[GARGONZA:9228] RE: R: Lega Nord: insulti e mancata censura
Michele Corvo  Lunedi`, 24 Luglio 2000


Rinvio il messaggio seguendo le indicazioni di Francesco sulle modalita' da
seguire per lo scambio messaggistico, poiche' ritenevo di dover rispondere
tenendo la traccia dei messaggi quelli preceduti da un solo prompt ( >) sono
I miei vecchi, quelli con due prompt (>>) sono le risposte di Francesco,
mentre quelli senza alcun prefisso sonoil contenuto del messaggio corrente.




>L'intervento di Francesco e la sua storia sull'insegnante calabrese
>ignorante, e sul fatto che a Varese si deve guadagnare piu' che a Enna,
>rispecchia a mio modo di vedere una immagine diffusa e stereotipa del
>meridione, per nulla appartenente alla realta'. Anzi.

>>Non e' una immagine stereotipata ma e' la realta' che mia moglie
>>(insegnante) vive, in Italia, da 20 anni. Non ho motivo di dubitare di
cio'
>>che mi racconta mia moglie e che tristementre si rinnova ogni
>>anno con un paio di nuovi casi.

Ancora una volta ritengo sbagliata questa immagine, che comunque fa
riferimento, a sentire tua moglie,  a casi sistematici, e rimango sorpreso
che invece non hai commentato le mie opposte storie sulla preparazione delle
persone del Nord.

>Provengo da una famiglia di insegnanti della Sicilia, che sanno parlare in
>Italiano, oltre che in Siciliano, in Francese e in Inglese, e non pensano
di
>essere dei geni o elementi rari.

>>Ovviamente non intendevo generalizzare ("tutti gli insegnanti che
>>vengono dal sud" ....) e tu non credo vorrai far torto alla comune
>>intelligenza pensandolo.

Veramente non ho pensato questo, anzi penso il contrario, e non vorrei fare
torto alle intelligenze comuni o non, pero', poiche' le parole non
suffragate da dati non danno idea della vastita' di un fenomeno, immagino
che tu sia in possesso delle percentuali di insegnanti meridionali buoni e
non buoni. Questi dati potrebbero magari essere piu' utili alla generale
comprensione del fenomeno, e confrontati con altre statistiche.

>Inoltre, se lo stipendio di insegnante non va bene a un abitante di Varese,
>non faccia l'insegnante, poiche' abitando a Varese  puo' fare altro di piu'
>remunerativo (come generalmente e' sempre avvenuto fino ad adesso). >Questa
e' la legge del mercato che tutti auspicano e per gli insegnanti c'e' un
>contratto nazionale da rispettare, quindi chi non e' soddisfatto
>economicamente puo' cambiare lavoro, non siamo in una dittatura, e >nessuno
si strappera' i capelli.

>>Questa e' grossa. L'italia paga malissimo gli insegnanti (nel 1997 era
>>trentunesima in graduataria dopo la Korea) e tu mi vieni a dire che
>>se lo stipendio non gli basta <<che si cerchino un altro lavoro>>?
>>Forse ho capito male?

Si, hai capito bene. La legge di mercato in Italia non tiene conto degli
stipendi in Corea, ma appunto come dice la stessa parola si basa sul
mercato.
Probabilmente altre categorie sono meglio pagate in Italia e non in Corea,
comunque dovresti specificare che cosa volevi dire con l'affermazione che in
Italia gli insegnanti sono pagati meno che in Corea, se in modo assoluto o
paragonato al costo della vita, altrimenti si rischiano interpretazioni
erronee, anche considerando che lo stipendio medio in Corea per gli
ingegneri e' di circa 700 dollari, con 60 ore settimanali di lavoro e niente
ferie pagate.
 E' la legge della concertazione che invece cerca di considerare parecchi
fattori, cercando di salvaguardare gli interessi dei lavoratori, venendo
incontro alle esigenze dei datori di lavoro.
La legge di mercato segue una relazione estremamente semplice tra domanda e
offerta, un po' come le contrattazione di borsa, per intenderci. Ma avrei
giurato che fino ad adesso era questa la soluzione federale a cui facevi
riferimento, quella appunto del mercato e non della concertazione.

