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Ho detto all’inizio che questo è un momento di festa, ed è vero. Ho detto anche però che questa deve essere un’occasione per guardare avanti, ai prossimi impegni e alle prossime tappe del nostro viaggio che continua. Noi abbiamo ancora molto da fare per completare il progetto che tre anni fa avevamo qui cominciato a costruire insieme. Per questo c’è bisogno di noi, c’è bisogno dell’Ulivo. Nessun buon governo è possibile se non fonda la sua azione su un tessuto e un assetto della politica aperti al nuovo ma attenti anche a difendere i valori fondamentali della storia di un popolo. L’Ulivo è stato ed è uno strumento efficace per interpretare il nuovo e tutelare i valori profondi del nostro popolo; uno strumento capace di risvegliare la partecipazione e il coinvolgimento della società italiana; uno strumento indispensabile per completare la evoluzione definitiva del sistema politico italiano verso quel bipolarismo che è condizione irrinunciabile per una democrazia forte e matura. La forza dell’Ulivo è stata ed è quella di offrire al Paese non un semplice programma, un elenco di cose da attuare, ma un progetto di grande respiro. Un progetto fondato su chiare prospettive politiche, con forti punti di riferimento, legato alle grandi culture democratiche del Paese. Un progetto attento alla dimensione europea, costruito in modo da avere la mente e le braccia nel futuro e il cuore e i piedi saldamente radicati nella grande tradizione etica e morale del paese. Per questo non mi preoccupo quando l’evoluzione del nostro progetto sembra avere qualche momento di difficoltà o qualche battuta d’arresto. Sento che questa pianta ha ormai radici profonde nella coscienza del Paese, che è parte della sua storia, protagonista necessaria del suo futuro. Dobbiamo rafforzare lo spirito di coalizione. Dobbiamo costruire con sempre maggiore determinazione i modi e le forme che favoriscano il massimo dispiegarsi delle potenzialità del nostro Ulivo. Un Ulivo nel quale confluiscono il Movimento per l’Ulivo, i partiti, i movimenti le forme spontanee della società civile che si riconosce in noi, e che deve crescere sempre di più.
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