Il programma dell'Ulivo del '96 - Le maggiori realizzazioni ottenute in questi quattro anni di governo

 

POLITICHE DEL LAVORO E DELLA CITTADINANZA SOCIALE

Tesi 43: Una Repubblica fondata davvero sul lavoro

 

PROGRAMMA

 

Affrontare i nodi di fondo della disoccupazione italiana, superando le differenze tra territorio e sessi, rafforzando il tessuto produttivo, favorendo la creazione di nuove opportunità , una crescita più elevata e l’introduzione di maggiore flessibilità sul mercato del lavoro attraverso i seguenti strumenti:

  • politiche dell’offerta, attraverso l’istruzione, la formazione professionale, la ristrutturazione dei sussidi e degli ammortizzatori sociali;

  • interventi sulla domanda, attraverso la creazione di nuove possibilità di lavoro, la diminuzione del costo del lavoro e la promozione dell’innovazione e delle piccole e medie imprese;

  • interventi nel mercato del lavoro, per favorire l’incontro tra domanda ed offerta, per aumentare la flessibilità nel mercato del lavoro e le possibilità di gestire i tempi di lavoro e di vita .

 


GOVERNI DI CENTROSINISTRA

La strategia per l’occupazione perseguita dai governo di Centro Sinistra si è fondata sul metodo della concertazione, del confronto programmatico in sede locale e nazionale con le parti sociali, che ha avuto come riferimento i documenti di intesa- quadro tra il governo e le parti sociali (Patti) del 1996 e del 1998. Il metodo della concertazione, il collegamento tra le misure per l’occupazione e le politiche per lo sviluppo locale (sviluppo dal basso) e la forte relazione tra le politiche nazionali e le indicazioni comunitarie (attraverso il Piano nazionale per l’occupazione da presentare ogni anno alla Commissione Europea) costituiscono i pilastri della strategia per l’occupazione.

  • Politiche dell’offerta: la legge 196 del 1997 è intervenuta per la riforma dell’apprendistato, dei contratti di formazione lavoro, dei tirocini formativi (stage) e per l’istituzione dei piani per l’inserimento professionale dei lavoratori. Gli interventi di riforma del sistema formativo passano inoltre attraverso la legge di riforma dei cicli scolastici, l’elevazione dell’obbligo formativo a 18 anni, la riforma ( in attuazione dell’articolo 17 della legge 196) della formazione professionale ed attraverso l’istituzione del sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), disciplinato attraverso l’articolo 69 della legge n.144 del 1999 in attuazione di un principio contenuto nel Patto sociale del 1998. Il riordino complessivo degli istituti formativi di accesso la lavoro, la riforma dell’indennità di disoccupazione e degli ammortizzatori sociali trovano riferimento nell’attuazione delle norme di delega contenute nella legge 144 del 1999; non ancora esercitata dal governo.

  • Interventi sulla domanda: realizzati attraverso gli strumenti di promozione del

 

lavoro autonomo (la legge 608 del 1996 e le misure di rifinanziamento delle leggi per la creazione di impresa, prestito d’onore, imprenditoria femminile e giovanile), il disegno di legge (all’esame delle Camera) per il sostegno all’innovazione e alla ricerca, le misure di riforma e per l’esaurimento dei lavori socialmente utili ( decreto legislativo 468 del 1997 e successivi decreti), le misure di politica attiva previste per i nuovi servizi per l’impiego (decreto legislativo 469 del 1997) e dalla riforma ( con delega ancora da attuare) degli ammortizzatori sociali ) e le misure per l’abbattimento del costo del lavoro attraverso la riduzione degli oneri impropri realizzati con la legge 488 del 1999 (0,3 per cento dal trattamento obbligatorio di maternità), con la legge 448 del 1998 (che ha provveduto ad una riduzione degli oneri contributivi pari allo 0.5% attraverso la soppressione di alcuni contributi tra cui il contributo destinato al finanziamento degli asili nido, quello relativo all’Ente per l’assistenza agli orfani dei lavoratori e quello per l’assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi, quest’ultimo posto a carico dello Stato). La scadenza del contributo ex Gescal ha incrementato la riduzione, fissata nello 0.82%. L’introduzione dell’IRAP ha inoltre determinato un alleggerimento del costo del lavoro stimato in circa 0,8 punti percentuali.

  • Interventi sul mercato del lavoro: realizzati attraverso un ampio di segno di riforma, la legge 196 del 1997 che ha tra l’altro introdotto nel nostro ordinamento il lavoro interinale (la cui regolamentazione è stata modificata dalla legge n.488 del 1999) ha provveduto a consentire l’istituzione di agenzie di collocamento privato, ha fissato il limite dell’orario settimanale a 40 ore, ha limitato il ricorso allo straordinario (che è stato successivamente oggetto del decreto n.335 del 1998, convertito con la legge n.409 del 1998, che ha ridefinito e criteri per il ricorso al lavoro straordinario) ed ha provveduto a sostenere la promozione del

 

part time, realizzata con successivi decreti e con il recepimento della direttiva comunitaria in materia avvenuto attraverso un apposito decreto legislativo non ancora pubblicato. Il decreto legislativo 469 del 1997 ha stabilito inoltre le misure di riforma dei servizi per l’impiego e per l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Va inoltre considerata in questo ambito la legge 68 del 1999 che riforma l’inserimento al lavoro dei disabili. La legge sui congedi parentali, formativi e personali ha inoltre provveduto ad introdurre nuove misure per migliorare la gestione dei tempi di lavoro e di vita.

