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Ciao Giovanni, Tu vedi le cose dal tuo punto di vista, lecito, ma ti chiederei di analizzare quelle punte di razzismo che tu vedi, alla luce di dati e risultati. Ripeto non credo alle favole ma ai numeri, per mia convinzione e abitudine. Se il 30% della Lombardia voto' Bossi al tempo delle urla e minacce di separazione e di discriminazione, non credo che qualcosa delle idee del loro leader non fosse condiviso dai votanti. E' come se il parlamento votasse per una legge, ma non ne fosse convinto. Non credo che cambi le cose, anzi le peggiora. Ritengo che in ogni caso il caso di Lazzate non sia ne' corretto ne' civile, ne' tantomeno conformi ai principi della nostra Repubblica, e deriva sempre dall'atteggiamento di chi avendo forza e potere vuole modificare le leggi e le regole a suo piacimento. (quello che tu invece attribuisci soltanto ai poteri mafiosi, escludendo che simili atteggiamenti possano avere luogo in una societa' civile). Chi inserisce, a sorpresa e a piacimento, regole che modificano un concorso o comunque un confronto, autorizza tutti, ma proprio tutti a darsi autonomamente delle norme, anche in antitesi con altre in vigore. Questa non e' democrazia, ma l'opposto, e' anarchia. Ed e' anche l'opposto del processo di integrazione che sta avvenendo in Europa, dove alcune leggi hanno carattere sovrannazionale. Ad esempio non credo che il caso sia legittimo per l'Europa, e' come se ad un concorso in Italia si attribuisse 30 punti ad un lombardo, 10 a un meridionale, 2 a un francese e 1 a un tedesco, solo per le origini. Ma chi supporta queste idee si rende conto di che cosa significa asserire e difendere tali posizioni? Quando ci sara' un concorso all'ESA (agenzia spaziale europea) a Amsterdam, verranno assegnati punti in piu' agli olandesi perche' residenti? E gli Italiani o i Lombardi riterranno giusto questo? Ad una elezione per il sindaco di un paese il voto dei nati in quel paese puo' valere doppio, o triplo? Una regione del Sud potrebbe inserire un dazio per i prodotti provenienti dal Piemonte, mentre non ne sono previsti per quelli del Veneto? Qual'e' il limite per avere ammesso e giustificato la mancanza di limiti? Stiamo arrivando all'assurdo che il mercato funga anche da legislatore e da giudice unico anche per la legislazione. All'amico Gennaro che chiede anche di inserire il problema giustizia tra le cose prioritarie in Italia si puo' rispondere che la giustizia e' un falso problema, ci pensera' il mercato a fare giustizia, di tutto e di tutti, e tutti coloro che non sopravvivono al mercato non hanno diritto di esistere. Il mercato regalera' al mondo le uniche societa' e gli unici popoli degni, perche' sopravvissuti alla selezione naturale. Anzi corro a comprare un'arma perche' non vorrei fare parte dei deceduti al circo del mercato, cosi' eliminando fisicamente il mio avversario sopravvivo; mors tua vita mea era la consolazione di chi a Roma era sempre condannato a morte prima o poi. Siamo in piena deregulation e devolution. L'intervento di Francesco e la sua storia sull'insegnante calabrese ignorante, e sul fatto che a Varese si deve guadagnare piu' che a Enna, rispecchia a mio modo di vedere una immagine diffusa e stereotipa del meridione, per nulla appartenente alla realta'. Anzi. Provengo da una famiglia di insegnanti della Sicilia, che sanno parlare in Italiano, oltre che in Siciliano, in Francese e in Inglese, e non pensano di essere dei geni o elementi rari. Ho lavorato per 10 anni in una ditta high tech (?) aerospaziale nel milanese. In questa ditta casualmente i laureati lombardi/veneti (non tutti ad onor del vero) erano quelli meno preparati dal punto di vista tecnico, quelli a cui non veniva affidato mai di sviluppare un progetto decisivo, anche se ne diventavano i coordinatori, perche' forse sapevano parlare meglio in Italiano o in Lombardo (del quale io non capivo un'acca) e quindi riuscivano a comunicare con tutte le persone della ditta (con gli stranieri un po' meno visto i sorrisini che facevano in mia presenza quando si nominavano queste persone). La classe dirigente era esclusivamente lombarda. Pero' io non dico che le universita' del Nord non sanno formare gli studenti e vorrei che anche queste parole siano