[GARGONZA:9194] Lega
Flavio Mobiglia  Mercoledi`, 19 Luglio 2000

Mi ricordo quando apparvero per le strade di Monza i primi
manifesti della Lega Lombarda, verso la fine degli anni
'80: "medici lombardi negli ospedali lombardi", "roma
ladrona" ed altri proclami di equivalente livello
intellettuale...
Nonostante questo, alle elezioni del 1992 il successo della
lega al nord ha dato impulso ai primi sviluppi di mani
pulite, ed ha anche permesso un ricambio di personale
politico a livello locale in comuni dove la gestione
malavitosa dc-psi e pentapartita aveva prodotto gli effetti
che ben conosciamo. Alcuni comuni lombardi hanno conosciuto
una breve stagione di trasparenza con alleanze locali fra
ex pci e lega, permettendo l'emersione di gravi collusioni
fra politica e imprenditoria, soprattutto edile, con
tangenti, piani regolatori stravolti ad opera dei soliti
noti (Berlusconi e famiglia, il PSI, etc.).
Tuttavia questa stagione "virtuosa" era gia' minata alla
base, principalmente a causa dell'ideologia sovversiva ed
eversiva della lega, inaffidabile a qualsiasi alleanza e
progettualita' (e troppo lassista in tema di illegalita' ed
irregolarita' fiscali), e a causa della sua localizzazione
limitata. 
L'elettorato leghista e' fondamentalmente a digiuno di
politica, e prima di concentrarsi sul movimento di Bossi
aveva rimpinguato in gran parte la DC lombarda e veneta.
Questa ambiguita' ha portato la lega a diventare di fatto
un partito opportunista legato esclusivamente ad ottenere
il proprio obbiettivo con qualsiasi mezzo e qualsiasi
alleanza, a discapito della stabilita' e di qualsiasi
progettualita' (e infine della legalita').
Se alla sinistra si puo' rimproverare un ritardo nel
percepire i problemi amministrativi del nord ed il disagio
che stava crescendo (la cui responsabilita' e' pero' tutta
a carico degli stessi elettori del nord, troppo ottusamente
conservatori e legati a potentati economici non certo
limpidi, com'e' oggi lo stesso Berlusconi, uomo piu' ricco
d'Itaila); tuttavia l'unica forza politica in grado di
generare un progetto realistico di riforme e di buon
governo del nord, del centro e del sud e' proprio questa
vituperata sinistra, a cui purtroppo mancano i numeri per
realizzarlo compiutamente.
E la colpa, anche in questo, non e' dei marziani ma di chi
continua ad invocare secessioni, uomini forti e programmi
utopistici di piena occupazione, niente tasse ed amnistia
solo per i soliti noti... evasori.
Flavio Mobiglia

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