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Due annotazioni banali a proposito dell'interessante testo "girato" da Flavio Mobiglia (grazie) e dei suoi commenti altrettanto interessanti. * Una differenza sostanziale tra lo U.K. di Wilson nel 1967 e il gruppo Euro di oggi penso si possa trovare in un (probabile) molto minore rapporto tra scambi esterni e scambi interni alle aree di riferimento. Se cosi' e' davvero, penso che siamo molto meno sensibili (ma non insensibili) al deprezzamento dell'euro, rispetto all'UK d'antan. * In euroland non si possono mozzare teste, perche' non ci sono teste da mozzare. Se la debolezza dell'euro dipende veramente dall'acefalita' politica europea (sperando non diano colpe di incapacita' a Prodi, ma che sia - quale appare - un problema di struttura istituzionale), ancora una volta le teste pensanti e deliberanti - questa volta a livello continentale - hanno dato prova di incapacita' o almeno di leggerezza. Le gelosie o impossibilta' a livello nazionale ripropongono, in qualche modo, in chiave macro le difficolta' dell'Ulivo/centro(-)sinistra. E' interessante comunque osservare che le singole monete (persino la lira, per non parlare specificamente di marco e fiorino) si erano mostrate enormemente piu' stabili dell'orribile combinato. Non ho pero' ancora ben capito se la causa prevalente sia la mancanza di governo europeo o il differenziale di dinamicita' nelle due (tre, col Giappone) economie. Da piu' parti si ricorda anche che deficit commerciale e debito pubblico USA condannano il dollaro ad essere super-strong. Fino al crac. Cordialmente Carlo Romani ![]() |