![]() ![]() |
riccardo orioles <ricc@libero.it> tanto per abbaiare 3 luglio 2000 - n.29 ________________________________________ Francia-Italia. Non tutto e' perduto: possiamo ancora fare annullare la partita in Cassazione dal (ritornato) giudice Carnevale. ________________________________________ Trash. Orrore alla Rai. Per controbattere il Grande Fratello di Mediaset, a via Teulada stanno preparando un programma - sara' sui teleschermi a settembre - che supera veramente ogni limite umano. Il format e' questo: hanno preso un certo numero di italiani (una sessantina di milioni) e li hanno rinchiusi (con ogni comfort, beninteso: e liberi di andarsene in qualsiasi momento, se ce la fanno) in un posto chiamato Italia. E li' telecamere ventiquattrore su ventiquattro; non solo, ma anche giornali, radio, interviste volanti, internet, tutto - sotto osservazione globale e continua, insomma, e sempre in tempo reale. I telespettatori potranno cosi' (una ventina, protetti da apposite invalicabili barriere) seguire momento per momento la vita *reale* dei poveri soggetti del programma: come parlano, come vivono, come si fanno le corna, come fanno carriera, come dicono "signora mia", come invano cercano di scoparsi le donne a vicenda, come s'insultano per la strada, come votano Berlusconi. Nulla verra' risparmiato, insomma: tele-verita', finalmente, in tutta la sua crudezza e il suo orrore. Altro che le trovatine fighette di Mediaset e Telecinco. Fra i telespettatori che sopravviveranno all'intero ciclo (originariamente erano previste venti puntate: ma forse si andra' avanti fino ad esaurimento) verra' sorteggiato (se i sopravvissuti saranno piu' di uno) il premio finale, consistente in un viaggio - senza ritorno - nella Nuova Zelanda o in Danimarca. ________________________________________ Milano. La polizia ha denunciato per pedofilia una ventina di onesti padri di famiglia sorpresi in macchina con giovanissime indotte - o costrette - alla prostituzione. Chissa' se prima o poi, in qualcuno di questi casi, qualche magistrato comincera' a contestare anche il concorso in lesioni personali, riduzione in schiavitu', ecc. In Veneto, poche settimane fa, una ragazza inglese e' stata sequestrata, seviziata e costetta ad accompagnarsi con alcune decine di pacifici bempensanti locali: nessuno dei quali, tuttavia, e' stato arrestato per concorso in violenza. Gli anni del sesso libero e gioioso - gli anni del Sessantotto, dell'"love-not-war", dell'autostop, della contestazione, del divorzio - sono ormai molto lontani in Italia. Viviamo in un paese grigio e greve, fra Viagra e nostalgia dei casini. (Quando i socialisti li abolirono, dopo la guerra, il solito avvocaticchio napoletano oppose una lunghissima arringa, in Parlamento; e concluse con la drammatica apostrofe: "Come faranno i nostri giovani senza i casini, come?". "Imparino ad andare con le donne, una buona volta" fece la senatrice Merlin, guardandolo freddamente). ________________________________________ Societa'. C'erano Pippo Baudo, il sultano dell'Oman Qabous Bin Said, sua altezza l'emiro Bin Mubarak Al Nahayan, il cardinale presidente del comitato centrale del giubileo Sua Eminenza Roger Etchegaray, il ministro degli Esteri Lamberto Dini e consorte, il governatore dell'Urbe Rutelli, il senatore della Repubblica Giulio Andreotti e l'onorevole Ombretta Fumagalli Carulli, al ballo delle debuttanti all'Excelsior mercoledi'. ________________________________________ Roma. Tre sedicenni che se vanno insieme annoiati, nel caldo del pomeriggio dopo la scuola. Nei giardinetti della casa popolare c'e' il gatto della vicina, un essere grigio sporco che per la ragazzina della vicina si chiama Lillo. Afferrare il gatto, scambiare alcune parole, stabilire chi sta in porta e chi tira, e cominciare a scambiarsi il gatto a pedate, come un pallone: tiri di punta, tiri di tacco e tiri al volo. Dopo un po' di partita, il gatto - oramai tutto rosso e agonizzante - e' ancora vivo. Finiscono di ammazzarlo passandogli sopra in bici. Si son fatte le quattro, e almeno un'ora in questo modo s'e' ammazzata. Uno dei tre ragazzi: "Non eravamo usciti per ammazzare il gatto, semplicemente non sapevamo che fare". La "madre di uno della banda": "Non e' possibile che mio figlio abbia