>Quello che voglio dire e' che e' interessante vedere che qualcuno, nel
mezzo

>dei concetti di globalizzazione, pensa a suddividere l'Italia in mille
aree,
>per ognuna delle quali definire contratti, regole, etc. Io penso che questo
>non porterebbe al miglioramento globale, ma sicuramente >all'impoverimento
di alcune zone.

>>L'impoverimento in Italia c'e' gia'. Se vedi i paesi fedeali invece questo
>>impoverimento "locale" non ce'. Non lo trovi nemmeno con il lanternino.
>>Tu puoi avere tutti i timori e le "senzazioni" che vuoi ma la realta' dice
>>esattamente l'opposto e mi fa piacere che Piero DM abbia capito il
>>senso del mio testo.

 Il federalismo non da' automaticamente ricchezza. Credo che questo sia
scontato. Il senso del mio ragionamento era il seguente : dividere un
territorio o il mondo in zone che devono da sole provvedere al proprio
sviluppo determina l'acuirsi delle distanze tra zone ricche e zone povere,
proprio perche' le zone povere dovranno abbassare I propri tenori di vita se
vorranno strappare fette di lavoro, il piu' umile e meno pagato, a quelle
piu' ricche. I paesi ricchi potendo produrre a costi piu' bassi avranno
maggiori risorse da investire nelle  zone piu' ricche, cercando posti dove
produrre a redditi piu' bassi. E' per questo che esistono fabbriche nel
terzo mondo di societa' occidentali dove I lavoratori lavorano a 1 dollaro
l'ora, per 10 ore al giorno, per 6 giorni alla settimana, senza alcuna
garanzia o contributi. E sono ritenuti dopotutto fortunati. Mi sembra
difficile per chi ha a stento da vivere per se e per la sua famiglia poter
pensare di crescere o investire in istruzione e altro.

>Inoltre, poiche' si parla di mercato, se ci sono persone, I meridionali
>adesso e in futuro non so, che si accontentano nella scuola a Milano di
>1.800.000 al mese (lo stipendio di mia moglie) perche' aumentare tale
>stipendio?.

>>Perche' 1.800.000 al mese e' comunque vada uno stipendio
>>da fame ed e' indegno che gli insegnanti siano pagati cosi' male.
>>Poi si dovrebbe tenere conto che al Sud la vita costa come minimo
>>il 30% in meno (vedere lo studio di Campiglio) e che quindi gli stipendi
>>pubblici e privati vanno diffenziati. Fare una media vuol dire pagare
>>troppo poco gli insegnanti del nord e troppo quelli del sud.

Lo stipendio di 1.800.000 non e' una assegnazione fatta 40 anni fa e rimasta
invariata, ma e' frutto di una evoluzione, legata anche e soprattutto alla
forza contrattuale della categoria degli insegnanti, e di come essi si siano
saputi porre nei confronti della societa'.
Probabilmente I macchinisti delle ferrovie 40 anni fa avevano uno stipendio
pari alla meta' di quello degli insegnanti, adesso probabilmente lo
stipendio e' doppio. Se si fermano I macchinisti si ferma l'Italia, se
scioperano gli insegnanti I ragazzi faranno festa.
Non so che cosa intendi tu per Nord, ma immagino che esiste una certa
differenza econmomica tra la vita a Milano e quella nel Biellese. Se
facciamo riferimento al costo della casa, Biella e' molto meno cara di
Palermo, quindi suppongo che lo sia anche per altro. Ma Biella e' al Nord e
Palermo e' al Sud, quindi significherebbe che un insegnante puo' acquistare
una tipologia di casa a Biella, avendo il30% in piu',  e non a Palermo.
Allora si dovrebbe dare uno stipendio diverso in aree diverse?  (a Rho
2.500.000, a Milano 3.000.000, a Parabiago 2.400.000,a Ossona 2.000.000 etc,
tutte nel raggio di trenta Km....)

