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[RIFORMANDO:384] Proporzionale e "grande centro"
Carlo Romani
Lunedi`, 13 Marzo 2000
La voglia di tornare al sistema proporzionale potrebbe anche essere giustificata
da valutazioni obiettive (in fin dei conti in Germania ha funzionato bene),
ma non riesco a non provare un profondo senso di disagio, per alcune considerazioni
che provo a sintetizzare:
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i "piccoli" lo vogliono per sopravvivere, a prescindere da ogni considerazione
sulla governabilita' e stabilita' (visione "pro domo mea", altro che Bene
dello Stato);
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qualcuno, "grande", lo vuole per ricostituire il "grande centro" e diventare
inamovibile (e anche questo sembra interesse partigiano);
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se a distanza di cosi' pochi anni fose necessario tornare indietro, cio'
significherebbe che la grande riforma (parziale) e' stata studiata molto
male. Il che porterebbe a concludere che i nostri rappresentanti eletti
non sanno bene quel che fanno e che di lungimiranza ne hanno davvero poca.
Vero e' che di riforme mal fatte ne abbiamo viste alcune, ma insomma ...
Una considerazione sul "grande centro inamovibile": forse non abbiamo ancora
riflettuto a sufficienza sul fatto che la mancanza di alternanza e' la
migliore premessa per degrado e corruzione, e che la corruzione diffusa
inibisce qualunque possibilita' di guida e controllo reali ed efficaci.
Mi domando quanto, dei problemi di scarsa competitivita' dell'economia
italiana e di arretratezza generale, sia dovuto al lungo ingessamento della
nostra democrazia.
Che ne pensate?
Cordialmente
Carlo Romani
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