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Care
amiche, cari amici siamo di nuovo qui, a Tricase, al Cinema Aurora, come tre anni fa, quando iniziò la nostra avventura e quando insieme decidemmo di lavorare per costruire l’Italia che vogliamo. Sono passati tre anni e siamo ritornati qui per misurare insieme il cammino compiuto e quello che ancora ci resta da compiere. * Questo è innanzitutto un giorno di bilanci, e siccome il bilancio è largamente positivo, questo è un giorno di festa. Tre anni fa il Paese era in una crisi politica, economica, e morale gravissima. Tutti gli indici della nostra finanza pubblica e della nostra economia erano contro di noi e dicevano che mai avremmo potuto cogliere l’obiettivo europeo. Tutti intorno a noi, e moltissimi fra gli stessi italiani, erano convinti, e rassegnati, che il declino dell’Italia fosse inarrestabile. Tre anni fa l’Italia era attraversata da una gravissima crisi politica, legata al fatto che neppure i nuovi sistemi elettorali sembravano in grado di garantire la capacità di governo del Paese. Chi aveva vinto le elezioni aveva infatti dovuto registrare il rapidissimo fallimento del suo progetto di governo. E ancora una volta il Paese vedeva di fronte a sé un futuro incerto, nel quale solo la figura autorevole del Presidente della Repubblica riusciva ad essere un punto di riferimento credibile e stabile. Tre anni fa la tensione era altissima e le riforme erano usate dai protagonisti della vita politica più come un minaccioso terreno di scontro e come una arma da agitare in faccia al nemico che come una sfida importante alla capacità e al senso di responsabilità della classe politica. Fu
in quel quadro, che per fortuna oggi ci sembra lontanissimo,
che noi decidemmo di impegnarci per il nostro Paese e per
l’Italia che vogliamo.
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