Sono inoltre da considerare tra gli interventi più significativi della strategia per l'occupazione:

  • il decreto legislativo di riforma dell’INAIL e degli istituti di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, decreto legislativo 14 febbraio 2000 n.. 37, che ha provveduto ad allargare la tutela assicurativa e ad aggiornarla ai mutamenti del mercato del lavoro;

  • la previsione, all’interno del medesimo decreto di un sistema di rivalutazione della rendita infortunistica INAIL per gli invalidi del lavoro;

  • il superamento a partire dal 1°luglio 2000 del divieto di cumulo tra rendita infortunistica INAIL ed i trattamenti previdenziali di reversibilità, previsto da un disegno di legge (A.C. 4470) presentato dal Governo, attualmente all’esame del Senato;

  • l’allargamento delle tutele sul lavoro ai lavoratori "atipici", realizzata dalle leggi 448 del 1998 e 488 del 1999 ed attraverso la proposta di legge in corso di discussione alla Camera;

  • la legge riforma dei Patronati e degli Istituti di promozione sociale, assegnata
  • all’esame dell’Aula della Camera, già approvata dal Senato;

  • il decreto legislativo 4 agosto 1999 n.345, attuativo di una direttiva comunitaria, per la protezione dei giovani sul lavoro;

  • la proposta , all’esame della Camera, per la riforma della rappresentanza e della rappresentatività sindacale;

  • la proposta, all’esame della Camera, per la regolamentazione dell’esercizio del diritto di sciopero.

Tesi 44: Il Mezzogiorno

 

PROGRAMMA

 

Il superamento della logica dell’intervento straordinario dello Stato, attraverso l’adozione di una nuova strategia che punti sulla crescita e sul funzionamento delle istituzioni locali: questo è l’obiettivo dello politiche per il Mezzogiorno. La promozione di una nuova classe politica che ribatti lo logica dell’assistenzialismo, puntando sul rafforzamento delle condizioni strutturali ed infrastrutturali del territorio.

Queste le linee d’azione:

  • la cooperazione tra Amministrazione centrale e Regioni;

  • la riforma dei settori ordinari dell’intervento pubblico, rafforzando la qualità delle Pubbliche Amministrazioni meridionali;

  • la promozione la cultura di impresa, favorendo l’innovazione, anche attraverso una maggiore disponibilità al cambiamento;

  • il sostegno alla legalità diffusa;

  • la promozione di nuove opportunità attraverso un diverso sistema di promozione del lavoro autonomo, la diffusione di servizi innovativi e il rafforzamento della formazione, nonché attraverso la promozione di investimenti nei nuovi bacini di impiego.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

Costruire un nuovo sistema di intervento in grado di creare un ambiente idoneo allo sviluppo, puntare sullo sviluppo "dal basso", ovvero sulla vocazione economica del territorio, aggredire le cause del ritardo dello sviluppo (dalla Pubblica Amministrazione che non funziona alla presenza di criminalità, dalla carenza di infrastrutture ad un uso distorto degli incentivi): questi gli obiettivi di fondo dell’azione dei Governi di Centrosinistra che ha consentito un salto di qualità e che sta favorendo una nuova stagione di sviluppo per il nostro Mezzogiorno.

Questi gli interventi realizzati:

  • il trasferimento, attraverso i provvedimenti per il decentramento amministrativo (legge 59 del 1997 e legge 127 del 1997 ed i successivi decreti legislativi) alle Regioni ed agli Enti locali di poteri e di risorse per il Governo del territorio, per la programmazione economica e per gli interventi per lo sviluppo dell’occupazione e per la crescita dell’economica locale;

  • l’utilizzo degli strumenti della programmazione negoziata (Patti territoriali, Contratti d’area, Intese istituzionali di programma, Contratti di programma), definiti dalla legge n.662 del 1996 e dalle successive misure attuative, per sostenere progetti e programmi per lo sviluppo del territorio e per la creazione di nuovi insediamenti produttivi, attraverso il coinvolgimento delle parti sociali, della rete di agenti e di operatori economici locali e con il contributo delle risorse comunitarie;

  • il riordino degli Enti di promozione per lo sviluppo e l’istituzione,
  • attraverso il decreto legislativo n.1 del 1999, della società Sviluppo Italia, per il coordinamento e la promozione degli interventi per lo sviluppo economico delle aree depresse;

  • l’avvio di grandi azioni concertate volte a recupero del deficit infrastrutturale, destinando risorse a programmi che intervengono per migliorare e rafforzare la dotazione di infrastrutture economiche e sociali delle aree del Mezzogiorno, anche grazie al cofinanziamento dell’Unione Europea (la capacità di spesa dei fondi europei è passata dal 35% del 1996 al 75% del 1999);

  • la realizzazione di interventi mirati e di una legislazione di sostegno (articolo 75 della legge n. 448 del 1998 e le successive misure attuative) per l’emersione del lavoro nero;

  • l’impostazione del sistema di incentivi in grado di favorire la realizzazione di maggiori convenienze per i nuovi insediamenti produttivi. Gli incentivi per le imprese e l’occupazione nel Mezzogiorno derivano dalle leggi collegate alle manovre finanziarie 1997 – 2000. Il Governo deve emanare, data la delega conferita dalla legge n.144 del 1999, disposizioni per la revisione complessiva del sistema degli incentivi per il lavoro e lo sviluppo.

Tesi 67: Formazione professionale, educazione continua e partecipazione

 

PROGRAMMA

 

La formazione professionale come strumento di politica attiva del lavoro, da realizzarsi attraverso:

  • la pluralità delle forme di formazione;

  • la costituzione di un sistema di formazione continua;

  • il decentramento del Governo e della gestione della formazione.

