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At 01:59 07.06.00 , Salvatore CAMAIONI wrote: Giovanni: >>Spero proprio che per capire Gramsci occorra una cultura normale e una >>lettura attenta. Salvatore: > Non ne sono convinto. Con una cultura normale ed una lettura attenta non >si può comprendere il pensiero politico di un intellettuale della statura di >Antonio Gramsci; suggerisco pertanto la preventiva consultazione di qualche >buon manuale di filosofia (o, in mancanza, di una buona enciclopedia). A >meno che non si sia esperti del ramo; ma in tal caso si sarebbe in possesso >di una cultura più che "normale". Devo arguire che se con una cultura normale non si puo' comprendere Gramsci (qui potremmo impegolarci nella definizione di "cultura normale" e credo che Gramsci potrebbe si' darci una mano) allora ne serve una anormale. In effetti solo una cultura anormale puo' arrivare a negare anche la frase in cui Gramsci parla (ed auspica) di una Repubblica Federale. Sara' un incidente, un caso. Avranno condotto Gramsci alla ragione (Compagno, ma sei ammattito!) ma il fatto rimane ed e' innegabile. Possiamo fare finta di niente. Forse si' questo comportamento fa parte della cultura normale ........ La mia provocazione serviva a far riflettere. Personalmente che Gramsci fosse stato federalista oppure no non cambia i nostri destini di oggi. La discussione sul tema svela pero' una mentalita' (piu' d'una) e certi nervi un po' scoperti. Forse svela anche il fatto che la questione meridionale, sicuramente al centro degli interessi di Gramsci, e' stata messa da parte, accantonata. Invece il tema <<egemonia=centralismo e equilibrio=federalismo>> va ripreso in pieno. Saluti, Francesco ![]() |