[GARGONZA:9082] Il delirio da onnipotenza del Cavaliere....
Mobiglia  Mercoledi`, 05 Luglio 2000

http://www.repubblica.it/online/camp_europeo/stampa/stampa/stampa.html
"L'autogol di Berlusconi"
la stampa estera sul Cavaliere 

di GIANCARLO MOLA  
 ROMA - La foto a colori, enorme, di Dino Zoff che nasconde la bocca fra le
mani nel bel mezzo della prima pagina. E accanto un francobollo in bianco e
nero col faccino del commissario europeo alla Concorrenza Mario Monti che
interviene sulla fusione Klm-British Airways. Il giornale è il
prestigiosissimo Financial Times, la bibbia degli uomini d'affari di tutto
il mondo. E la scelta rende bene l'idea delle proporzioni che l'affaire-Zoff
ha assunto anche all'estero. "Berlusconi segna un autogol con l'attacco
verbale a Zoff", titola il quotidiano. Che poi spiega: "La trama è quella
del tipico pasticcio all'italiana, in un paese dove le passioni per il
calcio e la politica sono spesso intrecciate". Le dimissioni del commissario
tecnico della Nazionale hanno fatto il giro del mondo. E sulla stampa estera
la vicenda ha guadagnato un ruolo di primo piano.

Prima pagina anche per un altro importante giornale finanziario, il Wall
Street Journal Europe: "Il Berlusconi italiano questa volta l'ha fatta
grossa", è il titolo, un gioco di parole che allude anche a un'entrata a
gamba tesa del leader dell'opposizione. "Il calcio è un business serio - si
legge poi nell'articolo - in Italia e la politica è qualcosa di simile a uno
spettacolo sportivo. E così quando le due cose si mescolano, saltano tutte
le previsioni".

La commistione tra sport è politica è anche il tema su cui ragione l'Herald
Tribune. Che commentando la vicenda esordisce: "Come l'oscurità segue sempre
la luce, così la politica scende in campo dopo il pallone".

La storia ha appassionato anche la stampa tedesca. Così la Frankfurter
Rundschau scrive: "Con i suoi violenti attacchi a Zoff, Berlusconi ha
segnato un autogol, perché l'identificazione degli italiani con gli azzurri
allenati da Zoff è continuamente cresciuta partita dopo partita. Forse è
l'invidia ad averlo accecato, l'invidia per la popolarità di un uomo
tranquillo come Zoff, che anche nella tristezza della sconfitta di domenica
ha conservato equilibrio e dignità".

La Berliner Zeitung ironizza invece sulla contraddizione fra la visione
politica e calcistica del leader del Polo. "Se Silvio Berlusconi potesse
giocare al calcio, sarebbe la personificazione del catenaccio. Deciso, forte
nei duelli e con lo sguardo sempre rivolto alle debolezze dell'avversario". 

Ancora più polemica, se possibile, la Suddeutsche Zeitung, il maggior
quotidiano tedesco. "Berlusconi non si è affatto comportato da cavaliere",
scrive. Aggiungendo: "Adesso Zoff non è un allenatore qualunque, ma una
specie di monumento nazionale. Per i suoi compatrioti egli impersona il
modello dell'italiano onesto e lavoratore. Zoff non ha mai fatto vanto né
dei suoi meriti né della sua ricchezza. E questo è raro nel calcio
italiano". La conclusione della querelle, per il giornale di Monaco di
Baviera, è però scontata: "Il duello tra il taciturno e il chiacchierone
avrà con ogni probabilità un seguito. Ma a vincere non può essere che Zoff".

(5 giugno 2000)  

La pena che i buoni devono scontare per l'indifferenza alla cosa pubblica è
quella di essere governati da uomini malvagi (Platone)

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