[GARGONZA:9081] Lo stato virtuale
Mobiglia  Martedi`, 04 Luglio 2000

Alexis ha scritto:
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Insomma, ci siamo capiti. I nostri vecchi stati nazionali, si danno piu'
o meno da fare per stare dentro queste regole, almeno apparentemente, ma
essendo ormai declassati a semplici province, dispongono di una
autonomia sempre piu' limitata. Mentre lo stato "effettivo" di cui tutti
sulla terra siamo cittadini, di queste regole se ne infischia altamente.
**

Esatto: semplici province di uno "stato" incontrollabile, sregolato e quasi
completamente svincolato da qualsiasi controllo democratico e sociale. 

Aggiungerei solo tre note: 
il declassamento dei singoli stati europei non e' compensato da alcuna
politica "forte" dell'UE, che si mostra ondivaga per esempio sui diritti
umani, sulla lotta alle sofisticazioni alimentari, sulla lotta al
riciclaggio di denaro narcomafioso (salvo qualche sussulto di dignita'); non
parliamo poi dell'impotenza "congenita" delle istituzioni "democratiche"
sovranazionali, quali l'ONU;
il declassamento di alcuni stati (quali il nostro) avviene in un'atmosfera
surreale di passivita' e rassegnazione all'esistente, con una totale
negazione delle conseguenze drammatiche di questo atteggiamento;
il declassamento non e' uguale per tutti, e penalizza di piu' gli stati
recentemente pervenuti alla democrazia, svilendone lo spirito e creando le
condizioni per involuzioni autoritarie o comunque per una maggiore
"docilita'" nei confronti dei soliti noti.

Questo processo antidemocratico e' accompagnato dal lancio di potenti
"fumogeni" atti a nascondere la realta' dei fatti, ed e' evidente quanto
virtuale stia diventando il disegno politico di facciata delle destre piu'
impresentabili quando vediamo un Berlusconi, al di la' della piu' satirica
delle caricature, attaccare con virulenza il citti' della nazionale di
calcio colpevole di aver portato la sua squadra alla finale di un torneo
europeo!
Siamo addirittura oltre la visione benniana della societa' italica: tette
culi mulino bianco e pallone, con erezione diretta del ct della nazionale
(magari padana) e referendum popolare sul modulo da adottare, a uomo o a
zona.
Forse questo Berlusconi deve darci la sveglia, anche se ho paura che
l'italietta qualunque sia disposta a digerire qualsiasi cosa pur di
ritornare all'impunita' opulenta dei fantastici anni '80, salvo poi lasciar
marcire nelle carceri migliaia di tossicodipendenti e di ladri di polli
extracomunitari senza alcuna possibilita' di inserimento sociale, nella
terra del proibizionismo, del Carnevale e della doppia morale.

***
Non che mi sorprenda la qualita' degli interventi, ma l'essenzialita'
tagliente dei due ultimi scritti di Piero DM mi e' piaciuta molto e non
posso che essere completamente d'accordo.
***
Invito chi non l'avesse fatto a darsi alla lettura del dossier Cecenia 
http://www.peacelink.it/cecenia/viaggio.html che ci ha mandato Rolando -
"San Libero" :)
Informazioni di prima mano che vanno al di la' della spettacolarizzazione
frammentata e superficiale fatta da Raiset sul conflitto dimenticato (uno
dei tanti...).
[..."Il 30 maggio 2000 un rapporto di Amnesty International sulla situazione
dei diritti umani in Cecenia non ha potuto uscire dalla Russia insieme alla
ricercatrice che lo aveva realizzato, poiche' e' stato sequestrato
all'aeroporto di Mosca in quanto ritenuto "propaganda anti-russa"...]

*** NEWS ***

http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/do.htm

Kuwait: no al voto alle donne 
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DUBAI - La corte costituzionale del Kuwait ha respinto oggi una istanza
presentata da quattro attiviste per i diritti civili kuwaitiane contro la
legge elettorale del Paese, che nega alle donne la partecipazione al voto e
i diritti politici. Non è stata ancora resa nota la motivazione della
decisione della Corte, ma fonti legali governative avevano già affermato che
il caso non era ammissibile per carenze tecnico- legali.  

(beh, anche li' gli azzeccagarbugli sguazzano bene...!)

***
SIERRA LEONE: AMNESTY INTERNATIONAL A TUTTO 
CAMPO PER FERMARE I DIAMANTI SPORCHI 

 Amnesty International rinnova al Consiglio di Sicurezza dell'ONU la
 richiesta di indagare sui diamanti esportati dalla Liberia e da altri
 paesi dell'Africa Occidentale per assicurare che non provengono dalle
 aree controllate dal Fronte Rivoluzionario Unito (RUF) della Sierra
 Leone. 

Ci sono stati indubbiamente delle iniziative positive: Israele e India
hanno introdotto severe misure di controllo sulla provenienza dei
diamanti; l'Alto Consiglio per i Diamanti (HRVD) si e' detto pronto a
collaborare; il Consiglio di Sicurezza dell'ONU sta esaminando la
bozza di una risoluzione che se sara' approvata proibira' il 
commercio dei diamanti grezzo della Sierra Leone fino a quando il 
governo di Freetown non avra' riconquistato i giacimenti attualmente 
sotto il controllo del RUF.

 Ma tutto cio' non basta. La gravita' della crisi in Sierra Leone 
impone provvedimenti immediati per bloccare il commercio dei diamanti 
da parte del RUF che con le armi acquistate continua a commettere
atrocita' di ogni genere. Amnesty International lavora su due 
fronti. A livello internazionale continua a premere sulle 
multinazionali (la De Beers, in primo luogo) e sull'HRVD per fermare 
immediatamente i diamanti del RUF. In Italia Amnesty International 
lavora in modo capillare sui soggetti del commercio diamantifero. 
Dopo aver manifestato le proprie preoccupazioni a VicenzaOro  e aver 
scritto alla Federazione Nazionali Orafi e Argentieri, Amnesty 
International chiede ai singoli gioiellieri di pretendere che i 
fornitori garantiscano sempre la provenienza dei diamanti. 
FINE DEL COMUNICATO

Roma, 3 luglio  2000

Ufficio Stampa 
Amnesty International


Per i diritti umani http://www.amnesty.it
Contro la fame nel mondo http://www.thehungersite.com/index.html
Per le vittime di guerra http://www.emergency.it




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