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In primo luogo oggi gia' sappiamo che l'esperimento e' stato un flop. Capita anche agli americani (piu' spesso di quanto non si creda!). Al di la' delle esito dell'esperimento, l'idea di scudo spaziale mi sembra pericolosa ma va letta alla luce della situazione internazionale attuale. Quando Reagan fantastico' di uno scudo spaziale che avrebbe reso l'America
inattaccabile pensava all' Urss.
Lo scudo spaziale e' quindo una soluzione sproporzionata dal punto di vista strategico e pericolosa perche' tende ad attizzare i fuochi del riarmo. Ma il problema vero non sono gli stati - paria: lo scudo spaziale e' in realta' diretto ancora contro la Russia: visto che il ritmo del disarmo nucleare russo - americano e' insopportabilmente lento ed inadeguato (da entrambe le parti), e che Mosca rimane una potenza nucleare significativa, a Washington non ci si fida di cosa possa succedere in Russia (hanno tutti i torti? Non credo proprio). Clinton sullo scudo spaziale non fara' nulla perche' e' alla fine del suo mandato: dal canto suo, Bush Jr. ha gia' stabilito una nuova 'dottrina nucleare" che prevede l'abbandono dei trattati di disarmo (cosi' diffcili da far digerire al Senato Usa). se non si disarma si cristallizza la situazione di vantaggio degli Usa. In questo quadro agli Usa conviene costruirsi lo scudo spaziale per difendersi dalle intemperanze dei potenziali ribelli. Ci sarebbe un'altra via: gli Stati Uniti potrebbero assumere, proprio in quanto superpotenza, la leadership del proceso di disarmo, accellerandolo ed ampliandolo. Non ci sarebbe piu' bisogno di scudo spaziale e chi volesse davvero assurgere a "paria" lo farebbe di pieno diritto (ma interessa a qualcuno essere paria in un mondo globalizzato? Vedansi gli sviluppi in Libia e Corea del Nord). D'altro canto, gli analisti americani sono anche preoccupati dall' emergere
di una sempre piu' netta personalita' difensiva europea, susseguente alle
crisi dell'ex-Jugoslavia: per anni se ne era parlato, ora si stanno muovendo
i primi passi concreti. Anche se tale sviluppo non e' in contraddizione
con il principio dell'atlantismo, a medio termine si profila una minaccia
potenziale al monopolio militare USA cui Washington non puo' non guardare
con fastidio.
Al di la' degli aspetti strategici, vi e' un altro fattore importante
che ha molto peso nelle scelte americane: gli USA sono sempre stati maestri
nello sfruttare a scopo commerciale
Lo scudo spaziale, anche se strategicamente inutile o addirittura dannoso, potrebbe servire come nuovo volano di un'economia USA su cui l'effetto della new economy non potra' durare in eterno. A mio parere, se gli Usa non costruiranno uno scudo spaziale nella sua versione piu' onnimprensiva, non potranno rinunciare, per ragioni sia politiche che economiche, a lanciarsi perlomeno in una versione parziale di tale disegno. L Europa dovra' a qual punto seriamente chiedersi se vuole seguire gli Usa su questa strada o se preferisce tirarsi fuori. Ma tale valutazione non potra' essere solo di ordine strategico - militare ma anche economica e politica. Cordiali saluti. Stefano Gatto
Luca Palombi wrote: da http://www.repubblica.it/online/mondo/green/green/green.html Greenpeace all'assalto dello scudo spaziale WASHINGTON - Naviga la nave verde di Greenpeace. Naviga "Artic Sunrise", il battello dell'organizzazione ecologista che punta dritto verso le Isole Marshall un gruppo di atolli corallini nel Pacifico a nord dell'Australia, abitato da circa 60 mila persone. L'area è vietata al traffico marittimo dalle autorità militari Usa, perché oggi si svolgerà il test dello scudo spaziale americano. ![]() |