>Per avere qualita' e quindi solo insegnanti originari del Nord,
>possibilmente piu' bravi e preparati? A meno di barriere e regole come
>quelle di Lazzate, si avrebbe invece l'effetto opposto, con tutti i
>meridionali alla ricerca di un migliore guadagno, quindi tutti al Nord.

>>Guarda che il succo del discorso e' che se molti insegnanti del sud
>>non avessero un punteggio truccato, ben difficilmente potrebbero
>>competere
>>con il punteggio di chi onestamente ha studiato al nord. Senza trucchi mi
>>sta benissino che si scelga il migliore e se e' veramente il migliore poi
>>merita uno stipjndio doppio o triplo rispetto a qui 2 milioni al mese che
>>un insegnante ha dopo 20 anni di insegnamento.

Vedi che allora avevo ragione sull'immagine stereotipa , non si trattava di
un caso  ma ritieni che gli insegnanti del Sud utilizzano trucchi per le
graduatorie. Guarda che stai parlando di illegalita' diffusa, ma il Sud non
e' tutto mafia, cosi' come il Nord non e' tutto tangentopoli.
Una persona per insegnare in Italia deve prima laurearsi, seguendo piu' o
meno lo stesso piano di studi in tutta Italia, che dura almeno 4 anni,
superando un concorso a esami uguale in tutta Italia, e fa parte di
graduatorie pubbliche, contestabili ed impugnabili da tutti i cittadini .
Io non capisco dove i meridionali possano fare trucchi, che sembrerebbero
anche sistematici, non vorrei che questi trucchi siano le invenzioni
frustrate di insegnanti del Nord che non accettano di essere superati da
insegnanti del Sud..
Non credo che i meridionali che lavorano nelle industrie del Nord siano
tutti onesti mentre quelli delle pubbliche amministrazioni sono tutti
disonesti. Per favore non dirmi che offendo la comune intelligenza
utilizzando il termine tutti, perche' poi dovremmo anche convenire su che
cosa si intende per comune intelligenza.
Sul concetto di bravo insegnante e' alquanto difficile cimentarsi, visto
anche quanto successo da poco, mi sembra che tutti gli insegnanti con oltre
10 anni hanno rifiutato di sottoporsi ad un esame, per avere 6 Mlire di
aumento, e subito dopo hanno chiesto invece che la stessa somma fosse data
indiscriminatamente a tutti.

>Allora con le autonomie posso pero' scavalcare le graduatorie nazionali,
>poste a fronte di duri concorsi di selezione e non di giochi o amicizie
come
>pensa qualcuno,  e chiamare chi voglio, pagandolo piu' del prezzo di
>mercato. Ma come posso reperire questi fondi in piu'? Aumentando le tasse
>dei cittadini in cambio pero' di un buon servizio.

>>In un paese federale la scuola e' locale e non ci sono graduatorie
nazionali.
>>Si assume il migliore in base ad un concorso locale, aperto a tutti.
>>In Svizzera per esempio ci sono insegnanti italiani, tanto per dimostrare
>>che non ci sono barriere "alla Lazzate".

Guarda che se condividi il concorso alla "Lazzate" non credo che puoi anche
dire che vince il migliore , forse vince il piu' autoctono degli insegnanti,
non necessariamente il migliore, ed inoltre per il fatto  che un buon
insegnate deve guadagnare 4 o 6 milioni al mese, stai solo dicendo che se il
comune di Vicenza puo' pagare 4 milioni li dara' agli insegnanti, mentre un
piccolo paese di montagna ne dara' solo 1 milione. Dubito che ci saranno
ancora bambini studenti nei piccoli centri. Ovviamente il mio e' un discorso
al limite, ma fai attenzione che siamo in Italia e non altrove.

