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At 14,13 25.02.00 , Corrado Truffi wrote: >Sul concorsone ho opinioni un po' diverse. Il concorsone in se era >ovviamente una boiata, ossia un modo di compromesso per riuscire ad >istituire in qualche modo una carriera di merito in un ambiente a ciò >del tutto refrattario. Purtroppo, prevedibilmente, è stato un fallimento >con connessa levata di scudi. Il modo sbagliato per portare avanti una idea giusta, diventa anche il cavallo di troia per affossarla. >Però, continuo a non capire perché se io (e ormai il 90% dei lavoratori >dipendenti, compreso quelli pubblici) ho lo stipendio in parte legato a >valutazioni di risultato (che vanno dalla misura della produttività a >quella dell'efficacia, al voto del tutto soggettivo ed opinabile del >proprio capo), gli insegnanti non possano avere un meccanismo simile, >risaltando privilegiati ed intoccabili. Condivido. L'errore e' avere una divisione in "serie A e B". Una qualificazione del personale non va fatta in due classi ma in una ampia scala graduata; una quindicina di classi diverse, legate alla qualificazione professionale ed ai risultati ottenuti. Vanno previsti sia gli aumenti di anzianita' che i passaggi da una classe all'altra, non per concorso ma in base al raggiungimento di obiettivi concordati. Siamo diversi e non possiamo avere tutti lo stesso stipendio, dal piu' bravo all'ultimo scaldasedie. Inoltre ribadisco che dare lo stesso stipendio ad Enna ed a Milano significa di fatto dare stipendi diversi, molto piu' alti dove la vita e' piu' economica e molto piu' bassi dove la vita e' piu' cara. La seguente tabella illustra gli stipendi nel mondo di un insegnante elementare con 10 anni di esperienza, commisurato al costo della vita. http://rost.trevano.ch/~forti/elementari97.html In certi paesi "emergenti" prendono piu' degli insegnanti italiani e non verrebbero certo qui a farsi pagare di meno ..... Saluti, Francesco Forti ![]() |