fatto una cosa del genere. E' stato un incidente". Una testimone: "Avevamo sentito che chiamavano micio micio dalla strada". Un testimone: "Una volta a un gatto, qui, gli hanno fatto lun'iniezione di alcool per vedere l'effetto". Altro testimone: "Cose che dicono le guardie. Non ci credo. Gli sara' finito er gatto sotto la bici". La vicina: "Debbono pagare. Mia figlia sta piangendo ancora". Lo psicologo: "Disagio giovanile, colpa dei pokemon". Il tribunale dei minori: "Bisogna vedere se ci sara' denuncia del proprietario del gatto". Un abitante del quartiere: "Non capisco tanto clamore. Eppoi e' solo un gatto". Il presidente della squadretta di quartiere: "Accogliere questi ragazzi nei corsi giovanili affinche' possano sanare il loro disagio in un ambiente sportivo sano e controllato". Una professoressa: "Assegnarli un debito formativo a scuola". La Lega antivivisezione: "Un periodo gdi assistenza presso una colonia felina o un canile municipale". Io, semplicemente, ho paura. M'immagino i tre ragazzini: forse rapati o con la croce celtica o il forzalazio, o forse aggraziati e carini, magari (spero di no) con la kefia: non cambia niente. Spaventati sicuramente, quando il vigile li ha cercati a casa: e assolutamente inconsapevoli - come sempre i ragazzini sono stati - del fatto che prima c'era una cosa *viva* e dopo quella cosa non c'e' stata piu'. Ho paura dei loro sedici anni, perche' per i sedici anni di ora non ci sono padri, ne' maestri: un gatto, oppure un negro, o un ebreo - sara' evidentissimamente del tutto casuale cio' che gli faranno ammazzare, i loro caporali, nella loro gioventu'. E ho paura di me: ho appena finito di fare liberalmente ed elegantemente satira contro le bacchettate ai ragazzi dei progressisti inglesi, e la prima parola che m'e' venuta d'istinto per questi del gatto e' stata, dalle viscere: "nerbate"; sapendo che e' la parola piu' giusta, perche' altro da dargli non abbiamo. ________________________________________ Un vecchio giornalista: "Ma che cosa sta crescendo in questo paese?". ________________________________________ Gay Pride. Beh, alla fine, nonostante preti e Rutelli, sfileranno. Dice che i nazisti staranno li' a aspettarli al Colosseo: ma l'ultima volta che i nazisti romani hanno cercato di imitare nonno Adolf, hanno preso una fraccata di legnate dai giovani ebrei, dentro la loro stessa sede. Bastiancontrario: sfila una liberta', l'otto luglio, compagni. Giusto. Pero' sfila pure un target. dal nove in poi, vedremo a quale dei due hanno "concesso" di vivere fra la gente. ________________________________________ Roma. Altre due donne aggredite, nell'indifferenza generale, in pieno centro. Tre italiani (Marco Donzelli, Emanuele Cicchinelli e Valerio Collettini) hanno cercato di violentare, l'altra notte a largo Argentina, due turiste che rientravano in albergo. Anche stavolta, nessuno degli italiani presenti e' intervenuto o ha chiamato la polizia: le ragazze sono state salvate solo dall'intervento di una pattuglia di carabinieri che passava per caso. Dei tre aggressori - nessuno dei quali si trova attualmente in galera - due appartenevano a formazioni di naziskin di estrema destra, particolarmente impegnate in queste settimane nella difesa dei valori della famiglia e della religione. Nessun particolare allarme contro questo ennesimo frutto del clima di insicurezza e di degrado che si va sempre piu' diffondendo, sulla pelle delle donne, a Roma. Che e' una citta', d'altra parte, in cui la tradizione di uccidere i gay (almeno uno all'anno, nel corso degli ultimi vent'anni) non ha mai destato allarmi paragonabili a quelli destati da una semplice - in tutto il resto del mondo - manifestazione. ________________________________________ Rai. Bandiere a mezz'asta per Paolo Frajese, ottimo giornalista vecchia maniera che pero' non e' mai riuscito (essendo politicamente imbranato) a diventare direttore ed e' morto praticamente "in esilio" mentre faceva il corrispondente Rai da Parigi. Chi sostituira' Frajese a Parigi? Fulmineamente, Piero Badaloni: pure lui - di mestiere - giornalista Rai ma molto piu' conosciuto come politico. ________________________________________ Rinnovamento. Interni. Il prefetto di Brescia, Arena, e' stato trasferito - perlomeno - a Catanzaro. Con