[RIFORMANDO:385] Re: Proporzionale e "grande centro"
Francesco Paolo Forti  Lunedi`, 13 Marzo 2000

Ricordo in merito un libello di Popper, che non riesco piu' 
a trovare. In soldoni diceva che nessuno dei due e' superiore
all'altro. Ci sono sistemi che funzionano in modo egregio con 
il proporzionale, puro come in Svizzera, corretto con sbarramenti
come in Germania. In molti casi pero' il proporzionale ha dimostrato
di essere deleterio per il ricambio della classe politica e del governo.

Prima di tutto individuamo il caso specifico:
Democrazia Parlamentare. Il parlamento elegge (nomina) il governo. 
Questo e' il punto "dolens". Perche' "dolens"?
Perche' il meccanismo che elegge il Parlamento (potere legislativo)
diventa determinante anche per la elezione del Governo (potere 
esecutivo) tramite l'istituto della fiducia. Nella democrazia parlamentare
non si attua una perfetta autonomia dei tre poteri. Il potere esecutivo
infatti e' fortemente condizionato dal Parlamento. 

Gli equilibri parlamentari (maggioranza) che sono mutevoli, si
riflettono negli equilibri di governo. Il fatto che alcuni parlamentari
cambino casacca, ad esempio, puo' tradursi in una crisi di 
governo. Ci sono sistemi in cui cio' non avviene (non puo'
avvenire). In questi sistemi parlamento e governo sono eletti
entrambi dal popolo (nello stesso giorno su schede diverse oppure
anche in momenti diversi) e quindi cio' che accade nel Parlamento 
(che deve solo fare le leggi) non influenza il Governo (che deve 
governare e rendere esecutive le leggi stesse). E' il popolo a dare
la fiducia, non il Parlamento ed i due poteri sono quindi veramente 
autonomi. Hanno compiti diversi, procedono su strade diverse, che
si uniscono solo quando il governo propone una certa legge per 
risolvere un certo problema esecutivo. A dire il vero qui un'altra
soluzione sarebbe quella del referendum popolare, in quanto ritengo
che il popolo, se abituato a votare, possa fare meglio del Parlamento. 

Dove il governo e' eletto dal popolo (il Primo Ministro ed in 
alcuni casi anche tutti i ministri) cio' viene fatto ovviamente con 
un sistema di tipo maggioritario, mentre il Parlamento rimane
espressione di un sistema proporzionale puro. 

In Italia non e' cosi' ed in attesa di una riforma in tal senso, se
la si vorra', occorre dare stabilita' al governo dando stabilita'
al Parlamento. Una operazione difficilissima e per me impossibile.
Ma se ci si vuole tentare non vedo strada diversa dal maggioritario. 

Di fatto 50 anni di proporzionale ci hanno dimostrato che esso 
ha generato i governi DC, poi bipartiti, poi tri, quadri e penta. 
Ogni volta che l'elettorato puniva il governo, facendogli perdere 
un 2%, esso reagiva imbarcando partitini del 2% e bloccando 
il ricambio. L'idea della necessita' di una alternanza di governo 
destra-sinistra e' quindi diventata maggioritaria e questa idea 
si puo' esprimenre solo con la nascita di due schieramenti
bipolari. 

Anche questo sistema ha i suoi difetti (ogni sistema ne ha)
ma a quanto pare tutto cio' e' meglio della continua ed infinita
serie dei governi di centro che il proporzioanale ci puo' regalare. 

Il fatto che cio' possa segnare la fine del peso politico di movimenti 
estremi come quelli di Rauti e Bertinotti, rimasti ai margini della 
storia e votati solo da schiere di nostalgici di opposte fazioni non mi 
fa certo incupire (come Leopardi al pensiero di Silvia). Una nazione 
moderna non puo' essere in mano a costoro ma deve essere guidata
da una maggioranza di moderati. Di schieramenti opposti ma moderati. 

Se avessimo un sistema a poteri separati (governo eletto dal popolo)
potremmo tranquillamente avere un parlamento eletto su base 
proporzionale e con il diritto di tribuna a tutti. 

Saluti, 
Francesco Forti


http://come.to/federalismo





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