[RIFORMANDO:529] Re: I: I: Re: Tu quoque, Gramsci, foederalis?
Francesco Paolo Forti  Mercoledi`, 07 Giugno 2000

At 01:59 07.06.00 , Salvatore CAMAIONI wrote:

Giovanni:
>>Spero proprio che per capire Gramsci occorra una cultura normale e una
>>lettura attenta.

Salvatore:
>    Non ne sono convinto. Con una cultura normale ed una lettura attenta non
>si può comprendere il pensiero politico di un intellettuale della statura di
>Antonio Gramsci; suggerisco pertanto la preventiva consultazione di qualche
>buon manuale di filosofia (o, in mancanza, di una buona enciclopedia). A
>meno che non si sia esperti del ramo; ma in tal caso si sarebbe in possesso
>di una cultura più che "normale".

Devo arguire che se con una cultura normale non si puo' comprendere
Gramsci (qui potremmo impegolarci nella definizione di "cultura 
normale" e credo che Gramsci potrebbe si' darci una mano) allora ne 
serve una anormale. In effetti solo una cultura anormale puo' arrivare
a negare anche la frase in cui Gramsci parla (ed auspica) di una 
Repubblica Federale. Sara' un incidente, un caso. Avranno condotto
Gramsci alla ragione (Compagno, ma sei ammattito!) ma il fatto 
rimane ed e' innegabile. Possiamo fare finta di niente. Forse si'
questo comportamento fa parte della cultura normale ........ 
La mia provocazione serviva a far riflettere. Personalmente che 
Gramsci fosse stato federalista oppure no non cambia i nostri
destini di oggi. La discussione sul tema svela pero' una mentalita'
(piu' d'una) e certi nervi un po' scoperti. Forse svela anche il
fatto che la questione meridionale, sicuramente al centro degli
interessi di Gramsci, e' stata messa da parte, accantonata. 
Invece il tema <<egemonia=centralismo e equilibrio=federalismo>>
va ripreso in pieno. 

Saluti,
Francesco 








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