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Comunicazioni, sostegno alle nuove tecnologie e apertura del mercato

L'azione del Ministero delle Comunicazioni ha avuto come obiettivo principale l'apertura del sistema dei media e lo sviluppo tecnologico. Stanziati anche maggiori fondi per le tv locali e promossa una televisione pubblica di qualità, con particolare attenzione alla tutela dei minori.

Televisione e tecnologia digitale | Radio e diritti televisivi per il calcio | Sviluppo del sistema di telecomunicazione | Tutela minori |

Radio e diritti televisivi per il calcio Radio in digitale.  Anche la radio diventa digitale. Il Ministero delle Comunicazioni, in collaborazione con l’Agcom, ha rilasciato i nullaosta per la sperimentazione della radio digitale con standard Dab- Dmb e Dab Plus nelle aree di Roma, Venezia e Bologna. La sperimentazione, prevede una collaborazione tra RaiWay, società Rai che gestisce la rete trasmissiva, e le radio private.  Inoltre è stato costituito il comitato tecnico tra l'Agcom, il Ministero delle Comunicazioni e le associazioni delle radio commerciali sul digitale.
Il 13 luglio 2007, il Ministro delle Comunicazioni, ha emesso poi il decreto che consente la liberalizzazioni delle frequenze radio per i dispositivi “Radio Frequency Identification”. Tale tecnologia sarà utile  per i cittadini in diversi settori. In ambito di sicurezza, consentirà una migliore tracciabilità per gli alimenti e per i medicinali, eliminando il rischio di contraffazioni. Sotto il profilo dell’accessibilità, il sistema RFID è in grado di innalzare il livello di qualità delle cure dei pazienti e di migliorare il rispetto delle prescrizioni terapeutiche, dei servizi per la salute.

Diritti per il calcio. Il Ministero delle Comunicazioni ed il Ministero per le Politiche Giovanili e Attività sportive, hanno realizzato una modifica delle norme che regolano la gestione dei diritti del calcio in TV.
Il decreto legislativo del gennaio 2008, valido per il campionato di calcio 2010-2011, non si limita a porre modifiche ma prevede una serie di nuove regole per il prodotto televisivo del calcio, contenuto tv “premium” per eccellenza.
Con tale regolamentazione, il sistema ha la certezza di avere ricavi grazie ai diritti televisivi sviluppando in questo modo la concorrenza nel settore televisivo.
Inoltre, è stata introdotta dal decreto la negoziazione collettiva dei diritti delle squadre di calcio, basata sulla ripartizione delle risorse decisa dalla serie A della Lega Calcio.  Una percentuale del 40% dei proventi verrà distribuita equamente tra tutte le società di serie A e un’altra quota, pari al 30%, sarà ripartita tra tutte le squadre, in base ai risultati sportivi conseguiti; la restante quota del 30% verrà assegnata in base al bacino di utenza.
Per favorire la concorrenza, nessuna emittente TV potrà acquistare in blocco diritti e, per tutelare in particolare le piattaforme emergenti, i diritti ad esse relativi vengono assegnati per singole piattaforme, senza diritti di esclusiva. Inoltre è previsto che gli organizzatori degli eventi sportivi possano rivendere all'emittenza locale, a condizioni agevolate, i pacchetti di diritti rimasti invenduti o venduti ma non trasmessi.


l nuovo codice “media e sport” - Il Ministero delle Comunicazioni ha promosso l’adozione del “Codice Media e Sport”, per l’autoregolamentazione dell’informazione sportiva, sottoscritto da tutti gli Editori radiotelevisivi, dall’Ordine e dal Sindacato dei giornalisti e dagli editori dei giornali. Il codice prevede, tra l'altro, l'assunzione da parte dei soggetti operanti nei media di iniziative contro la violenza nello sport.

29/03/2008

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