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Giro su "riformando" la domanda di Salvatore, in quanto mi pare che il tema istituzionale sia piu' consono a questa lista. >Eugenio Scalfari, su "Repubblica" di oggi 10 aprile, ha rivelato il patto >(non più) segreto tra Bossi e Berlusconi, che prevede la devoluzione di >fondamentali funzioni dallo Stato a quattro regioni -Piemonte, Liguria, >Lombardia e Veneto- del norditalia: in particolare, il piano prevede una >dichiarazione congiunta ed un successivo referendum, aperto anche al >Friuli-Venezia Giulia, per dare conferma popolare ai nuovi assetti costituzionali. > Ora, a prescindere dalla impraticabilità del progetto sul piano >giuridico-costituzionale e dalle inderogabili reazioni istituzionali e giudiziarie, Perche' giudiziarie? Comprendo le reazioni politiche. Ci mancherebbe altro non reagire di fronte ad una innovazione del genere, sia che venga ritenuta positiva che negativa. Un simile assetto prevede come minimo la modifica della costituzione e, fatta la modifica, con eventuale referendum, non vedo spazio a reazioni giudiziarie. >mi chiedo, in termini politici, se un eventuale voto popolare di conferma >del nuovo assetto proclamato dalle suddette regioni dovrebbe comunque >essere rispettato come fatto di democrazia, meritevole di avere un séguito, >oppure se alla volontà popolare dovrebbero essere anteposti i vincoli di >carattere storico e costituzionale. Ed inoltre, per essere compiutamente >democratico, basterebbe che quel referendum si svolga tra i soli elettori >delle regioni coinvolte nel progetto oppure dovrebbe interessare tutti gli italiani ? > Sarei curioso di sentire su questi temi l'opinione della lista. > Cordialità > Salvatore Camaioni Per me dovrebbe riguardare tutti gli italiani ma se osserviamo cosa ha fatto Blair con la devoluzion verso la Scozia, vedo che ha fatto svolgere un referendum agli scozzesi. Questo perche' prima si deve chiedere se tutta la popolazione che vuole la devolution la vuole veramente e poi, se il caso, si affronta il problema a livello nazionale. Comunque la modifica della costituzione prevede il referendum in caso di maggioranza parlamentare non qualificata. Alla volonta' popolare non va posto alcun vincolo che non sia esplicitamente contemplato nella Costituzione. L'unico che esiste riguarda la forma repubblicana (art. 139). Essa non puo' essere cambiata. Tutto il resto si'. Se si decide un assetto federale, non esistono vincoli di carattere costituzionale. Quelli di carattere storico non hanno valore istituzionale; ad esempio non hanno impedito il passaggio da monarchia a repubblica (eppure potevano essere sollevati vincoli storici a tonnellate). Altri pareri? Ciao, Francesco F. ![]() |