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http://www.repubblica.it/online/politica/gaypride/gaillot/gaillot.html Il vescovo francese doveva partecipare ad alcuni momenti delle manifestazioni. Gli è stato negato il permesso Gay Pride, stop del Vaticano a monsignor Gaillot Grillini: "Hanno perso la testa" ---------------------------------------------------------------------------- ---- ROMA - "Se la chiesa non libera la gente dalle oppressioni, a che cosa serve?". Jacques Gaillot, vescovo francese di Evreux in Normandia, una vita spesa dalla parte delle categorie (omosessuali, preti sposati, donne che vogliono abbracciare il sacerdozio) scomode per la Chiesa, questa volta ha detto "obbedisco". Ha obbedito, cioé all'ordine (pare venuto dalle altissime sfere vaticane) di non partecipare al dibattito su omosessualità e religioni in programma domani all'hotel Cicerone nell'ambito delle manifestazioni del Gay Pride. Ha detto "obbedisco", ma poi ha tenuto una conferenza stampa per manifestare tutto il suo disappunto: "La chiesa deve stare dove ce n'è bisogno e gli omosessuali hanno subito innumerevoli discriminazioni". Sereno, sorridente, con i pungenti occhi azzurri e la camicia estiva, ha confermato la sua assoluta lealtà verso la gerarchia ecclesiastica e la decisione di rispettare la volontà di Giovanni Paolo II. Poi ha detto apertamente quello che pensa e che sostiene da tanto tempo: "La chiesa è la mia casa e la mia famiglia ma non posso non essere critico perchè nessuno deve essere escluso, compresi gli omosessuali. Il Giubileo è l'occasione giusta per dialogare, non per dividere". La notizia del veto a Guillot è arrivata questa mattina. Gli organizzatori del Gay Pride hanno parlato di "intervento diretto del Papa". L'interessato ne ha avuto notizia direttamente dal presidente della Conferenza episcopale francese. Il "no" comprendeva anche la sua prevista partecipazione (oggi pomeriggio) a un rito ecumenico presso la chiesa valdese di Roma: "Io, - ha detto ancora Guillot - sono venuto a Roma perché ho capito che ci sono delle difficoltà e avrei voluto lavorare anche per rendere un servizio agli omosessuali. Se avessi disobbedito al Papa sarei stato male, ma non posso non dire che l'esclusione di qualcuno è uno scacco e se non si è capaci di dialogare non c'è avvenire, non c'e miglioramento nè progresso. Sono importanti i diritti di tutti, di tutti". Gaillot ha anche notato con dolore che la chiesa ha una posizione "vicina a quella della destra". Dal Vaticano, nessun commento. Da Franco Grillini, presidente nazionale dell'Arcigay, una presa di posizione piuttosto dura: "Ancora una volta la gerarchia cattolica ha fatto un autogol. Evidentemente il Vaticano ha perso la testa ed esprime sempre più paura per un avvenimento che invece dovrebbe essere occasione di dialogo e confronto. Sappiamo che nelle stanze vaticane c'è grandissima paura per ciò che sta succedendo ed anche per questo sbagliano, perchè il problema che poniamo è quello dei diritti umani e della libertà che dovrebbero essere condivisi pure da loro". (2 luglio 2000) http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/teologici.htm Gay Pride: Centro Studi Teologici contro cardinal Sodano ---------------------------------------------------------------------------- ---- MILANO - La decisione del Papa di proibire al vescovo Jacques Gaillot di partecipare a un incontro su fede e omosessualità ha suscitato la protesta del Centro Studi Storico Teologici di Milano, che si è scagliato contro il cardinal Angelo Sodano. "Vorremmo capire - è scritto in un comunicato diffuso dal teologo Giovanni Felice Mapelli a nome del Centro studi, che raggruppa teologi cattolici, laici e di altri chiese cristiane - se questa decisione è del Papa o della Curia romana, in particolare della Segreteria di Stato, poiché dentro questo organismo si vede oggi un personaggio di dubbio passato democratico". Il Centro Studi a questo proposito accusa il cardinal Sodano, affermando che "ancora deve spiegare alla comunità ecclesiale l'atteggiamento tenuto in Cile durante il suo mandato come Nunzio apostolico, che gestiva i rapporti tra Vaticano e lo Stato dittatoriale di Pinochet, e tra l'episcopato cileno e la Santa sede". Il Centro Studi Teologici ha anche annunciato che inizierà, attraverso i missionari, a