prese come dato di fatto, e non come odio e nevrosi (chi mi conosce sa benissimo dove ho lavorato per tanti anni e che le cose che dico sono riscontrabili). Inoltre, se lo stipendio di insegnante non va bene a un abitante di Varese, non faccia l'insegnante, poiche' abitando a Varese puo' fare altro di piu' remunerativo (come generalmente e' sempre avvenuto fino ad adesso). Questa e' la legge del mercato che tutti auspicano e per gli insegnanti c'e' un contratto nazionale da rispettare, quindi chi non e' soddisfatto economicamente puo' cambiare lavoro, non siamo in una dittatura, e nessuno si strappera' i capelli. Quello che voglio dire e' che e' interessante vedere che qualcuno, nel mezzo dei concetti di globalizzazione, pensa a suddividere l'Italia in mille aree, per ognuna delle quali definire contratti, regole, etc. Io penso che questo non porterebbe al miglioramento globale, ma sicuramente all'impoverimento di alcune zone. Inoltre, poiche' si parla di mercato, se ci sono persone, I meridionali adesso e in futuro non so, che si accontentano nella scuola a Milano di 1.800.000 al mese (lo stipendio di mia moglie) perche' aumentare tale stipendio?. Per avere qualita' e quindi solo insegnanti originari del Nord, possibilmente piu' bravi e preparati? A meno di barriere e regole come quelle di Lazzate, si avrebbe invece l'effetto opposto, con tutti i meridionali alla ricerca di un migliore guadagno, quindi tutti al Nord. Allora con le autonomie posso pero' scavalcare le graduatorie nazionali, poste a fronte di duri concorsi di selezione e non di giochi o amicizie come pensa qualcuno, e chiamare chi voglio, pagandolo piu' del prezzo di mercato. Ma come posso reperire questi fondi in piu'? Aumentando le tasse dei cittadini in cambio pero' di un buon servizio. A questo punto pero' il contratto sarebbe libero quindi qualunque insegnante a meta' anno va via e la scuola deve sostituirlo con uno degno e pari, quindi ricomincia la ricerca, e poiche' si e' a meta' anno gli insegnanti costano di piu'. Allora altri soldi e ottimizzazione dei costi, cioe' classi non piu' di venti alunni, ma di trenta-quaranta, e purtroppo non possiamo piu' garantire il sostegno alle persone con handicap, perche' costa. E' la legge del mercato. Non che voglia asserire che la scuola funziona e va tutto bene, anzi, ma attenzione ai programmi futuristici, si rischierebbe ancora di piu' se non si prevedono gli sviluppi reali e ci si ferma alle aspettative o ai confronti con altre realta' extranazionali(vedi la riforma della Sanita' in SAUB, copiata dagli inglesi, e poi trasformata in USL e ASL, i problemi di fondo mi sembra che siano rimasti, visto gli ultimi tragici casi). Per concludere. L'ulivo, o centro-sinistra deve mantenere fede alla propria cultura e alla propria tradizione, sviluppate in modo separato dalle componenti ma tali da aver portato ad una coalizione di idee e di uomini. Il centro-sinistra deve interpretare le necessita' e I bisogni di tutto il paese, non solo del Nord, e formulare un progetto che guardi a queste esigenze e si adoperi per risolvere I problemi. L'anima di questo progetto, qualunque esso sia, deve tendere verso l'unione, mai verso la distinzione o la separazione, e deve procedere per una visione unitaria del paese (in questo Berlusconi ci da enormi punti, perche' applica tecniche di comunicazione e di gestione aziendale praticamente sconosciute alle altre forze politiche), pur tenendo conto delle normali differenze tra Nord e Sud, tra aree urbane e agricole o montane. Le linee di azione devono essere presentate subito agli Italiani, e per alcuni versi devono essere innovative, strutturali, non si possono aspettare le mosse del Polo per poi pensare le contromosse. E il nuovo governo ha bocciato gli unici due ministri che, nel bene o nel male, hanno avuto il coraggio di riformare qualcosa. Le riforme costano ma alla fine pagano. Ho visto finalmente presentato il nuovo piano dei trasporti, ma cosi', sottovoce, senza Amato e soprattutto senza il grillo parlante che sta diventando Fazio (sembra che voglia fare concorrenza all'Angelus del Papa). Forse non era male dare piu' considerazione e supporto ad una notizia da 200.000 miliardi e che dovrebbe andare verso la modernizzazione di tutto il paese (uno dei tre