![]() |
Flavio Mobiglia scrive: >Ora, passare da Bach a Gramsci non e' semplice. >Quando si e' di fronte alla genialita', credo che il "cogliere benissimo il >senso e anche il dettaglio del >suo pensiero" di cui parla Piero, e soprattutto "l'essenza" non sia >possibile al di fuori di una meditazione solitaria. >Un supporto puo' essere d'aiuto, ma puo' anche mettersi di traverso e creare >un "pregiudizio". >La mia ex direttrice di coro, diplomata in composizione, per esempio >contesta l'analisi "mistica" di cui sopra. >Io sono molto contento di aver conosciuto la fuga IV in do# minore da solo, >senza nemmeno la mediazione di un insegnante, e prima di essermi confrontato >con delle fonti di analisi colte. La tua analisi della fuga in do diesis minore di Bach, che io trovo interessante nonostante non sia esperto di musica classica, dimostra che anche in un settore apparentemente lontano dal freddo rigore della scienza, come quello artistico, l'approccio migliore e più appagante è quello 'colto', cioè quello che si fonda preliminarmente sullo studio scientifico della pièce e del suo autore. Se tu non avessi studiato, con metodo scientifico, il pianoforte ed i suoi maestri non saresti stato assolutamente in grado di pensare la millesima parte delle considerazioni che hai fatto sull'arte e sulla tecnica della fuga. Il tuo livello di apprezzamento della musica di Bach sarebbe rimasto basso, come il mio, dato che il pianoforte l'ho studiato soltanto per un paio d'anni. Soltanto i tuoi studi ti hanno consentito di scoprire i vari e sempre più complessi livelli di lettura dell'opera d'arte e la qualità del tuo apprezzamento di quelle opere è ovviamente migliore di quella di chiunque altro che non ha avuto la fortuna di compiere quegli studi: anche il c.d. piacere artistico ha alla base un piacere intellettuale e quanto maggiore è la conoscenza dell'arte tanto maggiore ne è il suo godimento. Io non credo al piacere artistico dell'ignorante: egli scambia per godimento quella che è soltanto la sua stupefazione di fronte ad un 'cibo' che non è in grado di mangiare e di gustare perché gli mancano i necessari 'denti'. La capacità di 'interpretare' o di 'sentire' un brano di musica in modo autonomo rispetto alle "analisi colte" dipende pur sempre dal fatto che quelle "analisi colte" sono state in precedenza studiate e digerite: la capacità critica, che consente di porsi da pari a pari con gli specialisti, è il frutto di studi seri e approfonditi, al di fuori dei quali c'è solo la presunzione, la faciloneria, il dilettantismo fastidioso. In tutti i campi, della scienza e dell'arte. Quando, in un dato settore, si è raggiunta, a seguito dello studio, una certa maturità, si può fare relativamente a meno delle mediazioni degli insegnanti, così come il bambino, divenuto adulto, ha maturato le esperienze che gli consentono di 'andare da solo'; ma commetterebbe un grave errore di presunzione se pensasse che ha finito di imparare e di poter ormai fare a meno dell'esperienze degli altri. >Su Gramsci mi piacerebbe approfondire una questione: quanti e quali dei suoi >scritti non ci sono pervenuti a causa della censura fascista? Credo che nulla della sua produzione scientifica sia andato perduto, dato che ci pensò la cognata a sottarre i suoi Quaderni ai suoi carcerieri. Saluti Salvatore Camaioni ![]() |