[GARGONZA:9076] stop del Vaticano a monsignor Gaillot
Mobiglia  Lunedi`, 03 Luglio 2000

http://www.repubblica.it/online/politica/gaypride/gaillot/gaillot.html
Il vescovo francese doveva partecipare ad alcuni momenti
delle manifestazioni. Gli è stato negato il permesso

Gay Pride, stop del Vaticano a monsignor Gaillot
Grillini: "Hanno perso la testa"

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 ROMA - "Se la chiesa non libera la gente dalle oppressioni, a che cosa
serve?". Jacques Gaillot, vescovo francese di Evreux in Normandia, una vita
spesa dalla parte delle categorie (omosessuali, preti sposati, donne che
vogliono abbracciare il sacerdozio) scomode per la Chiesa, questa volta ha
detto "obbedisco". Ha obbedito, cioé all'ordine (pare venuto dalle altissime
sfere vaticane) di non partecipare al dibattito su omosessualità e religioni
in programma domani all'hotel Cicerone nell'ambito delle manifestazioni del
Gay Pride.

Ha detto "obbedisco", ma poi ha tenuto una conferenza stampa per manifestare
tutto il suo disappunto: "La chiesa deve stare dove ce n'è bisogno e gli
omosessuali hanno subito innumerevoli discriminazioni". Sereno, sorridente,
con i pungenti occhi azzurri e la camicia estiva, ha confermato la sua
assoluta lealtà verso la gerarchia ecclesiastica e la decisione di
rispettare la volontà di Giovanni Paolo II. Poi ha detto apertamente quello
che pensa e che sostiene da tanto tempo: "La chiesa è la mia casa e la mia
famiglia ma non posso non essere critico perchè nessuno deve essere escluso,
compresi gli omosessuali. Il Giubileo è l'occasione giusta per dialogare,
non per dividere".

La notizia del veto a Guillot è arrivata questa mattina. Gli organizzatori
del Gay Pride hanno parlato di "intervento diretto del Papa". L'interessato
ne ha avuto notizia direttamente dal presidente della Conferenza episcopale
francese. Il "no" comprendeva anche la sua prevista partecipazione (oggi
pomeriggio) a un rito ecumenico presso la chiesa valdese di Roma: "Io, - ha
detto ancora Guillot - sono venuto a Roma perché ho capito 
che ci sono delle difficoltà e avrei voluto lavorare anche per rendere un
servizio agli omosessuali.
Se avessi disobbedito al Papa sarei stato male, ma non posso non dire che
l'esclusione di qualcuno è uno scacco e se non si è capaci di dialogare non
c'è avvenire, non c'e miglioramento nè progresso. Sono importanti i diritti
di tutti, di tutti". Gaillot ha anche notato con dolore che la chiesa ha una
posizione "vicina a quella della destra". 

Dal Vaticano, nessun commento. Da Franco Grillini, presidente nazionale
dell'Arcigay, una presa di posizione piuttosto dura: "Ancora una volta la
gerarchia cattolica ha fatto un autogol. Evidentemente il Vaticano ha perso
la testa ed esprime sempre più paura per un avvenimento che invece dovrebbe
essere occasione di dialogo e confronto. Sappiamo che nelle stanze vaticane
c'è grandissima paura per ciò che sta succedendo ed anche per questo
sbagliano, perchè il problema che poniamo è quello dei diritti umani e della
libertà che dovrebbero essere condivisi pure da loro".

(2 luglio 2000) 

http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/teologici.htm
Gay Pride: Centro Studi Teologici contro cardinal Sodano
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MILANO - La decisione del Papa di proibire al vescovo Jacques Gaillot di
partecipare a un incontro su fede e omosessualità ha suscitato la protesta
del Centro Studi Storico Teologici di Milano, che si è scagliato contro il
cardinal Angelo Sodano. "Vorremmo capire - è scritto in un comunicato
diffuso dal teologo Giovanni Felice Mapelli a nome del Centro studi, che
raggruppa teologi cattolici, laici e di altri chiese cristiane - se questa
decisione è del Papa o della Curia romana, in particolare della Segreteria
di Stato, poiché dentro questo organismo si vede oggi un personaggio di
dubbio passato democratico". Il Centro Studi a questo proposito accusa il
cardinal Sodano, affermando che "ancora deve spiegare alla comunità
ecclesiale l'atteggiamento tenuto in Cile durante il suo mandato come Nunzio
apostolico, che gestiva i rapporti tra Vaticano e lo Stato dittatoriale di
Pinochet, e tra l'episcopato cileno e la Santa sede". Il Centro Studi
Teologici ha anche annunciato che inizierà, attraverso i missionari, a
raccogliere testimonianze sul passato del Segretario di Stato per renderlo
pubblico con un dossier.
  
