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Bene il Nord-est e le imprese di costruzioni Il ministro Letta: "E' un giro di boa" In Italia 50mila nuove imprese Un terzo ha sede nel Sud Boom dell'edilizia e riforma del commercio spingono le nascite al miglior risultato dal '93 ---------------------------------------------------------------------------- ---- ROMA - Spinte da una ripresa economica che comincia a dare i suoi frutti, in Italia si moltiplicano le imprese, tanto da stabilire un record di nascite. Davanti alle 100.825 aziende venute alla luce nel secondo trimestre del 2000 sono 50.849 quelle che hanno chiuso i battenti con un saldo positivo di 49.976 unità, il migliore dal '93. Dati che confermano l'andamento positivo avviato gà nel primo trimestre. Sugli scudi Nord-est e Mezzogiorno, anche se nel primo caso il saldo positivo tra imprese nate e imprese morte deriva dalle poche chiusure, mentre nel Sud dalle tante aperture. La fotografia della "natalità" delle imprese viene dai dati di Movimprese, rilevazione periodica realizzata da InfoCamere sul registro delle imprese, sono stati resi noti nel corso dell'Assemblea annuale dell'Unioncamere. Dati che fanno parlare il ministro dell'industria Enrico Letta di "giro di boa" dovuto alla riforma del commercio. Se si scorre nel dettaglio si scopre che gli italiani si rivelano individualisti anche nella decisione di far nascere un'impresa: il 60,5 per cento percorre questa strada che però a volte si rivela rischiosa, come testimonia l'alta mortalità che viene registrata (78 per cento). Conseguenza diretta in termini di continutà d'impresa è la forte presenza di quelle costituite in forme societarie: società di capitali, di persone e altre forme (consorzi, cooperative etc) hanno costituito il 39,5 per cento delle nascite ma rappresentano oltre la metà (il 57,2 per cento) dell'attivo registrato nel trimestre marzo-giugno. Il tasso medio di crescita nel paese si attesta sull'1,10 per cento. La parte del leone la fanno il Nord-est con l'1,22 per cento e il Sud con l'1,15%. Staccati il Centro Italia con l'1,05 per cento e il Nord-ovest con l'1,02 per cento. Se si confrontano il territorio e le forme societarie si scopre che i migliori risultati si hanno nel Nord-ovest con le società di capitali (il saldo è di 4.012 unità) e le società di persone (saldo 3.241 unità) e nel Mezzogiorno dove vincono altre forme societarie (saldo di 1.690 unità) e le ditte individuali (saldo di 7.288 unità). Le imprese che possono vantare il maggior tasso di crescita, in particolare nel Nord-est, sono quelle delle costruzioni che registrano il saldo attivo più elevato (7.686 unità) ed un tasso di crescita (1,19 per cento) leggermente superiore al tasso di crescita medio nazionale (1,10 per cento). Bene anche il commercio all'ingrosso e al dettaglio con un saldo di 6.712 unità e un tasso di crescita, nettamente inferiore alla media e pari allo 0,45 per cento. Nel Sud invece è il commercio l'opzione più seguita. Le imprese manifatturiere presentano un saldo attivo di 1.755 unità ed un tasso di crescita dello 0,24 per cento. Sono apprezzate sopratutto nel Nord-est che presenta il più elevato tasso di crescita (0,40 per cento). La parte relativa ai servizi alle imprese ha fatto registrare un saldo attivo di 4.528 unità e un tasso di sviluppo pari allo 0,95 per cento. Di poco rilievo il saldo della sezione "trasporti, magazzinaggio e comunicazione", solo 29 unità. Le cose vanno meglio negli "altri servizi pubblici, sociali e personali" (562 unità) e di "alberghi e ristoranti" (456 unità). In queste ultimi due settori il Mezzogiorno ha fatto registrare il maggiore dinamismo. Rolando A.B. ![]() |