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Ciao Flavio, Non sono di centro e non mi e' mai piaciuto Mastella, ma credo che stia dicendo cose perlomeno attendibili. Basta con le lacrime e le facce di chi ha perso l'asino la sera precedente (mi rivolgo a Veltroni) . Occorre svegliarsi e ridere ogni tanto. Era molto piu' simpatico D'Alema, oltre che enormemente piu' bravo, considerato da tutti antipatico. La gente vuole il connubio tra l'intelligenza, la voglia di fare e un sorriso. Il sorriso non costa nulla e rallegra tutti, ed aiuta anche ad ascoltare, a stare piu' attenti. Lasciamo stare tutti gli errori commessi, tiriamo su le maniche, sorridiamo un po', cosi' la gente non pensa che siamo usciti da un funerale e facciamo qualcosa di positivo, con entusiasmo e convinzione. Non e' Funari for president, ma in ogni caso neanche noi siamo immuni da colpe e responsabilita', e quindi cerchiamo almeno di reagire e di avere un approccio positivo ed ottimistico. Michele Corvo. -----Original Message----- From: gargonza@perlulivo.it [mailto:gargonza@perlulivo.it] On Behalf Of Mobiglia Sent: Thursday, June 22, 2000 7:29 PM To: Multiple recipients of list GARGONZA Subject: [GARGONZA:8999] Il motore del 2000 Franz ha giustamente osservato: "..il motore a scoppio. Una volta messo in moto, basta continuare a far arrivare miscela e lui va da solo. Per farlo occorre conoscere bene la fisica. Idem se vogliamo accellerare senza farlo scoppiare. Una cosa simile vale per l'economia. Per regolarla occorre conoscerla." Se il sistema osservato rimane nell'ambito del mio sistema-automobile, posso prefiggermi di raggiungere l'eccellenza come unico scopo; se invece il punto di osservazione si estende, e considero l'automobile come parte di un sistema piu' grande, devo considerare l'impatto del mio sistema-automobile sull'ecosistema (che mi e' necessario per vivere e per procurarmi l'energia per il motore) e le relazioni che si creano con altri sistemi-automobile: puo' darsi che un incompetente invidioso della mia "Ferrari" cerchi di tagliarmi le gomme (o la gola...); in questo caso mi converra' comprare che so, una pistola e delle munizioni; ma a questo punto, competere per competere, posso utilizzare la pistola per primo per eliminare i miei avversari (o sparargli benevolmente alle gomme), andargli addosso e scaraventarlo fuori strada, eccetera... Insomma, il motore segue le leggi della chimica e della fisica, e l'economia segue le sue leggi. Ma al di la' di queste leggi, chi decide quali regole vanno seguite? La globalizzazione ultraliberista voluta dalle multinazionali non permettera' mai ai paesi meno sviluppati di progredire pacificamente (come il socialismo reale non poteva permettere di superare la soglia critica che separa la sussistenza dal benessere, e la sussistenza si pagava comunque con la liberta' e la proprieta'), perche' questo processo andrebbe contro gli interessi dello stesso mercato occidentale. L'attuale rapporto di forze economiche, politiche e militari rappresenta di fatto una oligarchia (quasi un monopolio) contrario agli stessi, elementari dettami della autentica cultura liberale (quindi concorrenziale, anche sul piano delle idee) che l'occidente si pregia di rappresentare. L'unico modo di affrontare la globalizzazione da un punto di vista socialista e liberale, e' spingere per realizzare una federazione mondiale di stati che si dotino di regole minime comuni (o raffor, che vengano spazzati via i paradisi fiscali e chi ne approfitta; che i paesi del terzo mondo vengano incentivati alla democrazia; che sia proibito in ogni modo qualsiasi commercio di armi da un paese all'altro (anche nazionalizzando le fabbriche, se necessario). A meno che non si consideri liberale la concorrenza fra i bambini schiavi della mafia cinese e gli operai del Bangla Desh sottopagati e sfruttati per 14 ore al giorno o i braccianti agricoli della Del Monte privi anche della prima assistenza medica in Kenia. Infine, una chicca nostrana: ADN0279 7 22/06/2000 16:20 NUOVO ULIVO: MASTELLA A VELTRONI, BASTA LACRIME O... SINISTRA TIRI FUORI ATTRIBUTI O LI MANDO AL DIAVOLO Roma, 22 giu. (Adnkronos) - ''Veltroni? Intanto, cominci a tirare fuori le palle. Basta co' sto buonismo. A certi livelli la politica impone decisioni chiare, capacita' di guida, autorita' morale. Non inutili piagnistei. Questi ex comunisti sono passati dalle bombe lacrimogene alle lacrime...''. ''Amato? Se ne strafotta di noi, delle beghe del centrosinistra. Parli direttamente alla gente. Frequenti meno i salotti e vada a giocare a scopone nelle piazze dei paesi. Imparera' sicuramente sugli italiani piu' cose li' che alle riunioni dell'Aspen...''. Va giu' duro Clemente Mastella, intervistato dall'Espresso, nel distribuire consigli agli alleati. ''Fazio? Se ci stesse, sarebbe il candidato di tutti -dice ancora il segretario dell'Udeur- Ma se non vuole e' inutile inseguirlo. Bazoli invece no. Non mi piace questo cattolicesimo bresciano, penitenziale e mai sorridente. Oggi devi saper sorridere, non perche' la situazione sia divertente, ma perche' l'ottimismo e' un linguaggio e la gente vuole vedere facce allegre, non volti cupi e silenziosi...''. A parte i giudizi sulle persone, il bersaglio di Mastella e' la sinistra. ''Nei Ds -dice- ci sono grosse divisioni. C'e' chi si augura che Veltroni perda le elezioni cosi' verra' un altro al suo posto. E non capiscono che, se la sinistra perde, va all'opposizione per altri vent'anni e il centro si autonomizza, va per conto suo''. E' l'ultima volta, dice infatti il segretario dell'Udeur, che centro e sinistra si muovono insieme. ''Gliel'ho detto a Veltroni e ai suoi amici -afferma- se siete rassegnati, se mangiate la sconfitta, io vi mando al diavolo, faccio una cosa diversa, ipotizzo il terzo polo... Ma nel baratro non mi ci trascinate''. (segue) (Pnz/Pe/Adnkronos) Insomma, Funari for president! AbbraccioVi Flavio ![]() |