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WORLD PRIDE 2000: AMNESTY INTERNATIONAL 
DIFENDE I DIRITTI DI GAY, LESBICHE, BISESSUALI E TRANSESSUALI

"Lesbiche, gay, bisessuali e transessuali in molte parti del mondo
sono tutt'oggi sono soggetti a persecuzioni e repressioni che mettono
a rischio la loro incolumita' e negano loro dignità e diritti",
dichiara Amnesty International. Per questo motivo, la Sezione Italiana
e la Rete Internazionale Lesbian, Gay, Bisexual & Transgendered 
(LGBT) del Movimento hanno deciso di partecipare con specifiche 
iniziative alle manifestazioni del World Pride 2000 di Roma.

In paesi quali l'Argentina e la Malaysia, il Brasile e la Romania,
l'Austria e il Venezuela, l'Australia e l'Arabia Saudita, il Regno
Unito e lo Zimbabwe e ancora molti altri, le persone vengono
perseguitate, discriminate, arrestate, torturate e spesso uccise per
il loro orientamento sessuale.

"Ciascun essere umano ha diritto di scegliere liberamente il proprio
orientamento sessuale e di esprimerlo senza timore. E' assurdo 
pensare che al mondo ci siano atti considerati perfettamente leciti 
se compiuti tra un uomo e una donna, ma illegali se compiuti tra due
uomini o due donne", aggiunge Amnesty International. "E' una 
questione di diritti umani fondamentali, ed e' per questo motivo che 
noi siamo impegnati da tempo in favore di tutti coloro che sono 
perseguitati solo per aver vissuto la propria sessualita' e 
manifestato pacificamente per affermare i propri diritti".

Le iniziative organizzate da Amnesty International insieme al comitato
per il World Pride 2000 consistono in:

Conferenza Stampa Internazionale, 2 luglio ore 11.00 al Campidoglio.
Interverranno: Marco De Ponte, Vice Presidente Amnesty International
Italia; Katia Bellillo, Ministro delle Pari Opportunita'; Patricia
Lambert, Delegato Speciale del Ministro della Sanita' del Sudafrica;
Lousewies van der Laan, Membro del Parlamento Europeo.

Manifestazione Internazionale dei Diritti LGBT, 2 luglio ore 18.30 al
Circo Massimo - Dichiarazione di benvenuto da parte di Amnesty
International Italia e del comitato organizzatore del World Pride
2000, testimonianze di persone LGBT perseguitate e di attivisti in
difesa dei loro diritti, interventi di personalita' politiche 
italiane. 

In questa edizione del World Pride 2000, Amnesty International pone 
l'attenzione in particolare sui paesi europei in cui sono 
maggiormente a rischio i diritti delle persone LGBT: tra questi 
Romania, Cipro e Austria. Nel corso delle varie iniziative previste a 
Roma tra il 1 e il 9 luglio, verra' diffusa una petizione speciale 
sulla maggiore eta' in Austria.

Amnesty International ritiene che l'articolo 209 del codice penale
austriaco violi gli obblighi del governo austriaco a garantire il
trattamento equo e non-discriminatorio dei propri cittadini. Secondo
tale articolo gli uomini di almeno 19 anni che abbiano rapporti
omosessuali con ragazzi minori (tra i 14 e i 18 anni), possono essere
puniti con il carcere da 6 mesi a 5 anni. I rapporti omosessuali non
sono punibili, invece, se entrambi i partner hanno un'eta' compresa 
tra i 14 e i 18 anni. La discriminazione appare con maggiore evidenza 
se si considera che rapporti tra individui con eta' tra i 14 e i 18 
anni e piu' di 19 anni sono ritenuti legittimi se compiuti tra maschi 
e femmine o tra femmine. 

Le firme della petizione saranno inviate al governo austriaco dopo il
15 luglio.   

La manifestazione World Pride e' ormai da anni un appuntamento fisso 
in molte citta' d'Europa, negli Stati Uniti, in Australia, e in 
Sudafrica, con la presenza centinaia di migliaia di visitatori. 
Inoltre, il World Pride e' per tradizione un forum importante per 
focalizzarsi sui diritti LBGT.

Attualmente, la Rete Internazionale delle persone lesbiche, gay,
bisessuali e transessuali comprende 27 sezioni nazionali e strutture
di Amnesty International nello stesso numero di paesi nel mondo. Il
numero di azioni LGBT intraprese dall'organizzazione e' in rapida
crescita.
FINE DEL COMUNICATO

Roma, 30 giugno  2000




Ufficio Stampa 
Amnesty International

Per i diritti umani http://www.amnesty.it
Contro la fame nel mondo http://www.thehungersite.com/index.html
Per le vittime di guerra http://www.emergency.it




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