[RIFORMANDO:482] R: Federalismo gentile e solidale?
Alexis Kilismanis  Domenica, 07 Maggio 2000

-----Messaggio originale-----
Da: Salvatore CAMAIONI <csalvo@eden.it>


>..... E non ti sei chiesto se il neofederalismo italiano non sia
>per caso un elegante espediente, ora che la generosità dello Stato è finita
>per tutti,  per separare i destini delle genti italiane, consentendo a
>ciascuno di fare la sua corsa con i mezzi di cui dispone e chi non ce la fa
>amen? Sei proprio sicuro di avere a cuore le sorti di tutto il territorio e
>di non avere invece più attenzioni per le regioni più ricche? Dove sta il
>"cooperativismo" e la "solidarietà"?


La tua e' una domanda cattiva.... :-)
"Avere a cuore" le sorti di tutte le componenti di una collettivita' (o
territorio) allude ad una incoerenza nei principi sostenuti dal tuo
interlocutore.
Il che non e' vero.
Nel ragionamento del neofederalismo "fortiano" o "bossiano" che sia, a
prescindere dalle sfumature che possono distinguerlo in piu' o meno soft o
hard, va riconosciuta e rispettata innanzitutto la coerenza ideologica.
Coerenza perfetta.
Il modello sostenuto, basato sull ideologia dell individualismo e la legge
del piu' forte viene coerentemente predicato e proposto su tutti i livelli
dell'organizzazione sociale.
Da quello mondiale a quello delle singole comunita'.
Si riconosce la stessa impostazione in modo perfettamente coerente.
Io piuttosto continuo a non capire:
- per quale ragione si continua a confondere il regionalismo, inteso come
sistema di gestione decentralizzato, col federalismo.
- cosa c'entra l'ideologia di cui sopra, con l'Ulivo e addirittura con la
sinistra.

Saluti.
Alexis




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