[GARGONZA:9128] Re: R: Re: R: Re: I: Sexually correct
Giovanni Cominelli  Martedi`, 11 Luglio 2000



Alexis Kilismanis wrote:
> 

> 
> Ormai siamo immersi nel cinismo fino al collo e senza freni.
> Non so' se si tratta di un'omonimia oppure della stessa persona, ex PDS e
> ultimamente passato ai radicali e addirittura .... candidato a rappresentare
> gli interessi della collettivita'.
> 

Premesso che non sono un prostitutologo, 
premesso che non sono un omonimo, 
premesso che non organizzo la tratta né delle bianche né delle nere, 
osservo quanto segue, alquanto pacatamente (nonostante i toni sopra le
righe di Kilismanis):

a) esiste il mercato del sesso. E' una valorizzazione della persona
umana? C'è da dubitarne. Possiamo impedirlo? Se qualcuno lo pensa, lo
dica e spieghi anche come fare. Ma chi vende sesso lo fa per necessità
economiche! E' assai probabile. Ma in attesa di quello stadio della
civiltà umana, in cui ciascuno di noi sarà libero dal bisogno, nel
frattempo che si può fare per la nigeriana o per l'operaia licenziata,
che decide di prostituirsi?
Cerchiamo di convincerla, invitandola a lottare con noi per un mondo
migliore? In cambio di che? O cerchiamo di reprimerla? O multiamo i
clienti? O cerchiamno di costruirle attorno le condizioni più decenti
possibili, perchè, ad esempio, quello che guadagna non le venga
sottratto dai criminali?

b) sono convinto che non possiamo abolire questo mercato. Ci hanno
provato nei secoli molte autorità. Nella Roma dei papi "la professione"
conobbe un grande sviluppo, soprattutto negli anni giubilari! Ci hanno
provato i regimi comunisti. I cinesi ancora oggi. Basta andare in Cina
per conoscere i risultati.
Dunque, non possiamo reprimere, possiamo solo amministrare il fenomeno.
Si deve discutere come, ma questo è l'unico orizzonte possibile.

c) Le immigrazioni moderne ci hanno fatto sperimentare due tipi di
costrizione: quella "economica" (ho già detto sopra) e quella "fisica".
Quest'ultima è una costrizione in senso proprio, violenta, criminale.
Sono convinto che la prima non sarà facilmente eliminabile dalla storia
umana (dura, infatti, da millenni!). Sono convinto che la seconda sia
eliminabile con l'intervento delle leggi e della repressione e con
accorgimenti (si vedano quelli suggeriti dalla Turco, ancorchè, secondo
me, non efficaci) che tendano a garantire sicurezza, libertà di
prostituirsi, senza subire la violenza dei protettori. Credo sia
possibile garantire condizioni elementari di sicurezza e igiene a chi
sceglie di prostituirsi e che sia possibile impedire che qualcuno possa
essere ridotto in schiavitù per usare il proprio corpo per lavorare o
per prostituirsi!

d) la discussione sui modi è varia, a sua volta discutibilissima, ma è
necessaria. Ogni altra posizione, quella dei religiosi (cattolici,
mussulmani ecc...) o quella di alcuni comunisti serve, forse, a salvare
la propria nobile anima, ma non a bloccare il fenomeno. Cioè, è pura
ipocrisia! 

e) Lo stesso approccio, che alcuni comunisti, femministe ecc... hanno
verso la prostituzione, la Chiesa lo manifesta da sempre verso fenomeni
quali l'aborto, il divorzio, l'omosessualità. Si tratta, secondo la
Chiesa, di fenomeni moralmente illeciti. Dunque non ha senso porsi la
domanda sul come governarli, perchè con ciò si accetterebbe
implicitamente il fenomeno. L'aborto è illecito, dunque non esiste come
problema, se non nel senso che va reso penalmente perseguibile, laddove
la Chiesa riesca a dettar legge allo Stato. La prostituzione è una
mercificazione della persona, dunque è eticamente illecita, dunque?...
Questo stile di ragionamento l'ho sentito molte volte in questi anni a
sinistra. Risultato: non si è mai mosso dito per governare il fenomeno.
Le multe ai clienti sono già bell'e tramontate.
Il risultato è l'ipocrisia e l'impotenza. Intanto sotto i nostri occhi
si sta consumando una catastrofe antropologica. Un'intera generazione di
ragazze slave e africane è abbandonata sulle strade, in balia della
criminalità, della violenza brutale, degli assassinii.
Che dunque si apra, finalmente, la cortina del silenzio moralistico e
ipocrita e si incomincino a pensare misure concrete, pare a me positivo.
Misure discutibili? E' sicuro.
Quanto a me, come ho già detto, non sono un tecnico del settore. Ma
posso garantire a Kilismanis che mi muove lo stesso sdegno per lo
sfruttamento intollerabile della persona umana. Solo che, a differenza
sua, non aspetto "i domani che cantano" per incominciare a pensare
qualcosa di concreto.
giocom


-- 
Giovanni Cominelli - Milano

e-mail: giovanni.cominelli@tin.it

sito web: www.giovannicominelli.org


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