[GARGONZA:9203] RE: R: Lega Nord: insulti e mancata censura
Michele Corvo  Venerdi`, 21 Luglio 2000


Ciao Giovanni,

Tu vedi le cose dal tuo punto di vista, lecito, ma ti chiederei di
analizzare quelle punte di razzismo che tu vedi, alla luce di dati e
risultati. Ripeto non credo alle favole ma ai numeri, per mia convinzione e
abitudine. Se il 30% della Lombardia voto' Bossi al tempo delle urla e
minacce di separazione e di discriminazione, non credo che qualcosa delle
idee del loro leader non fosse condiviso dai votanti.
E' come se il parlamento votasse per una legge, ma non ne fosse convinto.
Non credo che cambi le cose, anzi le peggiora.

Ritengo che in ogni caso il caso di Lazzate non sia ne' corretto ne' civile,
ne' tantomeno conformi ai principi della nostra Repubblica, e deriva sempre
dall'atteggiamento di chi avendo forza e potere vuole modificare le leggi e
le regole a suo piacimento. (quello che tu invece attribuisci soltanto ai
poteri mafiosi, escludendo che simili atteggiamenti possano avere luogo in
una societa' civile).

Chi inserisce, a sorpresa e a piacimento, regole che modificano un concorso
o comunque un confronto, autorizza tutti, ma proprio tutti a darsi
autonomamente delle norme, anche in antitesi con altre in vigore. Questa non
e' democrazia, ma l'opposto, e' anarchia.
Ed e' anche l'opposto del processo di integrazione che sta avvenendo in
Europa, dove alcune leggi hanno carattere sovrannazionale. Ad esempio non
credo che il caso sia legittimo per l'Europa, e' come se ad un concorso in
Italia si attribuisse 30 punti ad un lombardo, 10 a un meridionale, 2 a un
francese e 1 a un tedesco, solo per le origini. Ma chi supporta queste idee
si rende conto di che cosa significa asserire e difendere tali posizioni?

Quando ci sara' un concorso all'ESA (agenzia spaziale europea) a Amsterdam,
verranno assegnati punti in piu' agli olandesi perche' residenti? E gli
Italiani o i Lombardi riterranno giusto questo? Ad una elezione per il
sindaco di un paese il voto dei nati in quel paese puo' valere doppio, o
triplo? Una regione del Sud potrebbe inserire un dazio per i prodotti
provenienti dal Piemonte, mentre non  ne sono previsti per quelli del
Veneto? Qual'e' il limite per avere ammesso e giustificato la mancanza di
limiti?

Stiamo arrivando all'assurdo che il mercato funga anche da legislatore e da
giudice unico anche per la legislazione. All'amico Gennaro che chiede anche
di inserire il problema giustizia tra le cose prioritarie in Italia si puo'
rispondere che la giustizia e' un falso problema, ci pensera' il mercato a
fare giustizia, di tutto e di tutti, e tutti coloro che non sopravvivono al
mercato non hanno diritto di esistere. Il mercato regalera' al mondo le
uniche societa' e gli unici popoli degni, perche' sopravvissuti alla
selezione naturale.

Anzi corro a comprare un'arma perche' non vorrei fare parte dei deceduti al
circo del mercato, cosi' eliminando fisicamente il mio avversario
sopravvivo; mors tua vita mea era la consolazione di chi a Roma era sempre
condannato a morte prima o poi. Siamo in piena deregulation e devolution.

L'intervento di Francesco e la sua storia sull'insegnante calabrese
ignorante, e sul fatto che a Varese si deve guadagnare piu' che a Enna,
rispecchia a mio modo di vedere una immagine diffusa e stereotipa del
meridione, per nulla appartenente alla realta'. Anzi.

Provengo da una famiglia di insegnanti della Sicilia, che sanno parlare in
Italiano, oltre che in Siciliano, in Francese e in Inglese, e non pensano di
essere dei geni o elementi rari.

Ho lavorato per 10 anni in una ditta high tech (?) aerospaziale nel
milanese. In questa ditta casualmente i laureati lombardi/veneti (non tutti
ad onor del vero) erano quelli meno preparati dal punto di vista tecnico,
quelli a cui non veniva affidato mai di sviluppare un progetto decisivo,
anche se ne diventavano i coordinatori, perche' forse sapevano parlare
meglio in Italiano o in Lombardo (del quale io non capivo un'acca) e quindi
riuscivano a comunicare con tutte le persone della ditta (con gli stranieri
un po' meno visto i sorrisini che facevano in mia presenza quando si
nominavano queste persone). La classe dirigente era esclusivamente lombarda.
Pero' io non dico che le universita' del Nord non sanno formare gli studenti
e vorrei che anche queste parole siano prese come dato di fatto, e non come
odio e nevrosi (chi mi conosce sa benissimo dove ho lavorato per tanti anni
e che le cose che dico sono riscontrabili).

