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618 giorni di Governo Prodi

Solidarietà Sociale, un bilancio per le politiche dell'integrazione

Ridurre il disagio abitativo, favorire l'inclusione degli immigrati, garantire diritti certi alle persone con disabilità: questi alcuni dei principali interventi finanziati dal Fondo per le politiche sociali. Inoltre aumenta l'impegno nella prevenzione e nel recupero delle dipendenze e si rafforza il sostegno al volontariato.

I Fondi per le poltiche sociali e il disagio abitativo | Disabilità, infanzia e adolescenza | Immigrazione e dipendenze | RSI e Volontariato |

I Fondi per le poltiche sociali e il disagio abitativo I Fondi per le politiche sociali. Il Ministero della Solidarietà Sociale ha fatto dell’inclusione il principio guida per questi venti mesi di Governo, sviluppando linee di coordinamento generale che si sono poi concretizzate in Piani Regionali e piani di Zona, secondo quanto stabilito dal nuovo articolo V della Costituzione, che attribuisce solo alle Regioni la competenza in materia di assistenza. La Finanziaria 2008 ha assegnato1,6 miliardi di euro al Fondo per le politiche sociali, a cui però si sono aggiunti altri Fondi rivolti a specifiche aree di intervento come il Fondo per le non-autosufficienze, arrivato a 400 milioni di euro nel 2008, o il Fondo per l’inclusione sociale dei migranti per cui sono stati previsti 50 milioni di euro nel 2007 e 50 milioni nel 2008. Il Ministero della Solidarietà Sociale ha contribuito, inoltre, a finanziare altri Fondi attribuiti ad altri Ministeri com’è successo per il Piano straordinario per gli asili nido o i Fondi politiche della famiglia e politiche giovanili.

Anticipo delle risorse. Già da aprile-maggio di quest’anno le Regioni, le Province e i Comuni potranno usufruire di metà delle risorse a loro destinate dal Fondo per le politiche sociali e non dovranno, per la prima volta, aspettare fino ad ottobre. Questo anticipo, voluto dal ministro Paolo Ferrero, garantisce la programmazione e la continuità dei sevizi sociali sul territorio, allineandosi alle politiche di miglioramento della spesa pubblica promosse dal Governo Prodi.

Il monitoraggio dei fondi. Sempre in questa direzione, si è intensificato il monitoraggio per controllare la gestione delle risorse negli enti locali, analizzando come procede la costruzione dei sistemi integrati di servizi a livello regionale e come viene gestita la spesa sociale. In questo modo il Ministero ha potuto verificare a livello locale l’applicazione dei Lep, ovvero dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali, che garantiscono standard di prestazioni sull’intero territorio nazionale. Il processo di definizione dei Lep è in continua evoluzione e avviene in collaborazione con le istituzioni e con la rete di attori pubblici e privati che erogano i servizi sociali.

Il disagio abitativo. Una delle aree di intervento del Ministero della Solidarietà Sociale è il sostegno alle politiche abitative per le fasce più deboli della popolazione come anziani, disabili, immigrati e famiglie a basso reddito, in particolare con figli minorenni. La legge n. 9  dell’8 febbraio 2007, ha bloccato gli sfratti esecutivi per particolari categorie svantaggiate nei capoluoghi di provincia, nei comuni confinanti con più di 10 mila abitanti e nei comuni ad alta tensione abitativa . Inizialmente la norma bloccava gli sfratti fino al 15 ottobre 2007, ma il decreto “Milleproroghe” ha esteso il termine al 15 ottobre 2008. Sono stati inoltre finanziati i programmi in ambito urbano “Contratti di quartiere II” e “Contratti di quartiere III” ed è partito il “Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile” per cui è previsto un fondo complessivo di 400 milioni di euro tra risorse a carico dello Stato, delle regioni e dei comuni.

Il Piano di edilizia residenziale pubblica. Il decreto legge n. 159 del 2007, collegato alla Finanziaria 2008 e convertito nella legge n. 222 del 2007, ha previsto 550 milioni di euro per il Piano straordinario di edilizia residenziale pubblica attraverso cui si è avviato il recupero di alloggi pubblici non assegnati, inutilizzati e in degrado, ma anche l’acquisto e l’affitto di alloggi o la nuova costruzione. L’obiettivo principale del Piano è garantire il passaggio da casa a casa alle stesse fasce della popolazione a cui era rivolta la legge n. 9 dell’8 febbraio 2007, oltre che alle famiglie in graduatoria, con particolare attenzione alle giovani coppie con redditi bassi. Inoltre per quanto riguarda il patrimonio immobiliare destinato all’edilizia pubblica, lo stesso decreto legge 159/2007 ha previsto l’istituzione di una società di scopo per promuovere strumenti finanziari immobiliari al fine di realizzare unità abitative, con l’obiettivo di 8 mila appartamenti all’anno per 10 anni; a questo proposito è stata prevista una spesa massima di 150 milioni di euro per il 2007.

10/04/2008

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