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Alexis ha scritto: ** Insomma, ci siamo capiti. I nostri vecchi stati nazionali, si danno piu' o meno da fare per stare dentro queste regole, almeno apparentemente, ma essendo ormai declassati a semplici province, dispongono di una autonomia sempre piu' limitata. Mentre lo stato "effettivo" di cui tutti sulla terra siamo cittadini, di queste regole se ne infischia altamente. ** Esatto: semplici province di uno "stato" incontrollabile, sregolato e quasi completamente svincolato da qualsiasi controllo democratico e sociale. Aggiungerei solo tre note: il declassamento dei singoli stati europei non e' compensato da alcuna politica "forte" dell'UE, che si mostra ondivaga per esempio sui diritti umani, sulla lotta alle sofisticazioni alimentari, sulla lotta al riciclaggio di denaro narcomafioso (salvo qualche sussulto di dignita'); non parliamo poi dell'impotenza "congenita" delle istituzioni "democratiche" sovranazionali, quali l'ONU; il declassamento di alcuni stati (quali il nostro) avviene in un'atmosfera surreale di passivita' e rassegnazione all'esistente, con una totale negazione delle conseguenze drammatiche di questo atteggiamento; il declassamento non e' uguale per tutti, e penalizza di piu' gli stati recentemente pervenuti alla democrazia, svilendone lo spirito e creando le condizioni per involuzioni autoritarie o comunque per una maggiore "docilita'" nei confronti dei soliti noti. Questo processo antidemocratico e' accompagnato dal lancio di potenti "fumogeni" atti a nascondere la realta' dei fatti, ed e' evidente quanto virtuale stia diventando il disegno politico di facciata delle destre piu' impresentabili quando vediamo un Berlusconi, al di la' della piu' satirica delle caricature, attaccare con virulenza il citti' della nazionale di calcio colpevole di aver portato la sua squadra alla finale di un torneo europeo! Siamo addirittura oltre la visione benniana della societa' italica: tette culi mulino bianco e pallone, con erezione diretta del ct della nazionale (magari padana) e referendum popolare sul modulo da adottare, a uomo o a zona. Forse questo Berlusconi deve darci la sveglia, anche se ho paura che l'italietta qualunque sia disposta a digerire qualsiasi cosa pur di ritornare all'impunita' opulenta dei fantastici anni '80, salvo poi lasciar marcire nelle carceri migliaia di tossicodipendenti e di ladri di polli extracomunitari senza alcuna possibilita' di inserimento sociale, nella terra del proibizionismo, del Carnevale e della doppia morale. *** Non che mi sorprenda la qualita' degli interventi, ma l'essenzialita' tagliente dei due ultimi scritti di Piero DM mi e' piaciuta molto e non posso che essere completamente d'accordo. *** Invito chi non l'avesse fatto a darsi alla lettura del dossier Cecenia http://www.peacelink.it/cecenia/viaggio.html che ci ha mandato Rolando - "San Libero" :) Informazioni di prima mano che vanno al di la' della spettacolarizzazione frammentata e superficiale fatta da Raiset sul conflitto dimenticato (uno dei tanti...). [..."Il 30 maggio 2000 un rapporto di Amnesty International sulla situazione dei diritti umani in Cecenia non ha potuto uscire dalla Russia insieme alla ricercatrice che lo aveva realizzato, poiche' e' stato sequestrato all'aeroporto di Mosca in quanto ritenuto "propaganda anti-russa"...] *** NEWS *** http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/do.htm Kuwait: no al voto alle donne --------------------------------------------------------------------------- DUBAI - La corte costituzionale del Kuwait ha respinto oggi una istanza presentata da quattro attiviste per i diritti civili kuwaitiane contro la legge elettorale del Paese, che nega alle donne la partecipazione al voto e i diritti politici. Non è stata ancora resa nota la motivazione della decisione della Corte, ma fonti legali governative avevano già affermato che il caso non era ammissibile per carenze tecnico- legali. (beh, anche li' gli azzeccagarbugli sguazzano bene...!) *** SIERRA LEONE: AMNESTY INTERNATIONAL A TUTTO CAMPO PER FERMARE I DIAMANTI SPORCHI Amnesty International rinnova al Consiglio di Sicurezza dell'ONU la richiesta di indagare sui diamanti esportati dalla Liberia e da altri paesi dell'Africa Occidentale per assicurare che non provengono dalle aree controllate dal Fronte Rivoluzionario Unito (RUF) della Sierra Leone. Ci sono stati indubbiamente delle iniziative positive: Israele e India hanno introdotto severe misure di controllo sulla provenienza dei diamanti; l'Alto Consiglio per i Diamanti (HRVD) si e' detto pronto a collaborare; il Consiglio di Sicurezza dell'ONU sta esaminando la bozza di una risoluzione che se sara' approvata proibira' il commercio dei diamanti grezzo della Sierra Leone fino a quando il governo di Freetown non avra' riconquistato i giacimenti attualmente sotto il controllo del RUF. Ma tutto cio' non basta. La gravita' della crisi in Sierra Leone impone provvedimenti immediati per bloccare il commercio dei diamanti da parte del RUF che con le armi acquistate continua a commettere atrocita' di ogni genere. Amnesty International lavora su due fronti. A livello internazionale continua a premere sulle multinazionali (la De Beers, in primo luogo) e sull'HRVD per fermare immediatamente i diamanti del RUF. In Italia Amnesty International lavora in modo capillare sui soggetti del commercio diamantifero. Dopo aver manifestato le proprie preoccupazioni a VicenzaOro e aver scritto alla Federazione Nazionali Orafi e Argentieri, Amnesty International chiede ai singoli gioiellieri di pretendere che i fornitori garantiscano sempre la provenienza dei diamanti. FINE DEL COMUNICATO Roma, 3 luglio 2000 Ufficio Stampa Amnesty International Per i diritti umani http://www.amnesty.it Contro la fame nel mondo http://www.thehungersite.com/index.html Per le vittime di guerra http://www.emergency.it ![]() |