Inoltre, se lo stipendio di insegnante non va bene a un abitante di Varese,
non faccia l'insegnante, poiche' abitando a Varese  puo' fare altro di piu'
remunerativo (come generalmente e' sempre avvenuto fino ad adesso). Questa
e' la legge del mercato che tutti auspicano e per gli insegnanti c'e' un
contratto nazionale da rispettare, quindi chi non e' soddisfatto
economicamente puo' cambiare lavoro, non siamo in una dittatura, e nessuno
si strappera' i capelli.
Quello che voglio dire e' che e' interessante vedere che qualcuno, nel mezzo
dei concetti di globalizzazione, pensa a suddividere l'Italia in mille aree,
per ognuna delle quali definire contratti, regole, etc. Io penso che questo
non porterebbe al miglioramento globale, ma sicuramente all'impoverimento di
alcune zone.
Inoltre, poiche' si parla di mercato, se ci sono persone, I meridionali
adesso e in futuro non so, che si accontentano nella scuola a Milano di
1.800.000 al mese (lo stipendio di mia moglie) perche' aumentare tale
stipendio?. Per avere qualita' e quindi solo insegnanti originari del Nord,
possibilmente piu' bravi e preparati? A meno di barriere e regole come
quelle di Lazzate, si avrebbe invece l'effetto opposto, con tutti i
meridionali alla ricerca di un migliore guadagno, quindi tutti al Nord.
Allora con le autonomie posso pero' scavalcare le graduatorie nazionali,
poste a fronte di duri concorsi di selezione e non di giochi o amicizie come
pensa qualcuno,  e chiamare chi voglio, pagandolo piu' del prezzo di
mercato. Ma come posso reperire questi fondi in piu'? Aumentando le tasse
dei cittadini in cambio pero' di un buon servizio.
A questo punto pero' il contratto sarebbe libero quindi qualunque insegnante
a meta' anno va via e la scuola deve sostituirlo con uno degno e pari,
quindi ricomincia la ricerca, e poiche' si e' a meta' anno gli insegnanti
costano di piu'. Allora altri soldi e ottimizzazione dei costi, cioe' classi
non piu' di venti alunni, ma di trenta-quaranta, e purtroppo non possiamo
piu' garantire il sostegno alle persone con handicap, perche' costa. E' la
legge del mercato.

Non che voglia asserire che la scuola funziona e va tutto bene, anzi, ma
attenzione ai programmi futuristici, si rischierebbe ancora di piu' se non
si prevedono gli sviluppi reali e ci si ferma alle aspettative o ai
confronti con altre realta' extranazionali(vedi la riforma della Sanita' in
SAUB, copiata dagli inglesi,  e poi trasformata in USL e ASL, i problemi di
fondo mi sembra che siano rimasti, visto gli ultimi tragici casi).

Per concludere. L'ulivo, o centro-sinistra deve mantenere fede alla propria
cultura e alla propria tradizione, sviluppate in modo separato dalle
componenti ma tali da aver portato ad una coalizione di idee e di uomini.
Il centro-sinistra deve interpretare le necessita' e I bisogni di tutto il
paese, non solo del Nord, e formulare un progetto che guardi a queste
esigenze e si adoperi per risolvere I problemi.
L'anima di questo progetto, qualunque esso sia, deve tendere verso l'unione,
mai verso la distinzione o la separazione, e deve procedere per una visione
unitaria del paese (in questo Berlusconi ci da enormi punti, perche' applica
tecniche di comunicazione e di gestione aziendale praticamente sconosciute
alle altre forze politiche), pur tenendo conto delle normali differenze tra
Nord e Sud, tra aree urbane e agricole o montane.

Le linee di azione devono essere presentate subito agli Italiani, e per
alcuni versi devono essere innovative, strutturali, non si possono aspettare
le mosse del Polo per poi pensare le contromosse.
E il nuovo governo ha bocciato gli unici due ministri che, nel bene o nel
male, hanno avuto il coraggio di riformare qualcosa. Le riforme costano ma
alla fine pagano.
Ho visto finalmente presentato il nuovo piano dei trasporti, ma cosi',
sottovoce, senza Amato e soprattutto senza il grillo parlante che sta
diventando Fazio (sembra che voglia fare concorrenza all'Angelus del Papa).
Forse non era male dare piu' considerazione e supporto ad una notizia da
200.000 miliardi e che dovrebbe andare verso la modernizzazione di tutto il
paese (uno dei tre punti di progresso che ritengo fondamentali per
l'Italia).

