[RIFORMANDO:442] INSODDISFAZIONE PER LA POLITICA
Rolando Alberto Borzetti  Mercoledi`, 19 Aprile 2000

RAPPORTO CNEL:

CRESCE L'INSODDISFAZIONE PER LA POLITICA

La grande maggioranza degli italiani non si riconosce e si dichiara
insoddisfatta dall'attuale quadro politico e solo il 40 per cento si sente
stabilmente orientato verso un partito. E' quanto emerge dal rapporto del
Cnel dal titolo ''L'agenda degli italiani: esplorando nuove aree della
cultura socio-politica'', in cui viene documentata una insoddisfazione
crescente che ha pero' come altra faccia della medaglia una forte richiesta
di cambiamento istituzionale. In sostanza emerge dall'indagine una forte
domanda di bipolarismo e di scelta diretta da parte dei cittadini del
premier. Il 50% degli italiani si dichiara favorevole ad un sistema
elettorale maggioritario (anche piu' accentuato dell'attuale) a fronte di
una minoranza del 17% di favorevoli al proporzionale. La situazione emersa
dall'indagine e' definita dal rapporto a mezza strada ''fra presa di
distanza e riprogettazione'' della politica. ''Due dati stigmatizzano la
posizione fattuale ed opinionale degli italiani nei confronti della
politica: solo il 4% degli intervistti e' iscritto o partecipa all'attivita'
di un partito, di un movimento o di un gruppo politico; l'80% percepisce la
politica come eccessivamente complicata e se ne dichiara estraneo''. Altri
indicatori confermano uno stato di ''indebolimento complessivo e
progressivo'' delle tradizionali collocazioni: ''Circa il 40% degli
intervistati ritiene di non potersi collocare lungo l'asse
'sinistra-centro-destra' e tale percentuale risulta in sensibile crescita
negli ultimi due anni. Circa il 60% non si sente vicino (identificato) ad
alcun partito e -anche in questo caso- il dato appare in crescita nel
recente periodo. L'elettorato stabilmente orientato su un partito
(d'appartenenza) puo' essere stimato attorno al 40% degli italiani; un altro
40% e' l'elettorato pragmaticamente orientato a scegliere sulla base di
programmi o di candidati; il restante 20% appare 'a rischio', ovvero
propenso a chiamarsi fuori dal problema del voto e della scelta politica''.
La situazione degli italiani di fronte alla politica non e' pero' di rifiuto
senza appello: non c'e', in altre parole, un vuoto incolmabile. Un'alta
percentuale di italiani denuncia infatti alte aspettative in tema
istituzionale, con una valenza di forte domanda di cambiamento. ''Se la
presa di distanza degli italiani dalle identificazioni o dalle forme di
partecipazione tradizionali alla politica risulta un fenomeno evidente,
cio' - afferma il rapporto - non sembra comportare l'estraniarsi dal
dibattito politico sugli assetti istituzionali''. Alla 'domanda quale
sistema elettorale preferisce per il parlamento nazionale?', il 32% degli
intervistati ha risposto il maggioritario puro, il 13% maggioritario con una
piccola quota di proporzionale (5-10%) e un altro 5% si e' detto favorevole
al maggioritario con quota proporzionale piu' rilevante (20% e anche piu').
A favore del proporzionale si e' dichiarata una minoranza del 17%. Il 33%
non ha risposto o ha detto di non sapere. Significativo appare anche un
crescendo dei consensi al maggioritario, registrato dal novembre '97 al
novembre '99 con un incremento del 12%. Ancora piu' netta la maggioranza
degli italiani sul tema del governo. Alla domanda 'Lei preferisce che il
capo del governo sia eletto direttamente dai cittadini o che sia eletto dal
parlamento?', il 78% degli intervistati ha risposto 'direttamente dai
cittadini' a fronte di un 16% favorevole al parlamento e ad un 6% che non sa
o non risponde. Anche qui si registra un trend in crescita con un incremento
del 2% dei favorevoli all'elezione del premier dal novembre '97 al novembre
'99. Secondo il rapporto ''sistema elettorale (maggioritario o
proporzionale) ed elezione del premier (diretta o parlamentare) si
configurano, dunque, come argomenti su cui la formazione di un'opinione
pubblica appare ormai definita o prossima alla definizione''. Ancora per
quanto riguarda la 'collocazione politica' gli intervistati si sono definiti
di destra il 12%, di centrodestra il 14%, di centro l'8%, di centrosinistra
l'11% e di sinistra il 16%. Il 26% ha risposto nessuna collocazione, l'8%
non saprei e il 5% non ha risposto. Anche qui e' significativa la lettura di
tendenza con un -5% dei cittadini che dal novembre '97 al novembre '99 si
'colloca' in precise aree politiche.

Rolando A.B.




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