Queste le linee di intervento:

  • assegnazione alle Regioni del Governo e della gestione della formazione professionale;

  • articolazione degli interventi tenendo conto del contesto locale;

  • introduzione di un moderno sistema di apprendistato;

  • maggiore efficienza del sistema e rafforzamento dell’offerta formativa.

 


GOVERNI DI CENTROSINISTRA

La strategia di intervento dei Governi di Centrosinistra per la formazione professionale collega la nuova formazione professionale nell’ambito degli interventi per la riforma del sistema formativo e per una migliore qualità del lavoro.

Questi i principali provvedimenti:

  • il decentramento del Governo e della gestione della formazione professionale alle Regioni ed agli Enti locali attraverso la legge n.59 del 1997 ed i successivi decreti attuativi;

  • il raccordo tra gli interventi di orientamento, di formazione e di politica attiva a livello locale nell’ambito dei nuovi servizi per l’impiego, definito attraverso il decreto legislativo 469 del 1997 ed i successivi decreti attuativi;

  • la riforma della formazione professionale impostata dall’articolo 17 della legge n.196 del 1997 e realizzata attraverso regolamenti in corso di emanazione e non ancora completati (il relativo decreto legislativo è ancora bloccato per problemi rilevati dalla Corte dei Conti);

  • la riforma dell’apprendistato, ed i contratti di formazione lavoro, impostata attraverso gli articoli 15 e 16 della legge n.196 del 1997 ed oggetto della delega prevista dall’articolo 45, comma 1 lettera b) per la revisione dei rapporti di lavoro con contenuto formativo, non ancora esercitata (sono in corso gli incontri con le parti sociali per la stesura del testo);

  • la revisione dei tirocini formativi disciplinata dalla legge n.196 del 1997 e delle misure dell’inserimento al lavoro non costituenti rapporto di lavoro, di cui alla delega attribuita dal comma 1 lettera d) dell’articolo 45 della legge n.144 del 1999, non ancora esercitata;

  • l’elevazione a 18 anni dell’obbligo di frequenza ad attività formative di cui alla legge n.144 del 1999 e l’integrazione tra la disciplina della formazione professionale e la legge di riordino dei cicli scolastici e la legge di riforma dell’Università, nonché l’istituzione con l’articolo 69 della legge n.144 del 1999 del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), per riqualificare ed ampliare l’offerta formativa destinata ai giovani ed agli adulti (sono in via di definizione i provvedimenti attuativi, attraverso il confronto tra regioni, Governo e parti sociali).

TESI 70: RIORGANIZZARE LE PROFESSIONI, EVITARE LE CORPORAZIONI

 

PROGRAMMA

  • Rivedere la regolamentazione dell’entrata nelle professioni e i controlli ex-ante

GOVERNI DI CENTROSINISTRA
  • Disegno di legge Mirone 5092 (delega al Governo per il riordino delle professioni intellettuali): il governo Prodi ha presentato questo DDL sulla riforma degli ordini professionali e sul riconoscimento delle associazioni professionali. E’ sulla base di questo che il governo D’Alema ha aperto un tavolo del dialogo con ordini e associazioni al fine di presentare un emendamento integrativo e parzialmente sostitutivo per risolvere la questione entro il più breve tempo possibile.

TESI 71 - IL FUTURO DEI GIOVANI

 

PROGRAMMA
  • Una politica che non si ferma al giorno per giorno ha al centro lo sviluppo delle persone e quindi un progetto per le giovani generazioni: risanare la finanza pubblica, intervenire sulla scuola e sull’università, costruire una repubblica davvero fondata sul lavoro, dare un’organizzazione sociale che dia le stesse opportunità alle donne e agli uomini, rendere la cultura, la musica, le arti risorse di promozione della persona e fattori di coesione sociale oltre a politiche specifiche rivolte ai giovani.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

Molte di queste proposte sono al centro di altre tesi e così anche, quindi, le realizzazioni corrispondenti.

  • All'esame del Parlamento è il disegno di legge del Governo AC 6220 "Disposizioni per sostenere la partecipazione, la rappresentanza e le attività dei giovani nella società". Il provvedimento intende favorire lo sviluppo delle politiche giovanili, anche mediante l'adozione da parte del Governo di un apposito Piano triennale quale strumento per la definizione degli interventi da realizzare per un concreto coordinamento delle politiche in favore dei giovani.

 

TESI 72: I GIOVANI AL SERVIZIO DELLA COMUNITA’

 

PROGRAMMA

Si propone la costituzione di un servizio civile:

  1. che faciliti l’accesso ai giovani di leva che optano per esso, agli obiettori di coscienza, alle ragazze che volontariamente chiedano di partecipare;
  2. che sia radicato nel territorio attraverso il decentramento ma sia anche collegato, in prospettiva, ad un servizio civile europeo

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

Principali provvedimenti legislativi:

  1. Riforma dell’obiezione di coscienza; Legge n.230 dell’ 8 luglio 1998.
  2. Istituzione del servizio civile volontario; D.d.L. del Governo (A.S.4408)

Tesi 73: Una società di donne e di uomini

 

PROGRAMMA

E’ necessario valorizzare la presenza delle donne nell’economia, nella società e nel mercato del lavoro, risorsa importante per il futuro del Paese.

