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La presenza femminile nel mondo del lavoro e' in crescita. Un indicatore che si rileva soprattutto nel lavoro autonomo e nella libera professione dove dal 1996 al '98 le imprenditrici sono aumentate del 22% (contro il 16% degli imprenditori uomini). E' quanto emerge dal rapporto sul ruolo delle donne nello sviluppo socio-economico, realizzato dal gruppo permanente Donne e sviluppo del Cnel, che e' stato presentato questa mattina. La ricerca ha messo in luce un'importante crescita anche nel lavoro dipendente dove le donne, nelle posizioni medio-alte, nel '98 sono arrivate a rappresentare il 32,1%, con una crescita del 26% in quattro anni. La stessa tendenza si registra anche nelle professioni intellettuali, scientifiche e ad alevata specializzazione. Nelle imprese, inoltre, le donne hanno compiuto un balzo in avanti del 60% negli ultimi 7 anni, ma la loro presenza nei posti di comando resta sempre bassa, circa 25%, e scende al 9% nelle aziende medio-grandi. Anche nelle amministrazioni comunali la presenza femminile nei posti di comando e' ancora bassa: negli oltre 8mila comuni italiani le donne sindaco sono solo il 6,2% e le vice sindaco il 13,2%; tra gli assessori e i consiglieri comunali rappresentano rispettivamente il 17 e il 18%. Complessivamente, dei 141mila politici locali solo 24mila sono donne (circa il 17%). Nelle professioni regolamentate le donne rappresentano, invece, il 37, 3% del totale: il 65% e' occupato nel settore sanitario (il 42,1% sono infermiere, il 16,9% sono medici e il 6,5% sono farmacisti). Tuttavia, analizzando le 570mila donne iscritte nrgli Albi si evidenzia l'ingresso femminile in tutti i comparti del sapere, compresi quelli tradizionalmente di monopolio maschile. Rolando A.B. www.sirio.regione.lazio.it/distretto41 ![]() |