[RIFORMANDO:459] Federalismo e regionalismo
Carlo Romani  Domenica, 30 Aprile 2000

Cerco di esprimere qualche riflessione personale sul tema, di grande
interesse, posto qualche giorno fa da Salvatore Camaioni. Non credo di
apportare alcun contributo significativo, ma intervengo poiche' Camaioni
sollecita gli iscritti alla mailing list (per la verita' solo i
"federalisti") ad esprimersi. Lo faccio in modo schematico, con
"statements" che probabilmente risulteranno scollegati fra loro e che
suoneranno rozzi e categorici (ma rappresenteranno, in genere,
considerazioni ipotetiche).
- Non mi ritengo federalista.
- Se l'amministrazione pubblica si fosse mostrata (piu') onesta,
efficace,
efficiente e reattiva non si sarebbero creati i presupposti per la
richiesta di "federalismo".
- Ugualmente e in stretta correlazione, se la classe politica non avesse
dato prova di immobilismo pluridecennale, se non avesse indotto fenomeni
macroscopici di corruzione e di malgoverno.
- L'emungimento di centinaia di migliaia di miliardi di fondi pubblici,
pompati verso  meridione senza vederne conseguire risultati apprezzabili
(salvo il finanziamento- forse- del malaffare) e' stata una causa non
secondaria e - tra l'altro - ha costituito un alibi poderoso per
l'evasione e l'elusione fiscale.
- I termini ambigui, reticenti, ondivaghi con cui la Lega parlava di
federalismo erano la manifestazione, a mio parere, in parte della scarsa
chiarezza di idee su cio' che intendessero davvero proporre, in parte
della loro necessita' di cavalcare la tigre di una protesta sostenuta
dall'infatuazione "per il capo" e taumaturgo (la storia continua a non
insegnare alcunche') e dall'innamoramento per teorie appena enunciate e
senza approfondimenti.
- Qualunque impianto amministrativo rimane zoppo e inefficace, se non si
curano e non si sviluppano preliminarmente e nell'insieme piccoli
dettagli quali (ad esempio) senso civico, preparazione tecnica e
culturale, senso di appartenenza e di servizio,
criteri/principi/meccanismi di responsabilita' e autorita',
semplificazione degli iter, eccetera.
- A me basterebbe che "funzionassero bene" le strutture amministrative
che abbiamo ora, rivedendo forse le modalita' con cui vengono ripartite
le entrate fiscali.
- Non penso che la nostra storia, nonostante le apparenze e fatte salve
alcune-poche eccezioni- ci porti al federalismo in modo naturale. Per
quanto mi pare di ricordare, la Germania ha radici di quasi due secoli
continuativi come confederazione di stati prima e poi come federazione
di Laender. Potremmo discutere delle nostre radici, ma ormai da circa un
secolo e mezzo siamo stato unitario (anche se forse messo insieme in
modo piuttosto rozzo). Con cica 80 milioni di abitanti la Germania ha, i
pare, 16 Laender. Mi sembrerebbe ridicolo, per l'Italia, essere una
federeazione di 20 regioni.
La Francia per contro sembra funzionare molto bene senza bisogno di
federalismi.
- Quali competenze a livello locale (regionale): oltre quelle che gia'
ci sono, con particolare enfasi da dare alla soluzione dei collegamenti
stradali e ferroviari, al ricupero del territorio, alla strutturazione e
gestione delle aree metropolitane, forse vedrei una maggiore enfasi e
partecipazione in campo culturale e dell'educazione.

Cordialmente
Carlo Romani



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