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Da Luca Palombi:
Concludo dicendo che non ho nuove proposte da fare: forse la soluzione
ideale per garantire governabilità è il sistema maggioritario,
forse quello proporzionale con lo sbarramento ma una cosa è certa: ogni
soluzione proposta deve essere considerata come un tentativo di rimediare a una
SCONFITTA della politica italiana che non riesce a governare il paese. Trovare
una nuova legge elettorale per costringere i politici italiani a mettersi
d'accordo per il bene del paese è una sconfitta per la politica.
Vengano pure allora tutte le riforme possibili, ma nessuno le spacci come
un nuovo Eldorado della politica italiana.
Mi
permetto di osservare:
Ogni discorso
sulla riforma elettorale migliore e possibile deve fare i conti con questo
inevitabile dualismo: se si ricerca la governabilità si abbassa
necessariamente il livello di democraticità del sistema nella misura in
cui si impedisce il ricambio dell'esecutivo 'in corso d'opera' , anche se
è cambiato il gradimento per il governo e/o se quest'ultimo si rivela per
qualche ragione un pessimo investimento; se si persegue invece la piena
affermazione del principio di democrazia si corre il rischio di governi
instabili, specie se la classe politica che lo sorregge è, anche solo in
parte, volubile o poco seria (in Italia ne sappiamo qualche cosa...). Una
possibile via di contemperamento delle due esigenze -democrazia e
stabilità- sarebbe stato il maggioritario a doppio turno di collegio, che
avrebbe conseguito il risultato di una maggiore stabilità attraverso
l'eliminazione della 'cianfrusaglia' partitica e clientelare, sempre pronta a
ricattare e a voltare gabbana (non mi pare il caso di fare esempi che sono sotto
gli ochhi di tutti); ma abbiamo visto come è finito il referendum.
Qualunque altro sistema elettorale a base proporzionale (con o senza
sbarramento, con o senza premio di maggioranza, con o senza la sfiducia
costruttiva ecc.) non incide in modo significativo sul dualismo sopra enunciato
e dunque il gran parlare che se ne fa di questi tempi mi sembra francamente
immeritevole di tanta attenzione: credo che sia più realistico e saggio
rinviare il problema a tempi migliori, perché una riforma elettorale
raffazzonata e contraddittoria come quella che attualmente potrebbe essere
attuata finirebbe poi con l'impedirne una seria ed
equilibrata.
Cordiali saluti
Salvatore
Camaioni
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