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Europa unita nella differenza Anche per Internet: paese che vai, abitudini che trovi Soffermiamoci un attimo sull'ennesima ricerca che fotografa le abitudini della gente per quanto riguarda internet. Nulla di sconvolgente o pruriginoso, anzi, ma alcuni spunti curiosi ci sono. Cominciamo con un fatto, forse scontato, ma statisticamente evidenziato: il tasso di penetrazione dell'utilizzo della rete decresce dai paesi del Nord Europa verso quelli del Sud. Sarà colpa delle giornate più fredde e con minor insolazione? E' comunque stato rilevato che da un valore pari al 65,2% della Svezia, l'attenzione scende al 31,6% della Francia per arrivare al 28,7% dell'Italia. Secondo il Pan European Monitor, un'indagine della Pro Active International che ha coinvolto un campione di oltre 14.500 persone a partire dai 14 anni di età e che vivono nei 15 paesi europei, risulta che ci sia forte diversità fra gli abitanti del Vecchio Continente per quanto riguarda l'atteggiamento verso la pubblicità. Il 43% degli svedesi la ritengono noiosa e irritante, per contro solo il 10% degli italiani la pensa nello stesso modo. Al contrario da noi il 43% la ritiene valida dal punto di vista informativo, più del 20% utile e solo il 10% pensa sia dunque noiosa. Gli italiani sono secondi dietro ai tedeschi per quanto riguarda l'interesse verso i siti finanziari, e primi, con quasi il 15%, per quanto riguarda la soddisfazione nei riguardi dell'operato del governo. Passiamo ultimi come grado di soddisfazione per quanto riguarda la scuola: solo il 2% degli intervistati ritiene infatti che l'apparato scolastico si stia adattando bene a internet, abbastanza simile il pensiero dei francesi che rispondono solo con un 3% ma poi si salta ai finlandesi che invece sono molto più soddisfatti e ben il 30% supporta le scelte che vengono fatte. Gli svedesi rispondono positivamente alle sollecitazioni dell'e-commerce con un bel 23,6% che ha fatto almeno un acquisto online, per contro al sud troviamo i valori più bassi con un 3,7% dei francesi, un 2,9% degli italiani, un 1,8% degli spagnoli e un 0,3% dei portoghesi. Ancora molto diversificato risulta, dunque, il mercato europeo. Rolando A.B. ![]() |