![]() |
Il giorno 10-04-2000 23:18, Francesco Paolo Forti, francesco.forti@easyclub.ch ha argomentato: > Se si decide un assetto federale, non esistono vincoli di > carattere costituzionale. Esistono sì, a meno che non si applichi una forma di regionalizzazione delle funzioni statali. Vale a dire, il federalismo si applica tra stati (o cantoni, o länder) già sovrani che "cedono" una parte di sovranità; nel caso italiano (e scozzese) lo stato delega, o meglio, devolve, queste funzioni alle regioni in nome del principio della sussidiarietà. Il che è una cosa notevolmente diversa rispetto alla originaria sovranità di enti che ne delegano una parte ad un organismo superiore ad essi, da creare ex novo. Sono sempre stato contrario a parlare di "federalismo" nel caso italiano per questi motivi, che non sono solo motivi nominalistici, ma teorici e fondativi di un approccio federalista. I nostri padri costituenti, inoltre, quando affermavano che la forma repubblicana non poteva essere oggetto di revisione costituzionale (e dichiaravano la repubblica italiana una e indivisibile) pensavano alla repubblica parlamentare unitaria, e non alla repubblica federale. L'unica via, per una riforma delle funzioni e dei compiti delle regioni, è quindi quella di parlare di decentramento e autonomia con potere di imposizione fiscale: federalismo è fuori luogo, almeno dal punto di vista tecnico della teoria dello stato federale. D'altronde, lo stesso Vannino Chiti si è posto su questa strada, e solo su questa mi trovo a mio agio. Una strada che permette di conservare il nocciolo qualificante del federalismo (le decisioni prese ad un livello il più possibile vicino ai cittadini, su questioni che interessano porzioni limitate del territorio, con risorse reperite localmente per la maggior parte) senza scomodare per questo i sogni di Padania indipendente e "sovrana", di Toscana libera e "sovrana" o qualsiasi altra amenità che frulla nel capo dei cosiddetti federalisti della Lega. Saluti -- Piero S. Graglia Ph.D. History of Federalism and European Integration University of Florence Faculty of Political Sciences 055-2757055 URL: www.infinito.it/utenti/piero.graglia home: 0575-351100 "Vi sono cose per le quali vale la pena di perdere la vita: ma tra di esse non vedo affatto il vecchio amor di patria; né tantomeno l'idea che l'atto di un singolo possa cambiare il destino di milioni di persone. Quindi, se ti chiedono la vita in cambio della gloria rispondi senza temere: il soffio di un momento non mi ripagherà mai dei giorni non trascorsi pagando per un merito non mio" Anonimo anarchico libertario spagnolo - Barcellona (1937) ![]() |