[RIFORMANDO:596] In Italia 50mila nuove imprese
Rolando Alberto Borzetti  Venerdi`, 14 Luglio 2000

Bene il Nord-est e le imprese di costruzioni
Il ministro Letta: "E' un giro di boa"

In Italia 50mila nuove imprese
Un terzo ha sede nel Sud
Boom dell'edilizia e riforma del commercio
spingono le nascite al miglior risultato dal '93



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 ROMA - Spinte da una ripresa economica che comincia a dare i suoi frutti,
in Italia si moltiplicano le imprese, tanto da stabilire un record di
nascite. Davanti alle 100.825 aziende venute alla luce nel secondo trimestre
del 2000 sono 50.849 quelle che hanno chiuso i battenti con un saldo
positivo di 49.976 unità, il migliore dal '93.

Dati che confermano l'andamento positivo avviato gà nel primo trimestre.
Sugli scudi Nord-est e Mezzogiorno, anche se nel primo caso il saldo
positivo tra imprese nate e imprese morte deriva dalle poche chiusure,
mentre nel Sud dalle tante aperture.

La fotografia della "natalità" delle imprese viene dai dati di Movimprese,
rilevazione periodica realizzata da InfoCamere sul registro delle imprese,
sono stati resi noti nel corso dell'Assemblea annuale dell'Unioncamere. Dati
che fanno parlare il ministro dell'industria Enrico Letta di "giro di boa"
dovuto alla riforma del commercio.

Se si scorre nel dettaglio si scopre che gli italiani si rivelano
individualisti anche nella decisione di far nascere un'impresa: il 60,5 per
cento percorre questa strada che però a volte si rivela rischiosa, come
testimonia l'alta mortalità che viene registrata (78 per cento). Conseguenza
diretta in termini di continutà d'impresa è la forte presenza di quelle
costituite in forme societarie: società di capitali, di persone e altre
forme (consorzi, cooperative etc) hanno costituito il 39,5 per cento delle
nascite ma rappresentano oltre la metà (il 57,2 per cento) dell'attivo
registrato nel trimestre marzo-giugno.

Il tasso medio di crescita nel paese si attesta sull'1,10 per cento. La
parte del leone la fanno il Nord-est con l'1,22 per cento e il Sud con
l'1,15%. Staccati il Centro Italia con l'1,05 per cento e il Nord-ovest con
l'1,02 per cento.

Se si confrontano il territorio e le forme societarie si scopre che i
migliori risultati si hanno nel Nord-ovest con le società di capitali (il
saldo è di 4.012 unità) e le società di persone (saldo 3.241 unità) e nel
Mezzogiorno dove vincono altre forme societarie (saldo di 1.690 unità) e le
ditte individuali (saldo di 7.288 unità).

Le imprese che possono vantare il maggior tasso di crescita, in particolare
nel Nord-est, sono quelle delle costruzioni che registrano il saldo attivo
più elevato (7.686 unità) ed un tasso di crescita (1,19 per cento)
leggermente superiore al tasso di crescita medio nazionale (1,10 per cento).
Bene anche il commercio all'ingrosso e al dettaglio con un saldo di 6.712
unità e un tasso di crescita, nettamente inferiore alla media e pari allo
0,45 per cento. Nel Sud invece è il commercio l'opzione più seguita.

Le imprese manifatturiere presentano un saldo attivo di 1.755 unità ed un
tasso di crescita dello 0,24 per cento. Sono apprezzate sopratutto nel
Nord-est che presenta il più elevato tasso di crescita (0,40 per cento).

La parte relativa ai servizi alle imprese ha fatto registrare un saldo
attivo di 4.528 unità e un tasso di sviluppo pari allo 0,95 per cento. Di
poco rilievo il saldo della sezione "trasporti, magazzinaggio e
comunicazione", solo 29 unità. Le cose vanno meglio negli "altri servizi
pubblici, sociali e personali" (562 unità) e di "alberghi e ristoranti" (456
unità). In queste ultimi due settori il Mezzogiorno ha fatto registrare il
maggiore dinamismo.


Rolando A.B.





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