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sarebbe corretto mettere un link ma con la (stupida) moda dei frames e altre stupidaggini non posso che riportare il testo: www.corriere.it Nessuno affronta le cause politiche della crisi L'ODISSEA DELL'EURO di MARIO TALAMONA Come il bambino nella favola di Andersen (Il vestito nuovo dell'imperatore), qualcuno incomincia a dire che l'euro non ha niente indosso: è nudo. Forse è arrivato il momento di domandarsi se la debolezza della nuova moneta, anziché congiunturale o ciclica, non sia invece una gracilità di fondo. In quindici mesi, dopo il brevissimo sprint iniziale al cambio di 1,16675 con il dollaro, l'euro si è svalutato del 20 per cento, un quinto. Sceso sotto la parità 1:1 il 2 dicembre scorso, l'altro giovedì ha toccato un minimo storico (si fa per dire) a 93,54 cent. La lira è caduta a quota 2.063, la più bassa da quindici anni (cioè dall'«incidente» di cui fu protagonista l'Eni, che nell'85 aveva fatto balzare il dollaro a 2.200 lire). È sembrato poi che l'euro si riprendesse leggermente. Ma la tendenza a una debolezza di fondo resta netta e continua. C'è chi lo dà già a quota 0,90. Oggi, forse, si capirà meglio. Però diventa sempre più indispensabile una riflessione non di maniera, sullo sfondo del lungo silenzio o del benevolo disdegno ostentato dai ciambellani, siano quelli della Bce o i governi europei. A Francoforte, dopo le sempre caratteristiche dichiarazioni di Duisenberg, si è avuta l'impressione che non si sapesse che cosa dire. Acquisteranno euro o aumenteranno i tassi? Sosterranno o no il cambio? Il mercato, intanto, ha scaricato la moneta unica cogliendo ogni possibile occasione, dall'attenuarsi della fiducia in Germania alla crisi italiana, alla tensione con l'Austria. Anche se accreditati analisti e prestigiose case d'investimento continuano ad annunciare una prossima ripresa della moneta europea, le previsioni sul cambio reale del dollaro sono tradizionalmente rischiose. Si ricorda la «danza» degli anni Ottanta, fra un brusco apprezzamento nella prima metà e un altrettanto brusco deprezzamento nella seconda parte del decennio. Ampie fluttuazioni spiegate, tuttavia, dal differenziale d'interesse fra Stati Uniti e resto del mondo. Sulle vicende attuali si dice il peccato, non il peccatore. Per esempio: febbraio 1999, l'euro traccheggia sui minimi di allora, a 1,1280. Una primaria casa mondiale vaticina come probabile il declino del dollaro e giudica possibile addirittura un suo collasso, con le parti destinate presto a invertirsi. Previsioni di cambio: 1,17 a tre mesi, 1,23 a sei, 1,29 a un anno. Praticamente adesso. Campa cavallo. Eppure le previsioni correnti, con i loro modelli, indicano decisamente una ripresa progressiva della moneta unica. Chi giudica quello del cambio un «falso problema» o la svalutazione dell'euro un (illusorio) vantaggio congiunturale, a parte l'inflazione «importata», potrebbe persino dolersene. Ma c'è un limite ai paradossi e ai sofismi. Per quanto l'immagine sembri fuori moda, la moneta resta la bandiera di un'economia, soprattutto per la fiducia internazionale che sa conquistarsi. Proviamo ad andare controcorrente. Chiediamoci, allora, come possa l'euro sventolare alto senza unità politica e, soprattutto, senza politiche capaci di superare le gravi debolezze strutturali del Continente. La sua fragilità è assai più strutturale che congiunturale. Riflette un'enorme differenza nei guadagni di produttività (e di competitività) rispetto all'America e ai Paesi in più forte crescita, oltre ai differenziali nei tassi d'interesse. Il deflusso di capitali a lungo termine dall'Eurozona, al ritmo di 220 miliardi di dollari all'anno (di cui 120 per investimenti diretti), parla chiaro. Non siamo un'area economica forte. Superficiali equivoci tra new e old economy oscurano il fatto che stiamo perdendo il contatto con la vera «economia nuova» del Duemila. Rischiamo un'Odissea nello spazio: il 2001 è domani. http://fratti.freeweb.org (varie) http://www.freeweb.org/varie/fratti/salute/salute.htm (dieta/sport) http://www.freeweb.org/varie/fratti/tecnica/tecnica.htm (tecnologie) http://members.tripod.com/~raccolta/ (barzellette) http://www.geocities.com/HotSprings/1792/ (varie) http://www.fortunecity.com/skyscraper/oracle/79/ (grafica) http://web.interpuntonet.it/immagini (foto digitali) ![]() |