforme del nuovo sistema in tutto il Paese, il 18 dicembre 2007 il Ministero delle Comunicazioni e Telecom Italia hanno siglato un accordo finalizzato a ridurre ed in prospettiva eliminare il divario digitale in Italia, favorendo lo sviluppo d’infrastrutture in larga banda su tutto il territorio nazionale.


Contratto di servizio Rai. Il Ministero delle Comunicazione ha stipulato un nuovo contratto con la televisione pubblica che ha introdotto numerose novità, prima tra tutte l’introduzione della presenza Rai in internet, quale terza tipologia di servizio oltre a quello tv e Radio. Inoltre, sono stati offerti incentivi per acquistare, produrre e vendere prodotti audiovisivi italiani ed europei. 
Il nuovo contratto di servizio per la televisione pubblica introduce, inoltre, il cosiddetto “indice di qualità dei programmi Rai” che, affiancato al sistema Auditel, consentirà al pubblico di conoscere i risultati conseguiti dai programmi in tema di qualità.

29/03/2008

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