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La vicenda genovese della redistribuzione dei fondi strutturali deciso dal coordinamento delle regioni del nord a direzione polista, al di là del suo carattere da alcuni definito eversivo, mostra chiaramente che il neofederalismo italiano (quello vero e non quello dei bei discorsi): a) è un 'affare' economico che interessa soltanto una parte del Paese; b) ha un colore politico ben definito, di destra; c) tende ad imporsi a spallate, in violazione dell'assetto normativo esistente. Mentre va sempre più precisandosi e realizzandosi il patto Bossi-Berlusconi, il ministro Bersani sospetta che i passi successivi saranno: lo scioglimento della conferenza dei presidenti regionali, lo scioglimento della conferenza Stato-regioni e la riunione delle regioni nelle sedi di partito. Sull'esempio della Lega anche l'Asinello -che delusione...-tende a darsi una fisionomia territoriale ed incarica il filosofo con barba del mitico nord-est di aggregare i riformisti (?) del nord in una federazione su base regionale. L'obbiettivo finale dei federalisti nostrani è con tutta evidenza il c.d.federalismo fiscale, cioè la regionalizzazione delle risorse, con la conseguenza che le regioni più ricche e produttive potranno contare interamente sulle proprie risorse, che rimangono là dove vengono create, mentre le regioni più povere potranno contare interamente sulla propria indigenza, che non divideranno con nessun'altro. E' stato facile strumentalizzare il generale malessere per l'inefficienza dello Stato centrale al fine di far penetrare, anche a sinistra, un'idea federalista che con il pretesto del decentramento di poteri mira in realtà alla creazione di un blocco regionale chiuso e contrapposto al governo centrale ed al resto del Paese; blocco regionale, peraltro, che si riconosce nell'ideologia liberista. Oltre al problematico coordinamento delle economie regionali con i vincoli di stabilità europea, ci sarebbe pure il ritorno delle c.d.gabbie salariali, conseguenti alla diversa produttività del lavoro e l'arresto della politica di investimenti al meridione, condizione imprescindibile per il suo auspicato decollo, che a parole sarebbe un punto qualificante dei programmi federalisti diffusi a destra e a manca: non si è detto che il federalismo è la ricetta miracolosa per la risoluzione dei problemi di tutti? Saluti unitari. Salvatore Camaioni ![]() |