Per questo motivo è necessario:

  • garantire pari opportunità nel mondo del lavoro, anche favorendo la modulazione degli orari e la flessibilità dei percorsi lavorativi;

  • favorire la compatibilità tra i tempi di lavoro e i tempi della cura e delle responsabilità familiari;

  • superare la demarcazione rigida tra lavoratrici e casalinghe, tutelando il lavoro domestico;
  • realizzare una politica di armonizzazione dei tempi delle città.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

L’azione dei Governi di Centrosinistra per la realizzazione di una società di donne e di uomini ha portato all’adozione in questi anni di innovativi strumenti di promozione sociale:

  • l’istituzione del Ministero per le pari opportunità ed il rafforzamento degli organi preposti a questa funzione, anche attraverso una maggiore dotazione finanziaria;

  • il rafforzamento degli strumenti volti a sostegno dell’imprenditoria femminile (maggiori risorse nelle manovre finanziarie 1999 e 2000) e la promozione del lavoro autonomo nei nuovi bacini di impiego a forte presenza femminile;

  • l’approvazione della legge sui Congedi parentali formativi e personali che ha introdotto nel nostro ordinamento una fondamentale legge per l’equilibrio dei tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione, attraverso:

  • l’istituzione dei congedi dei genitori e l’estensione del sostegno ai genitori di soggetti di portatori di handicap;
  • l’estensione dei congedi per la formazione e l’istituzione del congedo per la formazione continua;
  • il coordinamento dei tempi di funzionamento delle città e la promozione dell’uso del tempo per fini di solidarietà sociale;

  • il decreto legislativo per il sostegno al part – time e alla gestione flessibile dell’orario, in corso di pubblicazione, emanato in attuazione di quanto previsto dalla legge comunitaria 1999;

  • l’istituzione del Fondo nazionale per la riduzione dell’orario di cui all’articolo 13 della legge n.196 del 1997, che non ha ancora dato luogo ad interventi, e il Fondo

 

previsto dalla legge sui Congedi parentali per la flessibilità dell’orario;

  • la legge n.493 del 1999 che introduce la tutela assicurativa contro gli infortuni domestici;

  • la delega prevista dall’articolo 47 della legge n.144 del 1999, non ancora esercita, per la riforma della legge n.125 del 1991 per la promozione delle pari opportunità;

  • la delega non ancora esercitata di cui all’articolo 45 della legge n.144 del 1999 (comma 1 lettera e) per collegare la riforma per gli incentivi al lavoro, degli istituti di inserimento formativo al lavoro e degli ammortizzatori sociali alla promozione del lavoro femminile;

  • il decreto legislativo n.565 del 1996, di attuazione della legge n.335 del 1995 di riforma delle pensioni, per l’istituzione del Fondo mutualità pensioni per le casalinghe. Non sono stati tuttavia emanati i provvedimenti attuativi di questo decreto legislativo, in corso di definizione presso il Ministero del Lavoro.

Tesi 75:La famiglia come ricchezza civile

 

PROGRAMMA

La tutela della famiglia come "bene pubblico" richiede interventi per affermare la cittadinanza della famiglia e valorizzarne le sue funzioni. E’ necessario attivare una pluralità di strumenti che riguardano:

  • l’estensione a tutti i cittadini dell’assegno al nucleo familiare;

  • ripristinare la natura mutualistica dell’assegno familiare per i lavoratori dipendenti;

  • collegare l’importi dell’assegno familiare al numero dei figli minori e in relazione alla presenza o meno di entrambi i genitori;

  • commisurare l’assegno al nucleo familiare al parametro reddituale definito dalla Commissione povertà;

  • completare la tutela della maternità estendendola alle casalinghe, studentessa e disoccupate e garantire la copertura assicurativa dal rischio di incidenti domestici.


GOVERNI DI CENTROSINISTRA

Gli interventi per il sostegno e la valorizzazione della famiglia si sono realizzati attraverso l’adozione di strumenti che hanno operato per la revisione del sistema di detrazioni per carichi familiari ed attraverso la riforma ed il potenziamento degli assegni per il nucleo familiare. Queste le misure adottate:

  • l’articolo 59 della legge n.449 del 1997 ha provveduto ad estendere l’istituto dell’assegno per il nucleo familiare e della tutela della maternità ai lavoratori titolari di rapporto di collaborazione coordinata e ai lavoratori autonomi iscritti al Fondo di previdenza INPS del 12%;

  • nell’ambito delle ultime manovre finanziarie si è poi provveduto ad incrementare gli importi degli assegni, fino alla normativa specifica dettata dall’articolo 65 della legge n.448 del 1998 che istituisce, con decorrenza dal 1° gennaio 1999, un assegno a favore dei nuclei familiari con almeno tre figli minori a carico e con una situazione economica non superiore a 36 milioni di lire annue con riferimento a nuclei familiari con cinque componenti. Questo assegno viene rivalutato annualmente ed è corrisposto, a domanda, dai comuni;

  • la legge n.488 del 1999 ha provveduto ad estendere la tutela della maternità alle casalinghe, alle studentesse ed alle disoccupate, attraverso l’erogazione di un assegno di 3 milioni di lire. Questa norma provvede inoltre ad estendere la tutela della maternità alle collaboratrici che non raggiungano i requisiti di reddito per l’accesso ai benefici previsti dall’articolo 59 della legge n. 449 del 1997.

 

TESI 76 - GARANTIRE I DIRITTI DEI MINORI

 

PROGRAMMA

 

Per dare attuazione ai diritti dei minori, previsti dalla Costituzione e dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, occorre riesaminare l’intero ordinamento giuridico per eliminare o aggiornare le norme incompatibili con tali principi. Garantire concretamente i diritti dei minori significa:

  • attuare misure di sostegno per le famiglie che ne hanno bisogno, anche per combattere l’abbandono scolastico;

  • prevenire e rimuovere le forme di disagio che ostacolano un pieno sviluppo della personalità, con interventi che riguardano le separazioni dei genitori, le situazioni di violenza e abuso, il coinvolgimento dei minori da parte della criminalità organizzata.

 


GOVERNI DI CENTROSINISTRA

La legge 28 agosto 1997, n. 285, ha disposto una serie di interventi per la promozione ed il sostegno di progetti in favore dell'infanzia e l'adolescenza.