la scusa che non facevano niente di male, fa trattato gli emigranti da uomini e non ne ha perseguitato nessuno. "Lascio questa citta' - ha detto - senza una vetrina o una macchina rotta ma soprattutto senza una testa rotta". La Lega ha festeggiato la sua partenza. E questo e' avvenuto sotto un governo di sinistra. ________________________________________ Rinnovamento. Carabinieri. Il capitano Ultimo da questo mese si occupera' di ecologia e non piu' di mafiosi. E anche questo e' avvenuto sotto un governo di sinistra. ________________________________________ Rinnovamento. Cosi', adesso ci chiamiamo: "L'Ulivo, insieme per l'Italia". Mah. Io personalmente mi ricordo "La rete, movimento per la democrazia", il "Pdup, per il comunismo", ecc.: per dire che di solito mettere troppa roba dopo la virgola non e' che porti bene. Io, caro lei, avrei lasciato "l'Ulivo" e basta. Oppure "insieme per l'Italia" e basta. "Insieme per l'Italia" non era male. Pero', a questo punto, si potevano sforzare e metterci: "per l'Italia e la Famiglia". Anzi: "per la Famiglia Italiana"; ecco: "insieme per la grande famiglia italiana". Un cucchiaino di zucchero, grazie. (Abbiamo trasmesso: il contributo del signor O. alla gioiosa macchina da guerra). ________________________________________ Candidature. Luigi Abete, gia' presidente della Confindustria, a Roma. Andrea Pininfarina, figlio di un altro ex presidente della Confindustria, a Torino. Massimo Moratti, petroli, a Milano. Beh, nessuno puo' dire che la sinistra non la faccia piu', la lotta di classe. Ha solo cambiato lato, per il resto e' piu' marxista di prima. ________________________________________ Voglia di laurar. Il presidente della Camera ha deciso di multare (togliendogli la diaria di presenza) gli onorevoli assenteisti. Fierissima protesta dei deputati della Lega. ________________________________________ Soap. Cossutta e Bertinotti. Sessantatreesima puntata. Cossutta (signore anziano, simpatico, cappello e cappotto) telefona a Bertinotti (sigaro, mezz'eta', tweed e cravatta). Primo piano su Bertinotti che ascolta accigliato. Primo piano sulla signora Cossutta, che sospira. Primo piano su Bertinotti che risponde qualcosa. Sulla signora Cossutta che toglie un invisibile peluzzo dalla manica del marito. Sulla porta di casa Bertinotti (ragazzo sorridente e in maglietta che esce: "Papa', io sto uscendo!"). Su Cossutta che ascolta attentamente il telefono e intanto carezza affettuosamente la mano della signora Cossutta. Su Bertinotti che ora sta parlando accalorato con un bellissimo effetto di rughe agli angoli degli occhi (e' un personaggio simpatico, s'incazza ma non e' cattivo). Sulla tazza di caffellatte che la signora Cossutta ha posato sul tavolo in attesa che finisca la telefonata - non riesce mai a faglielo prendere caldo, a quel benedett'uomo. Sulla cravatta che Bertinotti ha lasciato sulla spalliera della sedia (una regimental gialla e blu, in fondo sarebbe stata disinvolta anche sul tweed pero' meglio non correre rischi, mai esagerare). La telefonata continua, si sente solo una specie di grammelot di cui non si distinguono le parole, pero' noi che abbiamo seguito le altre sessantadue puntate sappiamo che e' la vecchia storia dei nomi scritti piu' grandi o piu' piccoli sulla locandina. "Eh", sospira ancora la signora Cossutta e si capisce che vuol dire "caro riguardati, abbi pazienza", dissolvenza, spot pubblicitario e arrivederci domani alla prossima puntata. ________________________________________ Londra. Condannato a due anni per detenzione e spaccio di droga, viene trascinato via dai poliziotti divincolandosi, piangendo e gridando "voglio la mamma". Il condanato, dodicenne, e' - finora - il piu' giovane nella storia giudiziaria della Gran Bretagna. ________________________________________ Bookmark. E' tornato dalla Cecenia Carlo Gubitosa di PeaceLink, assieme ai suoi compagni dell'Operazione Colomba. Il resoconto del viaggio (con un dossier Cecenia) e' su: http://www.peacelink.it/cecenia/viaggio.html ________________________________________ Sette luglio 1960. "Ancora a Reggio Emilia, ancora giu' in Sicilia...". Tu non sai che cazzo vuol dire, e io stasera mi sento tanto obsoleto e superfluo che non ho proprio nessuna voglia di spiegartelo. Comunque