[RIFORMANDO:528] I: I: Re: Tu quoque, Gramsci, foederalis?
Salvatore CAMAIONI  Martedi`, 06 Giugno 2000

    Scrive Giovanni Baruzzi:


>Caro Salvatore,
>
>scusami sai, ma le affermazioni che fai qui sopra mi fanno venire la
>pelle d'oca.
>Mi ricordano tanto le dispute tra Galileo e i tolemaici ('ipse dixit').
>O forse ho capito male: anche per capire Gramsci occorre l'intercessione
>del sacerdote?

    Infatti hai capito male; anzi, sei riuscito a centrare con precisione
millimetrica l'esatto opposto del mio pensiero. E non mi sento proprio di
rimproverarmi nulla, tanto chiaro era il mio intervento su Gramsci e
l'interpretazione del suo pensiero che non sarebbe neppure il caso di
tornarvi sopra. Se non hai cancellato il mio messaggio potrai rilevare che
ciò che rimproveravo a Francesco P. Forti era l'approccio 'intuizionistico'
ed anche semplicistico (sinora non lo avevo voluto dire) al pensiero
filosofico di Gramsci, laddove pretendeva di attribuirgli un'idea
federalistica sulla base di un isolato aggettivo trovato in una produzione
sterminata nella quale non si è mai parlato di federalismo. Mi permettevo
quindi di suggerire più cautela nelle conclusioni e, in linea generale,
l'opportunità di documentarsi sui temi trattati. Questa doverosa attività di
documentazione non significa ricerca della fonte "ufficiale" né del
sacerdote di turno, ma soltanto ricerca "scientifica". L'unica mediazione
che riconosco è quella propriamente scientifica, della quale non so fare a
meno e che mi consente di dire meno fesserie di quelle che direi se facessi
assegnamento sulla mia intuizione, e cioè sulla mia presunzione. Non
appartengo a nessuna chiesa, né religiosa né profana, sono laico nel senso
pieno della parola ed illuminista; ti lascio immaginare che simpatia ho per
i sacerdoti e che considerazione ho degli estemporanei. Se però ti fa
piacere dipingermi, contro la realtà, come un ottuso stalinista fai pure, mi
presterò al gioco e reciterò la parte che vorrai.

>Spero proprio che per capire Gramsci occorra una cultura normale e una
>lettura attenta.

    Non ne sono convinto. Con una cultura normale ed una lettura attenta non
si può comprendere il pensiero politico di un intellettuale della statura di
Antonio Gramsci; suggerisco pertanto la preventiva consultazione di qualche
buon manuale di filosofia (o, in mancanza, di una buona enciclopedia). A
meno che non si sia esperti del ramo; ma in tal caso si sarebbe in possesso
di una cultura più che "normale".

>Mi fai subito sentire luterano al 120%....:-) :-)

    Sono contento che il mio intervento abbia rinsaldato il tuo sentimento
religioso e mi dispiace di non poter assaporare, come te, le delizie della
fede, del cui dono sono ahimé privo.

    Viele freundliche Gruesse.
Salvatore Camaioni



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