>A questo punto pero' il contratto sarebbe libero quindi qualunque
>insegnante

>>.. hai fatto un salto troppo lungo. <A questo punto sarebbe libero>
>>non segue alcune relazione causa effetto razionale. Come se avessi
>>scritto <<a questo punto sarebbero tutti pieni di foruncoli>>.
>>Perche' mai? (perche' mai sarebbe libero, non pieno di foruncoli :-)

>a meta' anno va via e la scuola deve sostituirlo con uno degno e pari,

>quindi ricomincia la ricerca, e poiche' si e' a meta' anno gli insegnanti
>costano di piu'. Allora altri soldi e ottimizzazione dei costi, cioe'
classi
>non piu' di venti alunni, ma di trenta-quaranta, e purtroppo non possiamo
>piu' garantire il sostegno alle persone con handicap, perche' costa. E' la
>legge del mercato.

>>Il contratto e' libero per gli insegnanti privati. Per quelli pubblici il
>>contratto (locale o no) e' fisso su base di rinegoziazione periodica. La
>>simulazione che fai quindi non esiste. In effetti vivo in un paese
federale e >>quelle cose che ipotizzi non avvengono
>>(e questa e' una tipica prova del nove).

Premesso che non ho capito bene il riferimento pindarico ai foruncoli.

Contratto libero significa che se voglio subito qualcuno forse dovro'
pagarlo di piu', strappandolo ad altri, altrimenti rimango scoperto,
Immagino che anche per gli insegnanti tu voglia introdurre una quota di
superminimo, lasciata alla libera contrattazione, per esempio per poter
distinguere uno bravo da uno meno bravo, un indefesso da un furbastro. In
questa quota libera, cioe' senza limiti, le due parti contraenti il
contratto sono libere di muoversi, anche con tecniche psicologiche e
scacchistiche di confronto. Il tempo e' in genere un pezzo molto pesante in
questa scacchiera.

La simulazione e' stata presa dal mercato del lavoro industriale a cui
appartengo, che porta a una semplice equazione domanda-offerta.
Nonostante un contratto nazionale,alcuni miei amici e conoscenti hanno
lavorato dal 92 al 95 a 1.400.000 per almeno 40 ore al mese, pur essendo
ingegneri anche con 10 anni di esperienza, accettando contratti di riduzione
dello stipendio e nessun compenso per straordinari.
Altri hanno lavorato a 200.000 lire al giorno piu' iva, con una media di 40
Mlire totalmente lorde annue, senza ne' ferie ne' malattie, ne' alcun tipo
di rimborso, ne' tantomeno alcuna certezza di lavoro continuo con pagamenti
a 120 giorni delle fatture emesse (magari dopo alcuni mesi di lavoro).
Adesso invece le industrie escogitano di tutto per trattenere I propri
impiegati nel settore High Tech, sperando che vadano via almeno dopo aver
chiuso il proprio progetto. Gli stipendi medi nel campo informatico sono
cresciuti circa del 30%, senza alcun incremento (o quasi) del contratto
nazionale di lavoro.
Gli uffici di progettazione di molte industrie sono diventate dei porti di
mare, con continue partenze e arrivi.

Le prove del nove comunque funzionano in matematica, altrove un po' meno.
Per gli insegnanti di scuole private esiste un contratto nazionale, che
prevede uno stipendio fisso inferiore a quello che viene dato agli
insegnanti statali.
Inoltre per evitare le assunzioni, molti istituti privati pagano gli
insegnanti a ritenuta d'acconto o partita IVA, con una clausola liberatoria
con la quale l'insegnante dichiara che non vuole assolutamente essere
assunto dalla scuola privata. La paga e' di circa 20.000 + iva (a Milano, e
10.000 + iva a Caltanissetta) ad ora di lezione. I consigli di classe e la
programmazione sono a gratis .


Michele Corvo.





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