[RIFORMANDO:460] Re: Federalismo e regionalismo
Francesco Paolo Forti  Domenica, 30 Aprile 2000

At 15,20 30.04.00 , Carlo Romani wrote:

>- Non penso che la nostra storia, nonostante le apparenze e fatte salve
>alcune-poche eccezioni- ci porti al federalismo in modo naturale. Per
>quanto mi pare di ricordare, la Germania ha radici di quasi due secoli
>continuativi come confederazione di stati prima e poi come federazione
>di Laender. Potremmo discutere delle nostre radici, ma ormai da circa un
>secolo e mezzo siamo stato unitario (anche se forse messo insieme in
>modo piuttosto rozzo). Con cica 80 milioni di abitanti la Germania ha, i
>pare, 16 Laender. Mi sembrerebbe ridicolo, per l'Italia, essere una
>federeazione di 20 regioni.

La dimensione non conta, secondo me. Gli USA sono una federazione 
di 50 stati, (257 milioni di abitanti, 5 milioni e rotti di media) ma sono ben 
43 quelli con una popolazione inferiore a quella della Lombardia. 
Sono 18 quelli con meno di 2 milioni di abitanti. Ricordo che nel progetto
alla Bicamerale, non si potevano costituire nuove regioni sotto i due milioni
(non ho mai capito perche') ed in pratica sarebbe stato come cassare
18 stati americani, 4 laender tedeschi, tutti i cantoni svizzeri. 
In Germania la meta' dei laender e' sotto i 3 milioni di abitanti. 
La Svizzera, su un fronte dimensionale molto diverso si ritrova 26 
cantoni ed una popolazione di 7 milioni di abitanti. Alcuni cantoni 
hanno meno di 100'000 abitanti (e' pero' la stessa dimensione
della regione italiana piu' piccola, la Valle d'Aosta) e vi faccio notare
che i cantoni piu' piccoli sono .... quelli meglio amministrati ed i 
piu' benestanti. 

Il Ct. Ticino, dove vivo, e' uno stato (repubblica) di 308'000 abitanti,
con un suo governo (esecutivo, legislativo e giudiziario) la sua 

politica economica e la sua raccolta tributaria. Il fatto di essere
piccolo non comporta grandi problemi (anzi, quelli che si manifestano 
e' piu' facile individuarli, affrontarli e risolverli), anche perche' si e'
inseriti in un contesto federale cooperativo dove i problemi comuni 
vengono risolti assieme. 

>La Francia per contro sembra funzionare molto bene senza bisogno di
>federalismi.

Sembra .....
Una cosa che ci unisce alla Francia e' il fatto che abbiamo entrambi
dei forti e crescenti divari geo-economici. Quando diciamo "Francia"
dobbiamo stare attenti, perche' o parliamo di Parigi (ile de france)
e della sua ricchezza crescente o parliamo della immensa provincia 
francese e del fatto che la sua crescita sale ad un ritmo nettamente 
inferiore a quello di Parigi. Esattamente come in Italia, dove assistiamo
alla crescita del divario tra Nord e Sud. Sono d'accordo che dal punto
di vista amministrativo la Francia e' un ottimo modello organizzativo.
Dal punto di vista economico invece le cose vanno diversamente ed
un francese e' contento solo a seconda di dove vive (come in Italia). 

Questo apre la porta ad un grosso argomento. Non credo tanto nella
validita' del federalismo come modello organizzativo. Nel senso che
ci possono essere anche ottime soluzioni centralizzate. E' vero che
oggi la moderna teoria politica ha riscoperto il federalismo anche per
le sue potenzialita' nelle efficienza amministrativa ma non e' quello
il suo lato caratteristico, quello che deve far scegliere. Invece le
potenzialita' del federalismo sono da trovare proprio nel fatto che 
nei paesi federali non ci sono quei divari geo-economici che 
troviamo in Italia e Francia. Ci sono differenze minori e sono il
lieve e costante diminuzione. Italia e Francia hanno forti divari
che sono in costante aumento. Ed esiste anche una spiegazione 
razionale, in base ad osservazioni sulla diversa politica economica
che si attua "dentro" i rispettivi paesi. Da queste punto di vista 
il vero federalismo (costituzionale) e, secondo il mio parere (ma
non sono solo a dirlo) una forte possibilita' per il Sud di invertire 
secoli di divario crescente con il resto del Paese. 

La tesi 44, sul mezzogiorno, nella parte centrale afferma:
====
Il federalismo e' lo strumento per dare anche ai cittadini del Mezzogiorno
il controllo sui risultati conseguiti dai politici e dalle amministrazioni locali
e sulla destinazione delle imposte che pagano. E' lo strumento per
ribaltare la logica dell'assistenzialismo, che, se ha trasferito risorse nel
Mezzogiorno, ne ha anche soffocato l'autonomia e la capacità di crescita
interna. 
====
E' una buona base di partenza. Non e' solo uno strumento di controllo.
E' prima di tutto uno strumento locale di governo. 

Saluti e buon Primo Maggio a tutti,
Francesco Forti

http://come.to/federalismo








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