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-----Messaggio originale----- Da: Salvatore CAMAIONI <csalvo@eden.it> >..... E non ti sei chiesto se il neofederalismo italiano non sia >per caso un elegante espediente, ora che la generosità dello Stato è finita >per tutti, per separare i destini delle genti italiane, consentendo a >ciascuno di fare la sua corsa con i mezzi di cui dispone e chi non ce la fa >amen? Sei proprio sicuro di avere a cuore le sorti di tutto il territorio e >di non avere invece più attenzioni per le regioni più ricche? Dove sta il >"cooperativismo" e la "solidarietà"? La tua e' una domanda cattiva.... :-) "Avere a cuore" le sorti di tutte le componenti di una collettivita' (o territorio) allude ad una incoerenza nei principi sostenuti dal tuo interlocutore. Il che non e' vero. Nel ragionamento del neofederalismo "fortiano" o "bossiano" che sia, a prescindere dalle sfumature che possono distinguerlo in piu' o meno soft o hard, va riconosciuta e rispettata innanzitutto la coerenza ideologica. Coerenza perfetta. Il modello sostenuto, basato sull ideologia dell individualismo e la legge del piu' forte viene coerentemente predicato e proposto su tutti i livelli dell'organizzazione sociale. Da quello mondiale a quello delle singole comunita'. Si riconosce la stessa impostazione in modo perfettamente coerente. Io piuttosto continuo a non capire: - per quale ragione si continua a confondere il regionalismo, inteso come sistema di gestione decentralizzato, col federalismo. - cosa c'entra l'ideologia di cui sopra, con l'Ulivo e addirittura con la sinistra. Saluti. Alexis ![]() |