raccogliere testimonianze sul passato del Segretario di Stato per renderlo pubblico con un dossier. ------------------ ************** WORLD PRIDE 2000: AMNESTY INTERNATIONAL DIFENDE I DIRITTI DI GAY, LESBICHE, BISESSUALI E TRANSESSUALI "Lesbiche, gay, bisessuali e transessuali in molte parti del mondo sono tutt'oggi sono soggetti a persecuzioni e repressioni che mettono a rischio la loro incolumita' e negano loro dignità e diritti", dichiara Amnesty International. Per questo motivo, la Sezione Italiana e la Rete Internazionale Lesbian, Gay, Bisexual & Transgendered (LGBT) del Movimento hanno deciso di partecipare con specifiche iniziative alle manifestazioni del World Pride 2000 di Roma. In paesi quali l'Argentina e la Malaysia, il Brasile e la Romania, l'Austria e il Venezuela, l'Australia e l'Arabia Saudita, il Regno Unito e lo Zimbabwe e ancora molti altri, le persone vengono perseguitate, discriminate, arrestate, torturate e spesso uccise per il loro orientamento sessuale. "Ciascun essere umano ha diritto di scegliere liberamente il proprio orientamento sessuale e di esprimerlo senza timore. E' assurdo pensare che al mondo ci siano atti considerati perfettamente leciti se compiuti tra un uomo e una donna, ma illegali se compiuti tra due uomini o due donne", aggiunge Amnesty International. "E' una questione di diritti umani fondamentali, ed e' per questo motivo che noi siamo impegnati da tempo in favore di tutti coloro che sono perseguitati solo per aver vissuto la propria sessualita' e manifestato pacificamente per affermare i propri diritti". Le iniziative organizzate da Amnesty International insieme al comitato per il World Pride 2000 consistono in: Conferenza Stampa Internazionale, 2 luglio ore 11.00 al Campidoglio. Interverranno: Marco De Ponte, Vice Presidente Amnesty International Italia; Katia Bellillo, Ministro delle Pari Opportunita'; Patricia Lambert, Delegato Speciale del Ministro della Sanita' del Sudafrica; Lousewies van der Laan, Membro del Parlamento Europeo. Manifestazione Internazionale dei Diritti LGBT, 2 luglio ore 18.30 al Circo Massimo - Dichiarazione di benvenuto da parte di Amnesty International Italia e del comitato organizzatore del World Pride 2000, testimonianze di persone LGBT perseguitate e di attivisti in difesa dei loro diritti, interventi di personalita' politiche italiane. In questa edizione del World Pride 2000, Amnesty International pone l'attenzione in particolare sui paesi europei in cui sono maggiormente a rischio i diritti delle persone LGBT: tra questi Romania, Cipro e Austria. Nel corso delle varie iniziative previste a Roma tra il 1 e il 9 luglio, verra' diffusa una petizione speciale sulla maggiore eta' in Austria. Amnesty International ritiene che l'articolo 209 del codice penale austriaco violi gli obblighi del governo austriaco a garantire il trattamento equo e non-discriminatorio dei propri cittadini. Secondo tale articolo gli uomini di almeno 19 anni che abbiano rapporti omosessuali con ragazzi minori (tra i 14 e i 18 anni), possono essere puniti con il carcere da 6 mesi a 5 anni. I rapporti omosessuali non sono punibili, invece, se entrambi i partner hanno un'eta' compresa tra i 14 e i 18 anni. La discriminazione appare con maggiore evidenza se si considera che rapporti tra individui con eta' tra i 14 e i 18 anni e piu' di 19 anni sono ritenuti legittimi se compiuti tra maschi e femmine o tra femmine. Le firme della petizione saranno inviate al governo austriaco dopo il 15 luglio. La manifestazione World Pride e' ormai da anni un appuntamento fisso in molte citta' d'Europa, negli Stati Uniti, in Australia, e in Sudafrica, con la presenza centinaia di migliaia di visitatori. Inoltre, il World Pride e' per tradizione un forum importante per focalizzarsi sui diritti LBGT. Attualmente, la Rete Internazionale delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali comprende 27 sezioni nazionali e strutture di Amnesty International nello stesso numero di paesi nel mondo. Il numero di azioni LGBT intraprese dall'organizzazione e' in rapida crescita. FINE DEL COMUNICATO Roma, 30 giugno 2000 Ufficio Stampa Amnesty International Per i diritti umani http://www.amnesty.it Contro la fame nel mondo http://www.thehungersite.com/index.html Per le vittime di guerra http://www.emergency.it ![]() |