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Cerco di esprimere qualche riflessione personale sul tema, di grande interesse, posto qualche giorno fa da Salvatore Camaioni. Non credo di apportare alcun contributo significativo, ma intervengo poiche' Camaioni sollecita gli iscritti alla mailing list (per la verita' solo i "federalisti") ad esprimersi. Lo faccio in modo schematico, con "statements" che probabilmente risulteranno scollegati fra loro e che suoneranno rozzi e categorici (ma rappresenteranno, in genere, considerazioni ipotetiche). - Non mi ritengo federalista. - Se l'amministrazione pubblica si fosse mostrata (piu') onesta, efficace, efficiente e reattiva non si sarebbero creati i presupposti per la richiesta di "federalismo". - Ugualmente e in stretta correlazione, se la classe politica non avesse dato prova di immobilismo pluridecennale, se non avesse indotto fenomeni macroscopici di corruzione e di malgoverno. - L'emungimento di centinaia di migliaia di miliardi di fondi pubblici, pompati verso meridione senza vederne conseguire risultati apprezzabili (salvo il finanziamento- forse- del malaffare) e' stata una causa non secondaria e - tra l'altro - ha costituito un alibi poderoso per l'evasione e l'elusione fiscale. - I termini ambigui, reticenti, ondivaghi con cui la Lega parlava di federalismo erano la manifestazione, a mio parere, in parte della scarsa chiarezza di idee su cio' che intendessero davvero proporre, in parte della loro necessita' di cavalcare la tigre di una protesta sostenuta dall'infatuazione "per il capo" e taumaturgo (la storia continua a non insegnare alcunche') e dall'innamoramento per teorie appena enunciate e senza approfondimenti. - Qualunque impianto amministrativo rimane zoppo e inefficace, se non si curano e non si sviluppano preliminarmente e nell'insieme piccoli dettagli quali (ad esempio) senso civico, preparazione tecnica e culturale, senso di appartenenza e di servizio, criteri/principi/meccanismi di responsabilita' e autorita', semplificazione degli iter, eccetera. - A me basterebbe che "funzionassero bene" le strutture amministrative che abbiamo ora, rivedendo forse le modalita' con cui vengono ripartite le entrate fiscali. - Non penso che la nostra storia, nonostante le apparenze e fatte salve alcune-poche eccezioni- ci porti al federalismo in modo naturale. Per quanto mi pare di ricordare, la Germania ha radici di quasi due secoli continuativi come confederazione di stati prima e poi come federazione di Laender. Potremmo discutere delle nostre radici, ma ormai da circa un secolo e mezzo siamo stato unitario (anche se forse messo insieme in modo piuttosto rozzo). Con cica 80 milioni di abitanti la Germania ha, i pare, 16 Laender. Mi sembrerebbe ridicolo, per l'Italia, essere una federeazione di 20 regioni. La Francia per contro sembra funzionare molto bene senza bisogno di federalismi. - Quali competenze a livello locale (regionale): oltre quelle che gia' ci sono, con particolare enfasi da dare alla soluzione dei collegamenti stradali e ferroviari, al ricupero del territorio, alla strutturazione e gestione delle aree metropolitane, forse vedrei una maggiore enfasi e partecipazione in campo culturale e dell'educazione. Cordialmente Carlo Romani ![]() |