Chissa' se le autorita' del Nord, che riceveranno la fetta piu' consistente
di tali investimenti, si sentono ancora emarginati e truffati dai poteri
romani, gestiti dalla sinistra giacobina e centralista,  o vedono spesi male
i loro contributi alle tasse.
Non mi sembra di avere sentito proteste da parte di Formigoni, Ghigo, etc.,
per una gestione centralista dello stato senza la consultazione preventiva
delle regioni, in pieno disaccordo con le spinte e le aspettative
federaliste e di autonomia locale.
Mi auguro che Sergio Romano scrivi un articolo su come e' sbagliato un tale
intervento, perche' lede I diritti di autonomia federale delle regioni, e
quindi ancora una volta lo Stato non ha capito nulla. Pero' come al solito
non e' stato compreso nel piano del prossimo decennio il ponte sullo
stretto, non avevamo piu' soldi (7.000 miliardi non sono noccioline!).

Poco male, la maggior parte dei Siciliani sa nuotare, e il nuoto e' uno
degli sport piu' completi per mantenersi in forma. Mens sana in corpore
sano.


Michele Corvo



-----Original Message-----
From:	Giovanni Baruzzi [mailto:baruzzi@attglobal.net]
Sent:	Tuesday, July 18, 2000 11:40 PM
To:	Michele Corvo
Cc:	Multiple recipients of list GARGONZA
Subject:	Re: [GARGONZA:9174] RE: R: Lega Nord: insulti e mancata censura



Michele Corvo wrote:
>
> Ciao Giovanni,
>
> Io assolutamente non odio in modo neanche lievemente il Nord, anche
perche'
> vivendoci senza costrizione alcuna vorrei sapere da te che cosa odierei e
> perche' hai intuito questo odio e comunque il fatto che io non conosca il
> Nord.
> Che cosa intendi per conoscenza, quella geografica, quella sociale, quella
> politica o altro?

Intendo quella sociale.
Forse non odii il "NOrd", ma ti prego, prova e rileggerti le frasi che
hai scritto e a cambiare quelche soggetto/Oggetto
in soggetti di tua scelta, tanto per fare un'esercizio di stile e vedere
se le trovi ancora frasi "neutre".

> > La Lega cavalca il risentimento di alcune persone del Nord, e la
naturale
> > voglia di mancanza di regole e normative, tipiche di chi sta bene, e'
> ricco,
> > e crede che tutta la legge e le normative sono I propri soldi.

Per esempio, io non vedo un nesso logico tra chi sta bene e la "naturale
voglia di mancaza di regole". e le Normative sono
i propri soldi.
Dove? FOrse tra i criminali o i "padrini" di un film poliziesco?



> E poi non capisco, ormai sembra che il Nord o qualsiasi cosa che lo
riguarda
> non  possa minimamente essere messo in discussione da nessuno, in Italia,
in
> Europa nel Mondo intero, addirittura un giudizio negativo e' tramutato in
> odio veemente, mi sembra di essere vicino ai criteri della persecuzione
> giudiziaria contro Berlusconi.
>

Mah! Io non pensavo che fosse un giudizio sul Nord, ma proprio perchè
così generalizzato
in realtà non è che l'espressione di un problema; se vuoi di una nevrosi
o di "odio", anche se la parola è un poco forte.




> E' ovvio che non ho fatto riferimento a tutto il Nord, anche perche' ho
> parlato in modo chiaro di alcune persone del Nord, che non sono la
> maggioranza e generalmente di persone che credono di acquisire diritti
> maggiori di quelli normali in virtu' della loro ricchezza (questi possono
> stare ovunque) o della loro posizione sociale.
>

Ecco; così ci intendiamo. Gli arroganti e i prepotenti ci sono ovunque;
anche dove vivo io, alcuni centinaia di chilomentri
a Nord del Nord.
Intendiamoci: certi fenomeni di razzismo mi sono ben noti e non mi
rallegrano per niente. Ma non si dovrebbe
generalizzare e parlare di <tutto il nord>.



> Non so se Giovanni ricorda i manifesti, offensivi, anti meridionali,
oppure
> quelli, altrettanto cattivi, anti-immigrazione, antecedenti allo sbarco
> degli albanesi, alcuni anni fa, e quando non c'erano problemi di
sicurezza,
> come oggi. E non so se ricorda i manifesti e le affermazioni che
incitavano
> a non pagare piu' le tasse, che mi sembra sia un dovere sancito dalla
> Costituzione per tutti.
> Io li ricordo ed erano tutti della Lega, e mi sembra anche di ricordare
> anche I commenti e I giudizi di molta gente, estremamente favorevole a
> questi manifesti. Non credo che fosse soltanto una reazione contro la
> corruzione dilagante a Roma.
> Ma questa corruzizone e' stata evidenziata a Milano,  non altrove (anche
se
> sono sicuro che e' ovunque).
>
> Il fatto e', Giovcanni, che spesso si procede con una navigazione a vista,
ad
> esempio tu pensi di poter attribuire a Berlusconi un pensiero da
condannare,
> ma ritieni che il 60% del Nord che vota Berlusconi o i suoi alleati sono
> invece immuni da questi ragionamenti.
>