I punti fondamentali del provvedimento riguardano:

  • l'istituzione di un Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza;
  • la realizzazione di servizi di contrasto della povertà e della violenza, nonché di misure alternative al ricovero dei minori in istituti educativo - assistenziali
  • l'innovazione e la sperimentazione di servizi socio - educativi per la prima infanzia;
  • la realizzazione di servizi ricreativi ed educativi per il tempo libero, anche nei periodi di sospensione delle attività didattiche;
  • azioni per il sostegno economico ovvero di servizi alle famiglie naturali o affidatarie che abbiano al loro interno uno o piú minori con handicap.

* Nel quadro degli interventi in materia occorre segnalare inoltre la legge 23 dicembre 1997, n. 451, che ha istituito una commissione parlamentare specificatamente dedicata ad esaminare i problemi dell'infanzia.

TESI 78 – I SERVIZI SOCIALI

 

PROGRAMMA

  • La politica dei servizi sociali deve dare risposte articolate a problemi e bisogni complessi come quelli degli anziani, dei disabili, dei minori a rischio, dei tossicodipendenti, degli immigrati, che necessariamente investono diversi settori di intervento. La nostra proposta è quella di una legge quadro che abbia come linee guida una concezione di Stato sociale come "casa comune" di tutti e non solo dei poveri, la gestione integrata dei servizi sociali e sanitari, indicazioni chiare circa le priorità con cui attribuire il finanziamento pubblico ai diversi settori, riaffermazione della titolarità pubblica intesa come responsabilità di formulare scelte di priorità, di precisare gli indirizzi, di controllare i processi e i risultati e della possibilità di attribuire la gestione dei servizi a soggetti di natura diversi.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

La Commissione Affari Sociali, nell’ambito delle politiche di settore ha elaborato la "Legge quadro di riforma per l’assistenza e delle politiche sociali" (AC 332 -A ed abb.) attualmente in discussione in Aula alla Camera, attesa da più di vent’anni. Il testo si propone di sostenere i ceti più deboli e le persone in difficoltà, di contrastare e prevenire le situazioni di povertà, di offrire sostegni ed aiuti nella normalità del vivere quotidiano, valorizzando le relazioni umane, le reti comunitarie e sociali.

  • I servizi fondamentali che, sulla base di questa legge, dovranno essere garantiti da ciascun ente locale sono:

  1. servizio sociali professionale e segretariato sociale per le informazioni e che consulenze ai singoli e alle famiglie;
  2. interventi per le situazioni di emergenza sociale , personale e familiare
  3. assistenza a domicilio agli anziani e ai disabili gravi
  4. strutture residenziali e semiresidenziali per soggetti non autosufficienti
  5. centri di accoglienza residenziali e diurni a carattere comunitario per bambini, ragazzi in difficoltà e per soggetti fragili

  • La legge 28 agosto 1997, n. 284, Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l’integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati, dispone finanziamenti annui in questo campo pari a 46 miliardi nel triennio 97 - 99. In particolare prevede che le regioni possano

istituire appositi centri o servizi di educazione permanente e di sperimentazione per le attività lavorativeoccupazionali allo scopo di promuovere l'inserimento sociale, scolastico e lavorativo delle persone prive della vista che presentino ulteriori minorazioni di natura sensoriale, motoria, e intellettiva.

  • Norme di sostegno in favore di persone con handicap grave, legge 21 maggio 1998, n. 162. Questo provvedimento integra la legge 104, e sollecita le Regioni e gli enti locali ad istituire prestazioni aggiuntive ai servizi già operanti sul territorio per gli handicappati gravissimi, anche attraverso l'istituzione di servizi di accoglienza per periodi brevi e di emergenza.
  • Norme per la qualificazione e lo sviluppo degli asili nido, AC 2803 e abb. (all’esame della Commissione Affari sociali in sede referente). Per ampliare le opportunità sul piano organizzativo e rendere più agevole l'accesso da parte delle famiglie, accanto ai nidi a tempo pieno, sono altresì previsti nidi a tempo parziale e micro - nidi, con una particolare attenzione alla loro integrazione nel contesto urbano e micro - urbano Particolare attenzione inoltre viene prestata all'inserimento di bambini disabili o in situazioni di svantaggio socio - culturale, individuando il nido d'infanzia anche come luogo di prevenzione contro ogni forma di emarginazione.

 

  • La legge 18 febbraio 1999, n. 45 ha profondamente modificato il testo unico sulle tossicodipendenze, approvato con DPR n. 309 del 1990, intervenendo sui seguenti punti:

  1. regionalizzazione del fondo per la lotta alla droga;
  2. potenziamento del ruolo attivo del privato sociale nella promozione dei progetti di prevenzione, recupero e riabilitazione dei tossicodipendenti; e, nel contempo, previsione del rafforzamento dell'integrazione tra SERT e soggetti del terzo settore;

  3. revisione dei rapporti con gli enti ausiliari, attraverso la previsione di un nuovo atto di intesa Stato – regioni - province autonome di Trento e Bolzano;
  4. messa a regime dei SERT attraverso procedure concorsuali riservate al personale già in servizio secondo diverse forma contrattuali;
  5. revisione dei principi per il reinserimento lavorativo;
  6. istituzione della Consulta degli esperti e degli operatori sociali;
  7. rafforzamento dei poteri sostitutivi dello Stato nei confronti delle regioni inadempienti.
  8. Approvato dalla Commissione Affari Sociali un testo unificato in materia di "Norme per la definizione e lo sviluppo degli interventi per la prevenzione e la cura dell’alcolismo e per la riabilitazione ed il reinserimento sociale degli alcoldipendenti" (AC 93 - A e abb).