punti di progresso che ritengo fondamentali per l'Italia). Chissa' se le autorita' del Nord, che riceveranno la fetta piu' consistente di tali investimenti, si sentono ancora emarginati e truffati dai poteri romani, gestiti dalla sinistra giacobina e centralista, o vedono spesi male i loro contributi alle tasse. Non mi sembra di avere sentito proteste da parte di Formigoni, Ghigo, etc., per una gestione centralista dello stato senza la consultazione preventiva delle regioni, in pieno disaccordo con le spinte e le aspettative federaliste e di autonomia locale. Mi auguro che Sergio Romano scrivi un articolo su come e' sbagliato un tale intervento, perche' lede I diritti di autonomia federale delle regioni, e quindi ancora una volta lo Stato non ha capito nulla. Pero' come al solito non e' stato compreso nel piano del prossimo decennio il ponte sullo stretto, non avevamo piu' soldi (7.000 miliardi non sono noccioline!). Poco male, la maggior parte dei Siciliani sa nuotare, e il nuoto e' uno degli sport piu' completi per mantenersi in forma. Mens sana in corpore sano. Michele Corvo -----Original Message----- From: Giovanni Baruzzi [mailto:baruzzi@attglobal.net] Sent: Tuesday, July 18, 2000 11:40 PM To: Michele Corvo Cc: Multiple recipients of list GARGONZA Subject: Re: [GARGONZA:9174] RE: R: Lega Nord: insulti e mancata censura Michele Corvo wrote: > > Ciao Giovanni, > > Io assolutamente non odio in modo neanche lievemente il Nord, anche perche' > vivendoci senza costrizione alcuna vorrei sapere da te che cosa odierei e > perche' hai intuito questo odio e comunque il fatto che io non conosca il > Nord. > Che cosa intendi per conoscenza, quella geografica, quella sociale, quella > politica o altro? Intendo quella sociale. Forse non odii il "NOrd", ma ti prego, prova e rileggerti le frasi che hai scritto e a cambiare quelche soggetto/Oggetto in soggetti di tua scelta, tanto per fare un'esercizio di stile e vedere se le trovi ancora frasi "neutre". > > La Lega cavalca il risentimento di alcune persone del Nord, e la naturale > > voglia di mancanza di regole e normative, tipiche di chi sta bene, e' > ricco, > > e crede che tutta la legge e le normative sono I propri soldi. Per esempio, io non vedo un nesso logico tra chi sta bene e la "naturale voglia di mancaza di regole". e le Normative sono i propri soldi. Dove? FOrse tra i criminali o i "padrini" di un film poliziesco? > E poi non capisco, ormai sembra che il Nord o qualsiasi cosa che lo riguarda > non possa minimamente essere messo in discussione da nessuno, in Italia, in > Europa nel Mondo intero, addirittura un giudizio negativo e' tramutato in > odio veemente, mi sembra di essere vicino ai criteri della persecuzione > giudiziaria contro Berlusconi. > Mah! Io non pensavo che fosse un giudizio sul Nord, ma proprio perchè così generalizzato in realtà non è che l'espressione di un problema; se vuoi di una nevrosi o di "odio", anche se la parola è un poco forte. > E' ovvio che non ho fatto riferimento a tutto il Nord, anche perche' ho > parlato in modo chiaro di alcune persone del Nord, che non sono la > maggioranza e generalmente di persone che credono di acquisire diritti > maggiori di quelli normali in virtu' della loro ricchezza (questi possono > stare ovunque) o della loro posizione sociale. > Ecco; così ci intendiamo. Gli arroganti e i prepotenti ci sono ovunque; anche dove vivo io, alcuni centinaia di chilomentri a Nord del Nord. Intendiamoci: certi fenomeni di razzismo mi sono ben noti e non mi rallegrano per niente. Ma non si dovrebbe generalizzare e parlare di <tutto il nord>. > Non so se Giovanni ricorda i manifesti, offensivi, anti meridionali, oppure > quelli, altrettanto cattivi, anti-immigrazione, antecedenti allo sbarco > degli albanesi, alcuni anni fa, e quando non c'erano problemi di sicurezza, > come oggi. E non so se ricorda i manifesti e le affermazioni che incitavano > a non pagare piu' le tasse, che mi sembra sia un dovere sancito dalla > Costituzione per tutti. > Io li ricordo ed erano tutti della Lega, e mi sembra anche di ricordare > anche I commenti e I giudizi di molta gente, estremamente favorevole a > questi manifesti. Non credo che fosse soltanto una reazione contro la > corruzione dilagante a Roma. > Ma questa corruzizone