[RIFORMANDO:466] Re: R: Riforme finte o riforme fallite (scuola e sanita')
Giovanni Cominelli  Lunedi`, 01 Maggio 2000



Corrado Truffi wrote:
 Soprattutto, continua a non convincermi la balla ideologica
> della liberta di seclta nelal cura, secondo cui la sanità si compra e si
> vende al mercato, quando è evidente che se io sto male non compro la cura ma
> chiedo al medico (che è il venditore) la cura giusta: ossia io acquirente
> non sono in situazione di parità informativa con il venditore, quindi il
> mercato è falsato in partenza: è per quyesto che la sanità, a differenza
> delle autostrade o dei telefoni, non può che essere un BENE  PUBBLICO.

La sanità (ma anche i telefoni e le autostrade) sono beni pubblici, nel
senso che devono rispettare standards definiti in sede pubblica.
L'offerta-gestione di tali beni non deve essere necessariamente statale.
Può essere privata, profit o non profit. Ciò che è decisivo è che la
qualità dell'offerta rispetti gli standard. Per accertare il rispetto
dei quali, occorre istituire un'autorità "terza" tra offerta pubblica
(statale e non statale) e utenti, che passi al vaglio l'offerta stessa. 
E' vero che esiste un'asimmetria informativa nel rapporto
cittadini-sanità, così che la libertà di scelta appare una proclamazione
demagogica, se non si elimina quella asimmetria. Ma la sua scomparsa non
è garantita dal carattere statale dell'offerta sanitaria, bensì da
un'authority esterna al gestore, sia esso statale o no statale.
Il cortocircuito ideologico che la sinistra statalista fa è quello tra
qualità dell'offerta e suo carattere statale, proprio mentre milioni di
utenti fanno spesso l'esperienza opposta e scoprono che, almeno qualche
volta, il privato convenzionato è meglio dello statale.
Quando capiremo che statale non è uguale, di per sè, a qualità, avremo
fatto un bel passo verso la comune esperienza di milioni di persone (che
votano!)...

Sul centralismo della Bindi non ho nulla da aggiungere a quanto detto da
Forti. 



 E soprattutto mi sembra sballata la critica del
> centralismo in quanto le riforme Berlinguer sono state:
> 
> 1) autonomia scolastica
> 2) riforma dei cicli
> 3) valutazione insegnanti
> 4) parità scolastica

Sì, queste le riforme.
Ma:
- l'autonomia scolastica è del tutto incompleta: manca quella
finanziaria, manca quella di reclutamento, rimane il Ministero con forti
connotazioni dirigistiche. Di fatto, è poco più che un timido
decentramento. E, soprattutto, manca un Sistema nazionale di valutazione
e controllo (tipo inglese o francese), che potrebbe consentire
un'autonomia radicale delle scuole.

- la riforma dei cicli: prima era 6+6, ora è diventata 7+5. Si sa che
cosa che cosa mettere nel primo segmento, del tutto oscuro resta il
secondo.

- la valutazione degli insegnanti: il principio è buono, il metodo del
concorso è pessimo. Tra l'altro ha fornito un buon alibi a quanti
sostengono che gli insegnanti non possono essere valutati, perchè sono
tutti uguali e, magari, tutti bravi. L'unico metodo sperimentato
efficacemente in Europa è il Sistema nazionale di valutazione, che
valuta le scuole, i singoli presidi, i singoli insegnanti. Ma poichè i
sindacati, nessuno escluso, lo rifiutano, il Ministro ha combinato il
pasticcio del concorso, che i sindacati, CGIL in testa, gli hanno
suggerito, salvo poi tirarsi indietro, lasciando il Ministro in mezzo al
guano...

- la parità scolastica: si tratta, in realtà, di una mezza politica del
diritto allo studio...O si applica anche qui il principio generale, che
distingue tra carattere pubblico dell'offerta e gestione statale/non
statale della medesima, con controllo "terzo" del Sistema nazionale di
valutazione oppure è una presa in giro. Come tale è stata considerata.

Come è evidente, le riforme fatte a metà spaventano i conservatori
(Gilda compresa) e scoraggiano gli innovatori. 
Ecco perchè Berlinguer ha perso le riforme e il Ministero. Dal suo
successore, totalmente incompetente sul piano tecnico e perciò nelle
mani dell'apparato che ha già fatto fallire Berlinger, ci guardi Iddio.
giocom

-- 
Giovanni Cominelli - Milano

Ineuntes, exeuntes, peregrinamur in terris...


e-mail: giovanni.cominelli@tin.it

sito web: www.giovannicominelli.org


[Date Prev] [ ">Back ] [Date Next]