si chiamavano Afro Tondelli, Ovidio Franchi, e voi Marino Serri Reverberi e Farioli, "voialtri al nostro fianco per non sentirci soli," e ora dice che non in realta' non sono mai esistiti ed erano i giorni che dalle mie parti ammazzavano i villani che scendevano in piazza gridando, pensate un po', che volevano l'acqua nelle case. ________________________________________ Una lettera che il maggiore Ultimo, allora capitano, avrebbe scritto ai suoi uomini nel settembre del 1997, quando gia' il suo reparto cominciava ad essere sciolto: "Uscendo dai percorsi di lotta alla criminalita' mafiosa sento il dovere di ringraziare quegli uomini valorosi con cui ho avuto il privilegio di vivere combattendo. Solo a loro va il mio rispetto piu' profondo, solo da loro ho imparato molto di piu' di quanto abbia potuto insegnare, solo per loro i sacrifici di una vita hanno avuto un senso. La nostra presenza costituira' per il futuro un'accusa permanente verso quella burocrazia egemone che non ha saputo combattere, ma ha saputo distruggere quelli che combattevano. Insieme con voi finisce il sogno dei "soldati straccioni". Era un bel sogno". ________________________________________ Valeria wrote: <Sinistra. Le dimissioni del capitano Ultimo. Non riguardano i carabinieri, riguardano la sinistra>. Spiegami bene, per favore. <Dalla Chiesa e il comandante Marcos dietro la scrivania>. Cosa significa questa frase? Chi e' il comandante Marcos? Perche' starebbe come Dalla Chiesa dietro alla scrivania? Secondo te cosa hanno in comune questi personaggi? <La guerra contro Riina e i suoi padroni, molto simili a quelli della Bolivia ai tempi del Che>. Spiegami anche questo. -- La mafia non e' affatto un gruppo di delinquenti isolati. E' il braccio armato, e lo e' da quasi cent'anni, dei grandi signori siciliani (ormai non piu' solo siciliani): originariamente i grossi proprietari terrieri, poi gruppi di politici e imprenditori. In Sicilia, come in Sudamerica, c'e' sempre stata una contrapposizione durissima fra grandi proprietari e contadini; in Sudamerica, per reprimere i contadini, usavano gli squadroni della morte e le dittature militari; in Sicilia, la mafia. Passando gli anni, questa contrapposizione si e' "modernizzata", ma e' rimasta essenzialmente la stessa. Il generale dalla Chiesa era un generale dei carabinieri, piemontese, che fu mandato in Sicilia per combattere la mafia. Fu tradito dal suo stesso governo e alla fine fu isolato e ucciso, insieme a sua moglie, dai mafiosi; ma si batte' molto bene, e io credo fermamente che sia morto per difendere i siciliani contro la tirannia dei padroni mafiosi. Il comandante Marcos ("subcomandante", si definisce lui: ci tiene a restare subordinato all'assemblea dei contadini) invece e' un professore messicano che ha lasciato la carriera per andarsene sulla montagna a farre la guerriglia insieme ai contadini, come Che Guevara. Il ritratto di dalla Chiesa e quello di Marcos si trovano - si trovavano - insieme dietro la scrivania del capitano Ultimo. Io credo che stessero molto bene insieme. E che facciano capire una cosa civilissima, cioe' che si puo' essere carabinieri e far rispettare la legge non piu', come un tempo, per mantenere i privilegi dei signori, ma per difendere e rivendicare i diritti delle persone comuni. Per me, che da giovane ero in Lotta Continua (e non ne sono pentito affatto) non e' stato facile capire tutto questo. Per noi i carabinieri erano quelli che ci picchiavano nelle manifestazioni. Ma poi, facendo antimafia, li ho trovati al mio fianco. Hanno combattuto come noi compagni (un mio amico, pure lui di Lotta Continua, e' stato ammazzato dai mafiosi nel 78), hanno rischiato la pelle, spesso sono morti. Percio' io dico che carabinieri cosi' (e Ultimo e' un esempio) sono sicuramente "di sinistra". Non della sinistra chiacchierona e venduta d'oggigiorno, ma della sinistra profonda, la sinistra vera, quella che lottava per i lavoratori. La sinistra futura non sara' fatta da grandi politici chiacchieroni ma da persone normali, magari di idee diverse, ma pronte a lavorare, per il bene di tutti, tutte insieme. Tu, io, Ultimo... e tanti altri. "A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?" Giuseppe Fava Saluti freschi da Rolando A.B. ![]() |