e' stata evidenziata a Milano, non altrove (anche se > sono sicuro che e' ovunque). > > Il fatto e', Giovcanni, che spesso si procede con una navigazione a vista, ad > esempio tu pensi di poter attribuire a Berlusconi un pensiero da condannare, > ma ritieni che il 60% del Nord che vota Berlusconi o i suoi alleati sono > invece immuni da questi ragionamenti. > no, io penso che il 60% delle persone che al nord vota berlusca abbia esattamente gli stessi pensieri. Se vuoi calcoliamo questo valore, purtroppo molto grande: 25 Milioni di abitanti; forse 20 milioni di "aventi diritto al voto",. Di questi il 60% si reca a votare (12 Milioni) e il 40% vota berlusca (4,8); di questi il 60% "la pensa come il berlusca": cioè il 3,2 (arrotondo). Per me è enorme. In ogni caso 3,2 su 25 milioni è minoranza. Il Problema non è più tanto il razzismo della gente del Nord (che è esistito ed esiste ancora; inutile negarlo), quanto analizzare i motivo per cui qualcuno possa desiderare di votare berlusca. Il quale, per me, lombardo (anche se con albero genealogico che potrebbe essere la delizia di un esperto di ibridizzazioni....) è una grande vergogna. Personalmente vivo anch'io una situazione di grande razzismo, forse anche superiore a quello lombardo; in tanti anni di vita quassù ho potuto analizzare alcuni dei suoi motivi e delle situazioni: mai mi è capitato di dover essere fatto segno di razzismo evidente da parte di persone colte. Grandi problemi invece per la strada, nei negozi, anche nella mia banca (avrei anche cambiato, ma sono tutte uguali) e sempre con persone di istruzione <minima>. Il guardiano della casa in cui ho il mio ufficio è il capolista del "republikaner". Essere mansueto; mi saluta e rispondo (io sono nella lista dei verdi). Di professione è tassista. Le professioni della lista dei "republikaner" sono : idraulico, elettricista, imbianchino ecc.ecc. Vogliamo vedere che anche i "leghisti" hanno un'istruzione simile? A partire da queste osservazioni, e da tante altre, accumulate in anni, mi sono convinto che il grosso problema italiano non sia un berlusca in se stesso, ma la gente che in lui crede. Gente che per credere in un simile tipo deve essere per forza di istruzione minima. Certo, non si può dotare di un istruzione superiore gente ignorante in solo qualche mese; ma credo che si possa lavorare a più livelli: il lungo periodo: - scuola, istruzione - è l'unico che può salvare l'Italia dalle varie tentazioni dittatoriali che ogni tanto agitano l'Italia. > E' questo l'errore piu' grande che ha commesso la sinistra al Nord, e che > continua a farci perdere, quello di non avere capito che Bossi e Berlusconi > non sono imbonitori, gli abitanti del Nord non sono cosi' stupidi, anzi, ma > Bossi & Berlusconi sono persone che hanno strutturato politicamente il > pensiero e I sentimenti medi della gente del Nord. > Non so se mi sono spiegato su questo punto: Io ritengo legittimo il desiderio di autodeterminazione dei popoli. Per cui ritengo legittimo il desiderio di sentire in televisione "qualcuno" che parli con un accento diverso da quello "romano". Trovo leggittimo il desiderio di insegnare <anche> il dialetto nelle scuole, almeno a chi lo disidera. Ma questo sono fatti di pure cosmesi. Io trovo legittimo il desiderio di emanciparsi da ROMA. Trovo la soluzione del federalismo una soluzione percorribile e mi piacerebbe parlarne con gli altri che vivono nella stessa Italia, per trovare appunto soluzioni che siano evolutive e non strappi. Credo di essere nel giusto nel dire che tale desiderio di indipendenza da Roma sia molto diffuso nel nord. Il motivo credo che sia soprattuto il malgoverno. Sia detto per inciso, ma il malgoverno di Roma non ha fatto verto bene al sud. I furbi berlusca, formiga e compagni l'hanno capita e cavalcano queste tigri. Da una sinsitra intelligente mi aspetterei un'interpretazione di questi desideri (di quelli legittimi) e di un'apertura evolutiva; allo stesso tempo una sinistra intelligente dovrebbe respingere le tentazioni eversive. Domanda: può una sinistra, tutta concentrata nel palazzo, uscirene e riconoscere quel che di nuovo esiste nel sociale? Purtroppo non sono ottimista. Buon lavoro Giovanni > Fin quando non si e' capito questo perderemo al Nord. Non solo il nord...... ![]() |