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----- Original Message ----- From: Salvatore CAMAIONI ..su Gramsci non ho letto nessun > commento "ufficiale", nessun commento politico, nessun commento morale, > nessun commento manipolatore, nessun commento dietrologico, nessun commento > interessato...ho soltanto consultato la mia enciclopedia ed un manuale di > filosofia ad uso dei licei per verificare una cosa che istintivamente, cioè > in base alla mia 'cultura generale', mi sembrava strana, e cioè che Gramsci > fosse federalista. Ho così potuto accertare che in nessuno dei testi da me > consultati si parla del supposto federalismo gramsciano. Il mio disaccordo con te era limitato alla pura e semplice dizione espressa in quel paragrafo, in senso per così dire "oggettivo", letterale. Non mi è mai passato per la testa di attribuirti altro al di là di questo: tutto il mio discorso riguardava coloro (e non sono pochi) che invece strutturalmente ritengono insostituibile il ruolo dei mediatori, etc, e tutta la cultura dell'imprimatur e dell'autorità "competente". Capisci bene, quindi, che tutto questo c'entra poco con il sacrosanto ricorso ad un supplemento d'informazione, come quello che descrivi. > >eredità innanzi tutto dell'antico e implacabile dominio ecclesiastico > >cattolico romano. > > E lo vieni a dire proprio a me? Ma no, come dicevo, tutto il mio discorso non era rivolto a te. Del resto, basterebbe leggere due o tre righe di quello che scrivi, per capire che non è certo questo il livello su cui impiantare eventualmente una discussione con te :-) Certe cose, a sinistra, tendo a darle per scontate, a prescindere da tutte le sfumature del pensiero di ciascuno di noi, e quindi ogni accenno in proposito è dovuto alla semplice esigenza di completezza di un ragionamento. > La nostra capacità di capire e giudicare non è innata ma si forma > leggendo, studiando ed imparando il pensiero di chi si è già impegnato nella > ricerca. I famosi nani sulle spalle dei giganti, certamente, o almeno sulle spalle di buoni insegnanti e non è detto che siano per forza i maestri di scuola. Tuttavia - se questo è vero, com'è vero - sarebbe necessario insegnare ai ragazzi, da subito, a non dimenticarsi del contatto diretto con le cose, a cominciare dai fenomeni naturali, e poi la reatà umana che sta intorno e la propria stessa interiorità, e ad abituarli ad avere fiducia nelle idee originali, autonome, per così dire "artigianali". In fondo, anche lo studio e l'assorbimento del pensiero altrui (giganti compresi) richiede un lavoro intellettuale autonomo e la capacità di formarsi idee proprie, a meno di non accontentarsi della famigerata "erudizione" affidata esclusivamente alla memoria - che sarà pure meglio di niente, ma che non è certo "cultura". Ciao = Piero = ![]() |