 

TESI 79 - LE IMPRESE SENZA PROFITTO: UN PROGETTO DI ECONOMIA CIVILE

 

PROGRAMMA

  • È un settore molto importante per la vita civile del paese con notevole rilevanza economica e occupazionale. Nel nostro paese è molto meno sviluppato non solo rispetto agli Stati Uniti, ma anche rispetto a Francia e Germania. Occorre una regolamentazione d’insieme del terzo settore da cui far discendere una politica pubblica capace di garantirne l’autonomia e l’indipendenza.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA
  • Decreto Legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Le donazioni di beneficenza nei confronti delle organizzazioni ''no profit'' possono essere detratte dall'Irpef dichiarata sul 740 fino a 4 milioni, con un risparmio fiscale pari al 19% dell'importo donato. Questa soglia, che è valida per tutti i contribuenti, può essere apportata al reddito dichiarato e raggiungere il tetto del 2 per cento se la donazione viene fatta dalle società che, tra l'altro, possono ''scontare'' anche il costo specifico di derrate alimentari, prodotti farmaceutici e beni merce ceduti gratuitamente ad associazioni o enti no profit. E' questa una delle molte novità contenute nel testo del decreto legislativo sulle ''organizzazioni non lucrative di utilità sociale'' (Onlus). La riforma, che era molto attesa dal settore del volontariato e dell'associazionismo, prevede infatti un regime fiscale agevolato per le Onlus e una normativa 'ad hoc' anche per gli enti non commerciali. Il provvedimento ha inoltre introdotto norme che favoriscono il mondo della ricerca scientifica e dell'università. La ricerca, sia quella svolta direttamente da fondazioni sia quella affidata da queste alle università, potrà infatti rientrare tra i settori per i quali sono riconosciute le agevolazioni fiscali e previsti ''sconti tributari'' ai finanziatori. Per evitare l' uso distorto di questo regime fiscale agevolato i settori che potranno beneficiare della normativa sono stati fissati in modo tassativo (dalla sanità all'istruzione, dallo sport dilettantistico all'ambiente, dalla cultura alla tutela dei diritti civili) prevedendo esclusioni per sindacati, partiti, società commerciali e fondazioni bancarie. Le Onlus, che svolgono attività a beneficio di soggetti

 

 

esterni, devono essere iscritte in un apposito albo e rispettare criteri democratici di elezione dei propri organi statutari, godono di molte agevolazioni fiscali e sono esenti da molte imposte (sui redditi, Iva, di successione) se sono relative alle proprie attività istituzionali. Gli sconti fiscali riconosciuti a chi aiuta economicamente queste attività servono poi a creare un polmone finanziario per un settore che può anche creare molti posti di lavoro.

  • A garantire l’uniforme applicazione della normativa sul terzo settore è prevista l’istituzione di un organismo di controllo da nominarsi con Decreto del Presidente del Consiglio su proposta del Ministro delle Finanze, del Lavoro, della solidarietà sociale.

  • Decreto Legislativo 17 maggio 1999, n. 153: Disciplina civilistica e fiscale degli enti conferenti di cui all’art. 11, comma 1, del decreto legislativo 20 novembre 1990, n. 356, e disciplina fiscale delle operazioni di ristrutturazione bancaria, a norma dell’art. 1 della legge 23 dicembre 1998, n. 461.

  • Provvedimento del Ministro del Tesoro 5 agosto 1999: atto di indirizzo a carattere generale in materia di adeguamento degli statuti delle fondazioni alle disposizione della legge 23 dicembre 1998, n. 461 e del decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153.

  • La legge 21 dicembre 1998 n. 461 (delega al Governo per il riordino della disciplina civilistica e fiscale degli enti conferenti di cui all’art.11, comma 1, del decreto legislativo 20 novembre 1990, n. 356 e della disciplina fiscale delle operazioni di ristrutturazione bancaria) che riguarda 89 fondazioni per un patrimonio stimato in 55 – 60 mila miliardi, ha lo scopo di realizzare la piena separazione fra fondazioni e banche, introducendo una serie di norme tali da indurre le fondazioni a uscire dalle partecipazioni di controllo

delle aziende di credito e di disporre di risorse per assolvere a finalità di interesse collettivo.Le fondazioni, nate dallo scorporo delle aziende bancarie, sono persone giuridiche private senza fine di lucro; perseguono esclusivamente scopi di utilità sociali e di promozione dello sviluppo economico; usufruiscono delle caratteristiche e benefici fiscali degli enti non commerciali a condizione che adeguino i propri statuti, entro 180 giorni dall’atto di indirizzo del Ministero del Tesoro, alle modifiche introdotte dalle legge 21 dicembre 1998, n. 461. I provvedimenti sopraindicati hanno innescato un processo di ristrutturazione e di accelerazione che stanno pian piano portando una parte del sistema bancario verso dimensione e condizioni più idonee a reggere la competitività richiesta nel settore.

TESI 80: I TRE PILASTRI DELLA PREVIDENZA SOCIALE

 

PROGRAMMA

 

La riforma delle pensioni, legge n.335 del 1995 ha realizzato obiettivi di sostenibilità finanziaria, di equità distributiva e di maggiore raccordo e coerenza tra la previdenza sociale e le trasformazioni in corso nel mercato del lavoro.

L’attuazione della riforma della previdenza, va collegata alla realizzazione di un sistema previdenziale che poggi sui tre pilastri fondamentali: l’assicurazione obbligatoria, l’assicurazione integrativa e l’assicurazione individuale e volontaria.

