[GARGONZA:8985] Re: Tassa di Tobin - Debito estero
Francesco Paolo Forti  Martedi`, 20 Giugno 2000

At 17:28 19.06.00 , box.tin.it da Rho wrote:
>Ciao a tutti,
>
>Esistono due modi per risolvere la questione delle pensioni :
>
>1) Eliminare la disoccupazione e il lavoro in nero, in modo che aumentino le
>entrate relative al mantenimento del sistema pensionistico. (Visione dei
>sindacati).
>2) Trasformare il sistema pensionistico da quello attuale in un altro dove
>la gestione delle pensioni, almeno parzialmente ricada direttamente sul
>lavoratore (modelli tedeschi, elvetici, americani, ..). (Visione degli
>industriali)

La prima visione e' anche la mia, solo che per eliminare disoccupazione
e nero occorre intervenire sul costo del lavoro e quindi principalmente sul
costo della previdenza. Inoltre occorre intervenire eliminando la burocrazia
e semplificando il sistema delle norme (150'000 leggi sono troppe). 
Un testo di posta elettronica non e' l'ideale per mandare dati,
tabelle e grafici per cui le mie idee le ho messe su queste pagine HTML

http://rost.trevano.ch/~forti/riforme/appunti_pensioni.html

http://rost.trevano.ch/~forti/riforme/appunti1.html

http://rost.trevano.ch/~forti/riforme/appunti2.html

Non concordo invece sulla definizione per cui i sistemi " tedeschi, elvetici, 
americani" (ma aggiungerei quello francese che e' pari-pari quello tedesco)
come di sistemi che "ricadono direttamente sul lavoratore". Diciamo, al
contrario, che quello italiano ricade principalmente sulla azienda. 
Diamo un po' di  numeri, prima dei pareri soggettivi:

Prelievo contributivo, % a carico del lavoratore, a carico della azienda, totale. 
Dati 1996
1) italia                                              9.9             -      32.0        -    41.9
2) francia                                          13.0             -      31.0        -    44.0
3) germania                                      16.1             -      16.1        -    32.2  
4) USA                                               7.6             -      13.8        -    21.4
5) svizzera                                         11.6            -       11.6       -    23.2 

Da qui potete vedere chiaramente che il sistema americano e svizzero 
ricade assai poco sul lavoratore  (meno che in ITA, GER e FRA) ma
ricade anche meno sulla azienda. Italia e Francia hanno comunque
piu' nero di Germania, USA e Svizzera. La graduatoria del "totale del
costo previdenziale" e' anche quella del lavoro nero. 
Non so quasi nulla sulle pensioni americane ma so che quelle francesi, 
tedesche e svizzere sono di ottimo livello; migliori delle italiane. 

Dettagli sul lavoro sommerso li trovate su: 

http://rost.trevano.ch/~forti/lavoronero.html

>A me sembra che in fondo la soluzione sta in una via di mezzo, che non sia
>pero' un pasticciaccio all'Italiana.
>I fondi pensione possono essere utili, e lo sono certamente, ma in ogni caso
>occorre per tanti anni sostenere anche l'attuale sistema pensionistico,
>senza far mancare certezze a chi ha lavorato tanti anni e forse non ha avuto
>neanche la possibilita' di formarsi un fondo pensione. Per questo non
>capisco come mai il governo non obblighi, (non soltanto consigli) tutti I
>lavoratori e tutte le aziende, tutti senza esclusione alcuna ad avere un
>loro fondo pensione con partecipazione aziendale, come Cometa.

Scusate se mi sono perso un passaggio, mancando 12 anni dall'italia:
ma i fondi pensioni italiani sono a carico del lavoratore? Nessuna 
partecipazione aziendale (almeno il 50%)? Ma siamo pazzi?

D'accordo sul resto dell'intervento di Corvo. In ogni caso mi 
risulta che gia' oggi ci sia una sostanziale differenza salariale 
tra nord e sud, alla pari del livello ben differente di costo della
vita. Questo vale pero' solo per gli stipendi privati. Per quelli
pubblici invece vige una imposizione di ugualianza ed anzi 
ci sono tracce di stipendi pubblici medi piu' elevati al sud
(oltre al notorio caso dei dipendenti della regione sicilia). 

In tema di letture estive raccomando di leggere:
Luigi Campiglio
Il costo del vivere - Nord e Sud a confronto
Il Mulino. 

Saluti,
Francesco Forti




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