[RIFORMANDO:611] R: Re: Liberta' di licenziare sul lavoro
gennaro casciello  Venerdi`, 21 Luglio 2000



-----Messaggio originale-----
Da: [mailto:riformando@perlulivo.it]Per conto di
SPEA - Arch.Alexis Kilismanis
Inviato: venerdì 21 luglio 2000 15.06
A: Multiple recipients of list RIFORMANDO
Oggetto: [RIFORMANDO:610] Re: Liberta' di licenziare sul lavoro





L'interesse del massimo profitto (o della semplice sopravvivenza in un
sistema di spietata concorrenza) e quello della piena occupazione sono
due obiettivi contrastanti e inconciliabili.

Fine della riflessione.
Saluti.
Alexis



Sono perfettamente in linea con la riflessione . Lo dico per esperienza
personale . Nel senso che sono una di quelle  " vecchie ciabatte "   che
vengono accantonate perché il famoso imprenditore , ha fatto i conti e
secondo i suoi numeri non facevo parte più dei suoi piani strategici ( si
dice così perché è più nobile del dire  " sbattuto fuori " ).
Bene , nonostante tutto , poichè diversi operatori ( sempre imprenditori
privati ) conoscono le mie capacità , sono stato contattato e mi è stato
proposto di lavorare per loro . Con un piccolo particolare : anticipando le
spese con i miei soldi .
Fuori dall ' equivoco : andare in giro a vendere , senza portafoglio di
clientela ( perché inesistente o perché nuove iniziative ) , e prendere le
provvigioni sul venduto , ovvero sull ' incassato addirittura .
E' evidente che queste proposte offendono l ' intelligenza umana . Ma tant '
è !
La nostra classe imprenditoriale , quella che si lamenta che non trova gli
operai , ha questo livello di capacità di impresa : ti voglio sfruttare , se
vuoi lavorare , devi fare lo schiavo e stare zitto . Poi , se sarai buono ,
ti darà qualche spicciolo .
Potete ben immaginare qual ' è stata la mia risposta a simili proposte .

Però , quello che non mi va , è il modo ottuso e monocorde di leggere e
interpretare il binomio

massimo profitto - piena occupazione .

Se , come si dice in giro , il livello culturale medio si è elevato ( ho i
miei dubbi , visto chi ci rappresenta in Parlamento e alle massime cariche
statali ) , possibile che non ci sia una strada che possa conciliare
profitto e occupazione ?
Personalmente credo di sì !
Bisogna però averne voglia , ovvero percorrere fin dall ' inizio dell '
attività imprenditoriale  la strada che permetta di innescare dei percorsi
virtuosi che consentano a tutti di lavorare e all ' impresa di creare
profitto .
Mi viene in mente l'utopia . Ma non credo che si possa parlare di utopia se
, seduti intorno ad un tavolo , degli esseri umani studiano il percorso più
logico per consentire a tutti , ripeto a tutti , di potersi chiamare esseri
umani .
Quell ' altra cosa , cioé il MASSIMO profitto , lo lascio a chi avrà poi il
tempo di goderseli i soldi in più che avrà guadagnato ( o scippato ? ) .
E lascerei da parte gli Ottone e tanti portaborse che non aspettano altro
che cantare gli osanna  al prossimo vincitore , che sia di dx o di sx poco
importa . Ben misero è colui che fa dei soldi  ( o del profitto ) l ' unico
obbiettivo della sua vita .

 ( Pecunia )  Non olet .

Posso continuare ?
Saluti a tutti .

Gennaro Casciello .



[Date Prev] [ ">Back ] [Date Next]