Pd, Martina: "Impossibile guidare il partito in queste condizioni". Cuperlo a Renzi: "In direzione si parli di elezioni"
Il segretario reggente: "Rischiamo l'estinzione". L'esponente della minoranza dem a Circo Massimo su Radio Capital: "Un partito non decide la sua linea politica negli studi televisivi. Quando un leader perde, si fa da parte"
di MONICA RUBINO
ROMA - Dopo l'intervista di Matteo Renzi a Che tempo che fa ieri sera e la chiusura all'ipotesi di un governo con il M5S, un Gianni Cuperlo quanto mai appassionato si dice dispiaciuto e mortificato ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital e chiede scusa "per lo spettacolo" che il Pd sta offrendo.
Qualche ora dopo il segretario reggente Maurizio Martina insorge: "In queste ore stiamo vivendo una situazione politica generale di estrema delicatezza. Per il rispetto che ho della comunità del Partito Democratico porterò il mio punto di vista alla Direzione nazionale di giovedì, che evidentemente ha già un altro ordine del giorno rispetto alle ragioni della sua convocazione". Poi aggiunge: "Servirà una discussione franca e senza equivoci perchè è impossibile guidare un partito in queste condizioni e per quanto mi riguarda la collegialità è sempre un valore, non un problema". E conclude: "Ritengo ciò che è accaduto in queste ore grave, nel metodo e nel merito. Così un Partito rischia solo l'estinzione".
"A questo punto - sottolinea Cuperlo a Radio Capital - la direzione di giovedì dovrebbe cambiare l'ordine del giorno, inserendo la preparazione di una nuova campagna elettorale: una cosa da far tremare le vene ai polsi".
"La verità è che non ci sono i numeri - dice ancora l'esponente della minoranza dem - ma la precondizione per avviare quel confronto sarebbe stato indice di compattezza del partito. Se una parte importante del Pd dice 'mai', allora sarebbe un atto di correttezza per il Paese evitare di perdere tempo". Quanto alla proposta di una legislatura costituente, Cuperlo afferma: "L'aveva già posta Franceschini, io nel mio piccolo avevo parlato di governo di scopo, non mi pare però che quell'idea abbia raccolto il consenso di altre forze politiche. A questo punto deve essere il presidente della Repubblica a trarre le sue conclusioni. Io penso che bisognerebbe non escludere che da qui a pochi mesi ci ritroveremo in campagna elettorale".
Per Cuperlo c'è però un tema di fondo da affrontare: che cos'é il Pd dopo l'uscita di ieri sera di Renzi. "Ancora una volta, dopo il risultato catastrofico del 4 marzo, noi non abbiamo discusso, abbiamo operato una sostanziale rimozione di quanto è successo". Poi attacca: "Un partito non decide la sua linea politica negli studi televisivi, convoca gli organi dirigenti. Ieri sera vedendo l'intervista dell'ex segretario ho provato un senso di dispiacere perché quella discussione avrei volto farla con lui nel luogo giusto, cioè la direzione del partito. E invece sitamo qui a commentare un'intervista attesa per ore come una finale di calcio. Così a politica si spegne, si spegne la vitalità di un partito". E conclude: "Io vorrei capire cosa intendiamo per leader: Renzi ha fatto anche cose giuste, ma ha perso le sfide fondamentali che ha affrontato, il referendum e le politiche, portando il Pd al minimo storico. Noi perdiamo per i tuoi errori, non per le nostre critiche. Io posso aver anche sbagliato, ma tu perdi le sfide e quando un leader perde si fa da parte, come ha fatto Veltroni".
Sebbene non escluda un ritorno al voto, per Cuperlo "una legislatura che non ha la forza nemmeno di iniziare sarebbe il fallimento di tutti".
http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... P1-S1.8-T1