[GARGONZA:9218] Cancellazione del debito: perché non ho scritto al Governo.
Paolo Scattoni  Domenica, 23 Luglio 2000

In questi giorni televisione e giornali danno ampio risalto alla forte
pressione sul Governo per la cancellazione del debito dei Paesi poveri.
Ci dicono che stanno arrivando a Palazzo Chigi decine di migliaia di
messaggi, tanto che si è dovuto disconnettere il server della posta
elettronica.
Scrivere un messaggio non costa nulla, anche ragionare un po' su quello
che si scrive non costa nulla, ed allora cercherò di motivare il mio
rifiuto a partecipare a questa campagna che sembra sacrosanta.
Il mio convincimento è andato maturando su un caso concreto: quello
dell'Etiopia che è una delle nazioni più indebitate con l'Italia e fra
le candidate ad avere il debito cancellato.

1) L'Etiopia nel maggio del 1998 ha dichiarato guerra all'Eritrea. Non
entro nei dettagli delle vicende diplomatico.-militari (gli interessati
possono consultare: http://www.dehai.org/uoa/UOA.html
 la traduzione italiana di quel documento si trova in
http://it.egroups.com/files/italo-eritrea ).
 Questa guerra di aggressione ha sono ad ora causato alcune centinaia di
migliaia di morti (le stime vanno da un minimo di 150.000 ad un massimo
di 400.000) decine di migliaia di deportati (oltre 70.000 quelli
etiopici verso l'Eritrea) ed oltre un milione di sfollati eritrei su una
popolazione di poco più di tre milioni;

2) Tutto questo è stato possibile grazie ad un vasto programma di
acquisto di armamenti (e consulenti militari) dalla Russia e dai Paesi
dell'ex URSS, grazie anche agli aiuti "umanitari" e prestiti di molti
Paesi occidentali. Nel solo ‘96 500 milioni di dollari di aiuti
americani sarebbero stati dirottati in acquisti di armi. Secondo
l'associazione americana "Crack the CIA Coalition" tale dirottamento di
fondi sarebbe stato effettuato con l'avallo se non il diretto aiuto
della stessa CIA.

3) L'azione militare etiopica è sempre avvenuta all'interno del
territorio eritreo e ben al di là delle aree di confine in
contestazione. GLI ATTACCHI HANNO DISTRUTTO OPERE CHE ERANO STATE
COSTRUITE CON AIUTI ITALIANI.  Il lavoro di anni effettuato con il
contributo di molte ONG italiane in aree di confine è andato
completamente distrutto. Un caso davvero esemplare è quello della
centrale elettrica vicino Massaua, che non aveva alcun valore strategico
militare, che avrebbe dovuto entrare in funzione prossimamente, andata
distrutta per puro vandalismo militare. Quella centrale era stata
costruita anche con il contributo tecnico e finanziario dell'Italia.

4) Attualmente l'Etiopia, forte del disinteresse della comunità
internazionale, sta rallentando con pretesti vari l'attuazione degli
accordi di Algeri del mese scorso, che prevedono il dispiegamento di una
forza internazionale di pace e la soluzione delle controversie di
confine grazie ad un team di esperti ONU. E' molto probabile che si
cerchi di far passare la stagione delle piogge, sfavorevole ad un'azione
di attacco da parte dell'Etiopia, per poi riprendere con un pretesto
qualsiasi la strategia di aggressione.

Così stando le cose c'è qualcuno di questa lista che può spiegarmi per
quale motivo avrei dovuto sollecitare il Governo italiano a cancellare
il rilevante debito dell'Etiopia verso l'Italia?

Cordiali saluti.

paolo scattoni



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