[GARGONZA:9083] Cecenia
Mobiglia  Mercoledi`, 05 Luglio 2000

da http://www.peacelink.it/cecenia/viaggio.html
[..]
I legami politici, economici e militari che legano l'Italia alla Russia sono
ormai troppo saldi per essere spezzati dal "piccolo contrattempo"
rappresentato dal sangue di migliaia di vittime civili, da duecentomila
profughi ammassati in Inguscezia e da altre centinaia di migliaia di civili
che in Cecenia vivono nel terrore praticamente al limite della
sopravvivenza. Le recenti visite diplomatiche effettuate da Vladimir Putin e
l'ottima accoglienza ricevuta in Vaticano e al Quirinale non potranno far
altro che rafforzare questi legami.

L'Eni, Ente Nazionale Idrocarburi, e' attualmente il principale partner
industriale e commerciale della Russia, con un flusso annuo di capitali pari
a circa 2 miliardi di dollari. Nel corso della sua visita a Roma Vladimir
Putin ha piacevolmente chiacchierato con Vittorio Mincato, presidente
dell'Eni, del futuro di questa collaborazione. Putin, inoltre, ha appena
firmato a nome del governo russo un accordo con Mediobanca per la
concessione di una linea di credito da 1 miliardo e mezzo di dollari,
destinato a finanziare la creazione di societa' a capitale misto. Il 7
giugno 2000 Putin ha incontrato a Roma anche Gianni Agnelli, Paolo Fresco e
Paolo Cantarella per discutere degli accordi commerciali relativi alla
produzione di tre modelli Fiat (Palio, Siena e Palio Weekend) nelle
fabbriche russe di Nizhnj Novgorod. A questo bisogna aggiungere gli accordi
di cooperazione militare con la Russia ratificati a dicembre del 1999 dalla
Camera dei Deputati, proprio mentre erano in corso i bombardamenti con cui
la Russia ha devastato Grozny e molte altre zone della Cecenia, causando
migliaia di vittime civili e centinaia di migliaia di profughi.

Quanto vale la vita dei profughi ceceni di fronte a queste colossali manovre
? Una misura del valore economico della vita ce l'ha data un funzionario
delle Nazioni Unite che abbiamo incontrato al nostro rientro a Mosca. Molto
onestamente e senza mezzi termini ci ha fatto presente un altro dei problemi
di sicurezza legati alla presenza di volontari stranieri in Caucaso "non
aspettatevi aiuto dal governo italiano o dall'ambasciata. Se vi accade
qualcosa e' molto probabile che decidano di sacrificare la vita di tre o
quattro italiani in nome di un quadro piu' grande". Mentre dice queste
parole indica la cartina della Federazione Russa, e capisco che i rapporti
diplomatici, economici e politici che legano il mio Paese ad un governo che
ordina bombardamenti a tappeto su colonne di profughi in fuga fanno davvero
parte di "un quadro piu' grande", un quadro in cui la mia vita vale meno di
zero. Per la prima volta dal mio arrivo in Russia la paura si fa strada
dentro di me. Fino ad allora, soprattutto prima del mio ingresso a Grozny,
avevo provato molta ansia, inquietudine e angoscia di fronte ai rischi che
correvo e alla sofferenza dei profughi, ma la vera paura, un vuoto nero e
orribile che ti riempie il petto, mi aspettava in un tranquillo ufficio di
Mosca di una agenzia delle Nazioni Unite. Per la prima volta da quando sono
nato ho una misura molto reale e tangibile del valore della vita umana e
della mia vita, una piccola vita che per il mio Paese vale meno di
Mediobanca, dell'Eni e della Fiat.
[..]

dal resoconto del viaggio di Carlo Gubitosa.

f m



La pena che i buoni devono scontare per l'indifferenza alla cosa pubblica è
quella di essere governati da uomini malvagi (Platone)

Visita questi siti: http://www.amnesty.it 
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