[GARGONZA:9100] scudo spaziale: cosa ne pensate?
Luca Palombi  Venerdi`, 07 Luglio 2000

 
 
Greenpeace all'assalto dello scudo spaziale
 
WASHINGTON - Naviga la nave verde di Greenpeace. Naviga "Artic Sunrise", il battello dell'organizzazione ecologista che punta dritto verso le Isole Marshall un gruppo di atolli corallini nel Pacifico a nord dell'Australia, abitato da circa 60 mila persone. L'area è vietata al traffico marittimo dalle autorità militari Usa, perché oggi si svolgerà il test dello scudo spaziale americano.

Il test non è di per sé pericoloso, ma denso di significati politici e tecnologici per il futuro. Clinton e i suoi generali vogliono cioé vedere se funziona la difesa antimissile da 60 miliardi di dollari che dovrebbe essere in grado di individuare e abbattere qualsiasi missile in arrivo contro il territorio americano prima che possa far danni. La cosa non piace ai cinesi e molto poco anche ai russi, ma gli Stati Uniti vanno avanti nella sperimentazione.

In sostanza, l'esperimento consiste in questo: tempo permettendo, verso le 7 di questa sera (ora della costa del Pacifico Usa, corrispondente alle 2 del mattino di sabato, ora di Greenwich) dalla base californiana di Vandenberg verrà lanciato un misisle intercontinentale "Minuteman II" dotato di una finta testata nucleare. Direzione, appunto e finto bersaglio, le isole Marshall. Venti minuti dopo, a 6.919 chilometri di distanza, dall'atollo Kwajalein partirà un piccolo missile antimissile che dovrebbe riuscire a colpire e polverizzare il "Minuteman II" a 231 chilometri d'altezza nell'atmosfera terreste e a una velocità stimata di oltre 24 mila chilometri all'ora. Si tratta, insomma, di dimostrare, nello stesso tempo, notevole potenza e grande precisione.

La "Arctic Sunrise", che quando non viene utilizzata per le missione ecologiste viene impiegata per le esplorazioni polari, ha a bordo una pattuglia di 23 persone di 12 paesi diversi. Chiaro e dichiarato l'obiettivo di Greenpeace: bloccare l'esperimento. Ieri una portavoce dell'organizzazione ambientalista aveva rivolto un appello al presidente Bill Clinton affinchè rinunci al test e all'intero progetto di difesa anti-missilistico.

"Signor presidente, lei ha il dito sul bottone delle Guerre stellari - spiega la direttrice di Greenpeace Usa, Ellen McPeake - la sollecitiamo a toglierlo e a fare del mondo un posto più sicuro per tutti".

Per ora Clinton non ha risposto, mentre si è fatto sentire un portavoce della base di Vandenberg che ha laconicamente detto che l'Air Force Usa "fronteggerà la questione della nave di Greenpeace", senza spiegare in che modo.

Ieri, 50 premi Nobel americani hanno scritto anche loro una lettera a Clinton in cui affermano che ogni passo verso lo spiegamento di un sistema di difesa contro i missili balistici sarebbe "prematuro, pericoloso e sprecone".


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