[GARGONZA:9115] RE: R: Re: Disabili e new radicalism
Michele Corvo  Lunedi`, 10 Luglio 2000

Sono d'accordo con te a protestare per la scarsa attenzione rivolta a un
caso emblematico come questo.
Credo comunque che sia un limite della sinistra attuale non focalizzarsi sui
tanti problemi della gente normale e comune, come quelli da te descritti, o
come gli infortuni sul lavoro, la disoccupazione, la carenza di asili nido,
ed altro, piuttosto che su temi che a mio parere forse non sono cosi'
urgenti.
Credo che in Italia, a parte discriminazioni sociali legate alla stupidita'
della gente, che nessuna legge riesce a eliminare, e ne so qualcosa io
meridionale che vivo al nord, e problemi di riconoscimento di nucleo
familiare, ma credo che non siano passati molti anni dal ricoscimento delle
coppie di fatto per le coppie etero sessuali, non mi sembra che ci siano
condizioni durissime di vita per gli omosessuali.
Ogni conquista deve essere fatta con gradualita', e tutto sommato questo sta
avvenendo, pero' in ogni caso occorre anche fare i conti con chi non la
pensa come te e che ha il suo diritto democratico di dissentire.

Mentre sul pestaggio dei reporter che filmavano un atto di violenza su
disabili, credo che tutti siano d'accordo, e proprio per questo non c'e'
notizia, non c'e' audience, non c'e' dibattito politico.

La comunione di idee tra governo ed opposizione e' la cosa peggiore che
possa esistere (almeno in Italia), infatti tutto viene messo a tacere, non
c'e' lotta, non c'e' evoluzione.
Una vecchia frase di marketing letta su un manualetto del buon venditore
diceva che chi non comunica non esiste (forse non erano noti l'autismo o le
monadi di Spinoza).
Adesso la potremmo adattare in un'altra : chi non genera contrasto politico
non esiste (e' un gradino piu' in la' della notizia televisiva o su carta,
che per il caso di Rotterdam c'e' stata).

Abbiamo, e continuiamo, speso energie, soldi e tempo enormi per le riforme,
inutilmente, e solo perche' i due poli non erano d'accordo. Le stesse
risorse avrebbero potuto migliorare lo stato di migliaia di cittadini.
Adesso si discutera', a mio avviso giustamente, dei problemi legati alla
prostituzione, con tutti gli annessi e connessi, come si e' fatto e si sta
facendo per le carceri, ma non e' possibile che per avere un po' di ascolto
(ovviamente politico) occorre denudarsi agli angoli delle strade, venire
ucciso, legarsi alle torri di 20 metri, suicidarsi, operare un bel corteo
variopinto e mascherato, etc., oppure occorre sperare che governo ed
opposizione non la pensino allo stesso modo.

Vorremmo tutti fare istanza delle nostre necessita' anche in modo piu'
normale, come siamo stati educati, credendo nella bonta' delle istituzioni e
lavorando per migliorarle. Altrimenti non so quali idiozie raccontiamo ogni
giorno ai nostri ragazzi, direttamente o attraverso I libri di scuola.
Forse recuperare la normalita' dei comportamenti e degli atteggiamenti
sarebbe la piu' grande delle conquiste moderne del popolo Italiano. E la
normalita' si recupera essenzialmente con il dialogo e il reciproco
rispetto. Cosa che non e' accaduta a Rotterdam e che spesso non accade anche
in Italia.


Michele Corvo.

-----Original Message-----
From:	gargonza@perlulivo.it [mailto:gargonza@perlulivo.it] On Behalf Of
Emilio Galimberti
Sent:	Sunday, July 09, 2000 1:14 AM
To:	Multiple recipients of list GARGONZA
Subject:	[GARGONZA:9104] R: Re: Disabili e new radicalism

..L'atteggiamento di chi ha votato contro la mozione di censura propone
l'eterno argomento sui disabili.
Lo dico perche' vivo questa realta' in prima persona e sono stanco di girare
il mio paese Lissone con la mia carrozzina a motore con l'attenzione
continua a superare le BARRIERE ARCHITETTONICHE.
Per fare la spesa sono costretto ad andare ai supermercati, spesso vengo
servito sulla porta perche' non si puo' entrare, non tutte  le  banche sono
attrezzate per poter entrare e quindi  prelievi e depositi sulla porta col
fattorino che fa la spola per farmi firmare documenti alla vista dei
passanti.
..E potrei continuare, ma senza fare del vittimismo, proprio in questa
giornata Santa Priscilla giorno dell'"orgoglio gay" butto li un'idea. Senza
togliere niente sulla legittimita' dell'orgoglio gay con tutte le
implicazioni socio politico culturali, si puo' benissimo istituire la
giornata dell' "orgoglio del disabile" in quanto orgoglio sta per DENUNCIA
di tutte le fatiche quotidiane che facciamo e in aggiunta le inutili fatiche
che le barriere architettoniche continuamente sono in agguato.
Aiutiamoci
Emilio Galimberti
----- Original Message -----
From: Piero S. Graglia <piero.graglia@tin.it>
To: Multiple recipients of list GARGONZA <gargonza@perlulivo.it>
Sent: Sunday, July 09, 2000 12:36 AM
Subject: [GARGONZA:9103] Re: Disabili e new radicalism


> Il giorno 8-07-2000 19:54, Salvatore CAMAIONI, csalvo@eden.it ha
> argomentato:
>
> > Ricordo con piacere le grandi e vittoriose battaglie dei radicali per i
> > diritti civili: ed allora, c'è qualcuno che sappia cortesemente
spiegarmi il
> > significato del voto espresso dai radicali al Parlamento di Strasburgo
> > contro la mozione di censura per gli inqualificabili maltrattamenti
> > dell'incivile polizia olandese ai danni dei disabili italiani a
Rotterdam?
> >
> > Salvatore Camaioni
> >
> Si sono giustificati parlando di "ubriacatura da voto", cioè non si
> rendevano conto di ciò su cui venivano chiamati a votare. Il che forse è
più
> grave di uno che afferma di votare in un modo perché ne è convinto...
> --
> Piero S. Graglia
> Ph.D. History of Federalism and European Integration
> University of Florence
> Faculty of Political Sciences
> 055-2757055
>
> URL: www.infinito.it/utenti/piero.graglia
> home: 0575-351100
>
> "Vi sono cose per le quali vale la pena
> di perdere la vita:
> ma tra di esse non vedo affatto il vecchio amor di patria;
> né tantomeno l'idea che l'atto di un singolo possa
> cambiare il destino di milioni di persone.
> Quindi, se ti chiedono la vita in cambio della gloria
> rispondi senza temere: il soffio di un momento non mi ripagherà
> mai dei giorni non trascorsi
> pagando per un merito non mio"
>
> Anonimo anarchico libertario spagnolo - Barcellona (1937)
>




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