Gli interventi per la riforma del sistema devono prevedere:

  • la lotta all’evasione contributiva;

  • il riconoscimento del valore sociale del lavoro di cura e della maternità;

  • la tutela previdenziale per le forme di lavoro atipiche ed innovative;

  • la riforma degli istituti non strettamente pensionistici;

  • la promozione dei fondi complementari ed integrativi.


GOVERNI DI CENTROSINISTRA

L’attuazione della riforma delle pensioni ha portato all’approvazione di numerosi provvedimenti, che realizzato l’obiettivo di un sistema previdenziale più avanzato ed aperto.

Tra questi provvedimenti vanno segnalati:

  • gli adempimenti realizzati in attuazione delle deleghe conferite dalla legge n.335 del 1995, attraverso i decreti che intervengono sulla contribuzione figurativa, il massimale contributivo, i regimi ed i Fondo Speciali di Previdenza, la riforma della previdenza agricola, la tutela obbligatoria dei liberi professionisti, la dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali, nonché i provvedimenti relativi alla determinazione della misura dei contributi delle gestioni previdenziali ed alla copertura degli oneri relativi ai lavori usuranti;

  • l’istituzione attraverso il decreto legislativo n.565 del 1996 del fondo di previdenza per le persone che svolgono lavori non retribuiti di carattere domestico;

  • il rafforzamento della tutela previdenziale per il lavoratori con contratto di collaborazione e per i lavoratori autonomi aderenti al fondo INPS del 12%, realizzato attraverso la legge n.448 del 1998 e la legge n.488 del 1999;

  • gli interventi per l’aumento dell’assegno sociale definiti dalla legge n.448 del 1998 e dalla legge n.488 del 1999;

  • l’estensione in via generale della tutela per maternità per le donne che ne sono attualmente sprovviste definita dalla legge n.488 del 1999;
  • gli interventi previsti dalla legge n.448 del 1998 per il controllo e la verifica

 

delle irregolarità contributive (lavoro sommerso);

  • la copertura contributiva prevista dalla legge sui Congedi parentali e formativi per lo svolgimento di attività formative;

  • il decreto legislativo all’esame della Camera, presentato dal Governo per il sostegno ai fondi di previdenza complementare, attualmente in discussione;

  • il decreto legislativo attualmente in discussione alla Camera presentato dal Governo per la riforma del trattamento di fine rapporto.

TESI 84 - VIVERE DI PIÙ, VIVERE MEGLIO

 

PROGRAMMA

  • La salute è "fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività" (art. 32 Cost.) intesa non come assenza di malattia ma come stato esistenziale di benessere personale fisico e psichic e dipende quindi non solo dal sistema sanitario curativo e riparatore ma da una serie di fattori sociali, culturali, sanitari e ambientali. I nostri obiettivi di politica per la salute sono avere un sistema sanitario nazionale che garantisca l’equità sostanziale dei cittadini e l’identica e concreta possibilità di accesso per tutti; erogare i servizi e le prestazioni in condizioni di massima efficienza, economicità e tempestività di accesso; sviluppare comportamenti consapevoli dei cittadini e di responsabilità personale; puntare sulla prevenzione combinando tutela della salute e tutela dell’ambiente.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA
  • Con la legge 30 novembre 1998, n. 419, sono state poste le premesse per la cosiddetta "Riforma ter" del Servizio sanitario nazionale. E' stato quindi emanato il decreto legislativo n. 229 del 19 giugno 1999 che ha previsto, in particolare:

  1. l'esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del SSN;
  2. una nuova definizione dei rapporti del SSN con i professionisti e le strutture che erogano i servizi e le prestazioni;
  3. una diversa regolamentazione dell'organizzazione delle aziende sanitarie e della distribuzione delle competenze tra gli organi delle medesime;
  4. un diverso assetto della formazione e della ricerca.

Con l'obiettivo di ottenere:

  1. un miglioramento dei servizi per tutti i cittadini (riduzione delle liste di attesa, migliore qualità delle prestazioni, minori spese per le famiglie);
  2. un diverso rapporto tra il medico ed il paziente improntato all'umanizzazione;
  3. un pieno coinvolgimento degli enti locali e delle diverse realtà territoriali.
  4. E' stato inoltre adottato il decreto legislativo n. 230 del 22 giugno 1999 in base al quale l'assistenza sanitaria ai detenuti e agli internati è organizzata secondi principi di globalità dell'intervento sulle cause di pregiudizio della salute, di unitarietà dei servizi e della prestazioni, di integrazione della assistenza sociale e sanitaria e di garanzia della continuità terapeutica.

  • Un testo unificato in materia di "Medicine non convenzionali" (AC 3891 e abb.) è all'esame della Commissione Affari Sociali. Il provvedimento è volto, in applicazione del principio di libertà di scelta terapeutica, a fissare un quadro normativo certo per l'esercizio di terapie come l'omeopatia, la fitoterapia, l'omotossicologia, l'osteopatia, l'agopuntura, l'antroposofia e la chiropratica. Si prevede, in particolare, l'istituzione di registri degli operatori delle medicine non convenzionali presso l'Ordine dei medici e si definiscono, a garanzia dei pazienti, i requisiti formativi necessari per l'esercizio dell'attività. Disposizioni in materia di commercializzazione dei prodotti omeopatici, sono contenute nella legge 8 ottobre 1997, n 347, in particolare per quanto riguarda la procedura semplificata di registrazione dei medicinali omeopatici.

