[GARGONZA:9238] I: I: RE: R: Lega Nord: insulti e mancata censura
Salvatore CAMAIONI  Lunedi`, 24 Luglio 2000

[A beneficio di Lorenzo, che non ha copiato per intero il mio messaggio,
rispedisco il tutto].
-----Messaggio originale-----
Da: Salvatore CAMAIONI <csalvo@eden.it>
A: gargonza@perlulivo.it <gargonza@perlulivo.it>
Data: mercoledì 19 luglio 2000 0.46
Oggetto: I: [GARGONZA:9171] I: RE: R: Lega Nord: insulti e mancata censura


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>-----Messaggio originale-----
>Da: Giovanni Cominelli <giovanni.cominelli@tin.it>
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>>Mi inserisco nel dibattito, essendomi occupato di Lega dal 1990,
>>organizzando, all'epoca, un seminario di studi sul tema. Per alcuni mesi
>>ho scritto settimanalmente sulla Padania, ospite di una rubrica
>>intitolata, "!Controparere", nella quale affrontavo temi politici e
>>programmatici, mettendo in evidenza punti di contatto e punti di
>>contraddizione.
>>Inoltre, benchè io viva a Milano, ho radici (genitori, fratelli ecc...)
>>valligiane.
>>Conosco la specie leghista in corpore vili.
>>Queste erano le mie credenziali (sic!).
>>La mia opinione, al riguardo, è la seguente.
>>Dal punto vista politico-culturale-programmatico la Lega ha il merito
>>storico di aver messo in discussione la forma dello stato
>>centralista-napoleonico. Lo ha fatto, conducendo una battaglia contro le
>>forze centraliste-stataliste della Prima repubblica. Ha imposto il tema
>>nell'agenda politica del Paese. Perciò è stata una forza di
>>modernizzazione del Paese. Nel giro di pochi anni tutte le altre forze
>>sono state costrette ad assumere il tema, sia pure obtorto collo, sia
>>pure per stravolgerlo. La Lega ha scavato su un terreno che era stato
>>arato nei decenni precedenti da filoni sturziani, social-federalisti,
>>federalisti. La posizione del Pci alla Costituente era fortemente
>>regionalista. Su quei filoni e su quel dibattito si stese ben presto la
>>coltre grigia della guerra fredda. La Costituzione fu disattesa, la
>>continuità amministrativa con il fascismo accentuata, le PP.SS, l'Eni,
>>l'Enel ecc... fecero il resto. Il 1989 ha fatto crollare i pilastri
>>internazionali della Prima repubblica e, nel giro di pochi anni, tutti i
>>partiti.
>>I materiali culturali con i quali è stata accumulata la massa critica,
>>che ha consentito alla Lega di imporsi sul piano nazionale, pur essendo
>>presente solo al Nord, furono e sono ambigui e spurii (etnicismo, punte
>>di razzismo o di xenofobia, uniti a elementi di antifascismo popolare,
>>plebiscitarismo, populismo ecc...).
>>Da punto di vista sociale, la base è stata ereditata dalla DC (nelle mie
>>valli l'elettorato DC è passato al leghismo massicciamente), da PCI (a
>>Bergamo il 30% degli iscritti FIOM ha votato Lega!), dal PSI.
>>La secessione è stata impugnata ad un certo punto come arma di
>>comunicazione. Nessuno, neppure loro, ci credeva davvero. Fortunatamente
>>Roma ci ha creduto e quindi si è un pò smossa, salvo ripiegare subito, a
>>minaccia abbassata. E' la vicenda della Bicamerale, il cui presidente ha
>>giocato con la Lega in termini solo tattici, con i risultati che si
>>vedono.
>>Ora siamo alla "devolution", che, in realtà, è solo una richiesta di
>>attuazione costituzionale dell'art. 117, non è una richiesta di nuove
>>competenze.
>>Sul piano ideologico la Lega ha precisato e, secondo me, accentuato la
>>sua piattaforma conservatrice e, talora, reazionaria:
>>antiglobalizzazione, Europa delle patrie nazional-cristiane, piccole
>>patrie ecc...
>>Conclusione:
>>- sul fronte istituzionale, la Lega ha svolto un ruolo
>>straordinariamente positivo;
>>- sul fronte politico-culturale è una forza di destra europea
>>conservatrice illiberale:
>>- sul fronte della composizione sociale: ha un elettorato popolare,
>>pensionati, operai, piccoli imprenditori (cioè ex-operai).
>>
>>Così stanno, secondo me, le cose. Come dice Spinoza "nec ridere, nec
>>lugere, sed intelligere".
>
>    Ho ben poco da replicare di fronte a questa pubblica confessione; posso
>soltanto prendere atto che ancora una volta, come nel 1922, il progresso
>economico della parte più ricca d'Italia non si coniuga con quello cultural
e
>ed etico-sociale. Caro Cominelli, la tua professione di fede mi fornisce
una
>chiave di lettura dei tuoi interventi -passati e futuri- che sinora avevo
>soltanto maliziosamente intuito, senza però averne chiari i contorni: io so
>apprezzare chi fa opera di chiarezza, anche quando la realtà si mostra in
>tutta la sua crudezza.
>    Amicus Plato, sed magis amica veritas.
>Salvatore Camaioni
>



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