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At 01:07 12.06.00 , Salvatore CAMAIONI wrote: Premesso che condivido abbastanza le preoccupazioni espresse da Bersani ed altri, mi concentro sul punto sottostante. >[...] L'obbiettivo >finale dei federalisti nostrani è con tutta evidenza il c.d.federalismo >fiscale, cioè la regionalizzazione delle risorse, con la conseguenza che le >regioni più ricche e produttive potranno contare interamente sulle proprie >risorse, che rimangono là dove vengono create, mentre le regioni più povere >potranno contare interamente sulla propria indigenza, che non divideranno >con nessun'altro. Ecco un modo di vedere le cose, direi vittimistico, che non ha riscontro con la realta' e che ne dimentica abbondanti e rileventi fette. Per prima cosa le regioni piu' povere non sono ad "introiti zero" ma potrebbero comunque gia' oggi avere risorse fiscali sufficienti per rendere operative competenze a livello svizzero (molte, intendo). Il calcolo (una simulazione di regionalizzazione) e' stato fatto dalla Ragioneria Generale dello Stato un paio di anni fa. Le risorse ci sono, in ogni regione, sia che si assegnino alle regioni le imposte dirette che quelle indirette. Anzi, per le imposte indirette le regioni del sud hanno, proporzionalmente piu' risorse di quelle del Nord. Per chi vuole vedere i dati li ho messi da tempo sul mio sito alla pagina http://rost.trevano.ch/~forti/itafisc.html Da qualche parte sul mio disco dovrei avere ancora l'originale in formato word prelevato dal sito della RGS. In secondo luogo ogni federalismo prevede meccanismi compensatori sussidiari tra regioni ricche e regioni povere. Intendo meccanismi scritti nella costituzione e quindi sottratti alle opportunita' del momento che passano per la maggioranza parlamentare al governo o per i rapporti di forza tra regioni. Questo intendo per federalismo costituzionale. Se non si vuole un federalismo costituzionale allora ci si muove nel classico ambito del centralismo, in cui il piu' forte detta legge. Il federalismo costituzionale e' la difesa contro simili situazioni. Se il sud non vuole il federalismo costituzionale si da' la zappa sui piedi. In terzo luogo molte risorse fiscali al sud ci sono ma sono "sommerse". Inutile nascondercelo. Il lavoro nero al sud e' una realta' nota a livello mondiale. Il 90% della agricoltura al sud e' in nero. Il 50% della edilizia (a Gela il 90% delle case e' abusivo e costruito in nero). Il dato Italiano (28% circa) e' la media del dato del nord (18%) e di quello del sud (30-35% e passa). L'evasione al sud e' dovuta _anche_ al fatto che essendo la pressione fiscale unica su tutto il territorio nazionale, essa risulta troppo forte per economie deboli come quelle del sud ed un generoso regalo a quelle forti del nord. Pensiamo per esempio alle imposte proporzionali ad aliquota fissa come l'IVA (20%) e le trattenute previdenziali. Sono tali da essere il freno del sud ed il volano del nord. Il federalismo fiscale rovescerebbe questa situazione permettendo una pressione fiscale piu' bassa al sud (proporzionata alla economia debole) e costringerebbe il nord ad alzare le sue imposte locali, prorzionando le spese (ed il gettito) ad una econiomia forte. In quarto luogo e' chiaro che se si pagano i dipendenti pubblici del sud piu' di quelli della ricca lombardia (vedere gli stipendi dei dipendenti della regione sicilia) le risorse per il sud saranno sempre scarse. Come fare strade, scuole e ospedali se le risorse vanno in stipendi troppo elevati? Oggli sgli stipendi pubblci al sud sono piu' alti in termini proporzionali al PIL (realtivi) ed in certi casi (Sicilia) anche in termini assoluti Gli stipendi privati oggi al sud sono gia' adeguati al basso costo della vita (vedere lo studio di Campiglio, che mostra il dato di fatto in termini inequivocabili) ma non lo sono gli stipendi pubblici. Cosi' un insegnante con due milioni al mese a Varese fa la fame e ad Enna vive molto ma molto meglio. Se il federalismo non tenesse conto di questo, le regioni del sud dovrebbero dissanguarsi per pagare quegli stipendi mentre le regioni del nord ringrazierebbero per lo sconto. Avere invece gli stipendi pubblici contrattati su base provinciale (e comunale) obbligherebbe il nord ad alzare gli stipendi (e quindi le tasse per coprire la maggiore spesa) e darebbe l'opportunita' al Sud di fare, gradualmente, il contrario (lasciar lievitare gli stipendi verso il basso o tenerli fermi per anni o licenziare la grande mole di scaldasedie in eccesso) ed abbassare il carico fiscale). Questo differenziale fiscale sarebbe un incentivo per le imprese a trasferirsi al sud, sempre sia chiaro che si risolva il problema della sicurezza e che i territori sappiano offrire manodopera qualificata (e non solo ragazzi che e' tanto se hanno finito la scuola dell'obbligo). Il sud ha molte risorse e solo il federalismo piu' farle emergere. Il federalismo fiscale a finanze separate costringe ogni territorio ad essere virtuoso nella sua amministrazione. Invece il sistema a pozzo centrale diventa solo una corsa a chi lo svuota prima. Quindi c'e' federalismo fiscale e federalismo fiscale. Saluti a tutti, Francesco Forti ![]() |