  • Norme derogatorie in materia di gestione delle farmacie urbane e rurali,  legge 28 ottobre 1999, n 389

  • Già approvato dalla Camera, il disegno di legge "Regolamentazione del settore erboristico" (AS 4380) è stato assegnato alla Commissione Igiene e Sanità

TESI 85 - SANITÀ E FEDERALISMO: UN NUOVO MODELLO DI SERVIZIO PER LA SALUTE

 

PROGRAMMA
  • Lo Stato è garante del diritto del cittadino alla tutela della salute ma rinuncia a essere gestore esclusivo dei servizi sanitari. Il settore pubblico accredita, regola, correla le risorse pubbliche ai livelli assistenziali uniformi da garantire a tutti i cittadini ma, una volta fissato il principio della libertà del cittadino nell’accesso ai servizi, crea le condizioni per la pluralità e il pluralismo fra i soggetti erogatori che possono essere pubblici, privati e privati sociali. Il pubblico (Stato e regioni) "aziendalizza" le proprie strutture sanitarie, ossia le dota di autonomia organizzativa, giuridica e gestionale. Sempre più importanti i ruoli di indirizzo e di gestione: l’azienda in sanità produce salute e efficacia e managerialità devono sposarsi con la visione qualitativa di ciò che si produce. Nell’ambito dell’organizzazione federalista le regioni devono poter esercitare tutti i poteri in materia di assistenza sanitaria, ad eccezione dei progetti nazionali e delle funzioni di riequilibrio solidaristico economico-finanziarie.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

VEDI TESI 84

TESI 86 – LA CITTADINANZA SANITARIA

 

PROGRAMMA

  • Un pacchetto qualificato di prestazioni di cittadinanza sanitaria comprende: un rapporto riqualificato con il medico di medicina generale, prestazioni specialistiche e di diagnostica di base o al alto livello tecnologico fornite dal servizio sanitario, ospedali riorganizzati sui tre livelli dell’alta specialità, degli ospedali di base, dell’ospedalizzazione a domicilio, istituzione di anagrafi sanitarie.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA
  • Il Decreto Legislativo 29 aprile 1998, n. 124, il cosiddetto sanitometro, ha provveduto alla ridefinizione del sistema di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie e del regime delle esenzioni.

  • Estesi e incrementati gli indennizzi ai soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni ed emoderivati grazie alla legge 23 luglio 1997, n. 238

TESI 88 – BIOETICA E SANITA’

 

PROGRAMMA

  • Questione preliminare è quella del rapporto fra medico e cittadini: richiesto ora un formale coinvolgimento del paziente nelle decisioni cliniche; alcuni ambiti circoscritti sono da regolare con norme specifiche, come quello dei trapianti di organi. Per quanto attiene agli eventi estremi di nascita e morte, appare necessario giungere ad una normazione del delicato settore della procreazione medicalmente assistita e l’"umanizzazione" del morire deve divenire un obiettivo dell’organizzazione sanitaria, oltre che un atteggiamento dei singoli professionisti.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

Con la legge 1° aprile 1999, n. 91, il nostro paese ha introdotto una legge organica che disciplina il prelievo ed il trapianto di organi e di tessuti a scopo di trapianto, e, in particolare:

  • la donazione degli organi
  • l'importazione dall'estero di organi
  • l'organizzazione delle strutture ospedaliere per il prelievo ed il trapianto
  • le modalità di coinvolgimento delle famiglie
  • le responsabilità dei medici e del personale sanitario
  • le sanzioni contro il commercio di organi

Tutti i cittadini sono tenuti a dichiarare la propria libera volontà in ordine alla donazione di organi e di tessuti del proprio corpo successivamente alla morte; la mancata dichiarazione di volontà è considerata quale assenso alla donazione. A questi fini le aziende unità sanitarie locali sono tenute a notificare ai propri assistiti un'apposita richiesta e a sollecitarli periodicamente a rendere tale dichiarazione di volontà, anche attraverso l'azione dei medici di medicina generale e degli uffici della pubblica amministrazione nei casi di richiesta dei documenti personali di identità.

I dati relativi ai donatori, ai soggetti che non hanno espresso alcuna volontà ed ai non donatori affluiscono al Centro nazionale per i trapianti, ai centri regionali o interregionali per i trapianti e alle strutture per i prelievi, collegati tra loro con una rete telematica in grado di consentire la disponibilità in tempo reale degli organi per il trapianto su tutto il territorio nazionale.

Sono promosse apposite campagne informative di sensibilizzazione in collaborazione con gli enti locali, le scuole e le associazioni di volontariato, le aziende unità sanitarie locali, i medici di medicina generale e le strutture sanitarie pubbliche e private.

La legge prevede un periodo transitorio di due anni per adeguare l'organizzazione al nuovo sistema e per realizzare la rete telematica che mette in collegamento tutte le strutture: in questa fase tuttavia si compie uno sforzo per far convergere i differenti sistemi organizzativi dei trapianti presenti nelle diverse aree del nostro paese verso un modello omogeneo attraverso:

  • la predisposizione delle liste delle persone in attesa di trapianto secondo criteri uniformi definiti con decreto del Ministro della sanità
  • la trasmissione reciproca tra i diversi centri per i trapianti delle informazioni relative alle caratteristiche degli organi e dei tessuti prelevati al fine di garantirne l'assegnazione in base all'urgenza ed alle compatibilità tissutali.

* "In deroga al divieto di cui all'articolo 5 del codice civile è ammesso disporre a titolo gratuito di parti di fegato al fine esclusivo del trapianto tra persone viventi." E' quanto stabilito dalla legge 16 dicembre 1999, n. 483, " Norme per consentire il trapianto parziale di fegato ".

 * E' stato approvato dalla Camera ed è ora in discussione in Aula al Senato un testo unificato in materia di procreazione medicalmente assistita (AS 4048) . Il provvedimento intende colmare il vuoto legislativo che caratterizza questo settore così delicato.

 

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