no, io penso che il 60% delle persone che al nord vota berlusca abbia
esattamente gli stessi pensieri.
Se vuoi calcoliamo questo valore, purtroppo molto grande: 25 Milioni di
abitanti; forse 20 milioni di "aventi diritto al voto",.
Di questi il 60% si reca a votare (12 Milioni) e il 40% vota berlusca
(4,8); di questi il 60% "la pensa come il berlusca": cioè il
3,2 (arrotondo). Per me è enorme. In ogni caso 3,2 su 25 milioni è
minoranza.

Il Problema non è più tanto il razzismo della gente del Nord (che è
esistito ed esiste ancora; inutile negarlo), quanto
analizzare i motivo per cui qualcuno possa desiderare di votare
berlusca. Il quale, per me, lombardo (anche se con albero genealogico
che potrebbe essere la delizia di un esperto di ibridizzazioni....) è
una grande vergogna.


Personalmente vivo anch'io una situazione di grande razzismo, forse
anche superiore a quello lombardo; in tanti anni di vita quassù ho
potuto
analizzare alcuni dei suoi motivi e delle situazioni: mai mi è capitato
di dover essere fatto segno di razzismo evidente da parte di persone
colte. Grandi problemi invece per la strada, nei negozi, anche nella mia
banca (avrei anche cambiato, ma sono tutte uguali) e sempre con persone
di istruzione <minima>.

Il guardiano della casa in cui ho il mio ufficio è il capolista del
"republikaner". Essere mansueto; mi saluta e rispondo (io sono nella
lista dei verdi). Di professione è tassista. Le professioni della lista
dei "republikaner" sono : idraulico, elettricista, imbianchino ecc.ecc.

Vogliamo vedere che anche i "leghisti" hanno un'istruzione simile?

A partire da queste osservazioni, e da tante altre, accumulate in anni,
mi sono convinto che il grosso problema italiano non sia un berlusca in
se stesso, ma la gente che in lui crede.
Gente che per credere in un simile tipo deve essere per forza di
istruzione minima.

Certo, non si può dotare di un istruzione superiore gente ignorante in
solo qualche mese; ma credo che si possa lavorare a più livelli: il
lungo periodo: - scuola, istruzione - è l'unico che può salvare l'Italia
dalle varie tentazioni dittatoriali che ogni tanto agitano l'Italia.



> E' questo l'errore piu' grande che ha commesso la sinistra al Nord, e che
> continua a farci perdere, quello di non avere capito che Bossi e
Berlusconi
> non sono imbonitori, gli abitanti del Nord non sono cosi' stupidi, anzi,
ma
> Bossi & Berlusconi sono persone che hanno strutturato politicamente il
> pensiero e I sentimenti medi della gente del Nord.
>


Non so se mi sono spiegato su questo punto: Io ritengo legittimo il
desiderio di autodeterminazione dei popoli.
Per cui ritengo legittimo il desiderio di sentire in televisione
"qualcuno" che parli con un accento diverso da quello "romano".
Trovo leggittimo il desiderio di insegnare <anche> il dialetto nelle
scuole, almeno a chi lo disidera.
Ma questo sono fatti di pure cosmesi.
Io trovo legittimo il desiderio di emanciparsi da ROMA. Trovo la
soluzione del federalismo una soluzione percorribile e mi piacerebbe
parlarne con gli altri che vivono nella stessa Italia, per trovare
appunto soluzioni che siano evolutive e non strappi.

Credo di essere nel giusto nel dire che tale desiderio di indipendenza
da Roma sia molto diffuso nel nord. Il motivo credo che sia soprattuto
il malgoverno.

Sia detto per inciso, ma il malgoverno di Roma non ha fatto verto bene
al sud.

I furbi berlusca, formiga e compagni l'hanno capita e cavalcano queste
tigri.

Da una sinsitra intelligente mi aspetterei un'interpretazione di questi
desideri (di quelli legittimi) e di un'apertura evolutiva; allo stesso
tempo una sinistra intelligente dovrebbe respingere le tentazioni
eversive.

Domanda: può una sinistra, tutta concentrata nel palazzo,
 uscirene e riconoscere quel che di nuovo esiste nel sociale?
Purtroppo non sono ottimista.

Buon lavoro
Giovanni



>         Fin quando non si e' capito questo perderemo al Nord.

Non solo il nord......




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