da franz il 06/03/2018, 10:29
Tutta la sinistra europea è in crisi ha perso consensi, sia che governasse (come in Francia e parzialmente Germania) sia che fosse all'opposizione. Non è quindi solo un problema della sinistra italiana e dei sui troppi galli nel pollaio.
A questo proposito trovo interessante e decisamente condivisibile questa breve analisi di un mio contatto su FB, che riproduco con il suo consenso.
Breve analisi del voto.
I risultati netti ed incontrovertibili rendono palese quello che e’ accaduto domenica: 3 drivers hanno guidato queste elezioni:
1) La stagnazione economica: l’Italia cresce pochissimo ed esce da una crisi forte. Questo ha spinto le aree piu’ povere e colpite del Paese a votare contro il governo in carica.
2) La paura dell’immigrazione: l’aver gestito malissimo la crisi migratoria, aver cercato fino all’ultimo lo Ius Soli e aver proposto la sanatoria per 600,000 clandestini ha penalizzato moltissimo la sinistra e premiato la Lega anche al Sud (11% in Sardegna, 6% in Calabria).
3) Questi due punti si fondono in un terzo: la rivolta contro l’Europa: l’Europa e’ vista ormai come un problema economico e sociale da una grande fetta dell’elettorato italiano. Questo ha premiato i due partiti piu’ antieuropeisti (almeno nel posizionamento): Lega e 5Stelle.
Questi 3 punti sono specifici dell’Italia. Ma in Europa tutte le sinistre stanno vivendo un’era di enormi difficolta’ e declino politico; questo declino e’ dato da questioni molto simili a questi punti e a questi punti interconnesse (non vado a trattarle per non uscire dal seminato e non dilungarmi).
Quindi il crollo della sinistra italiana si inserisce nel generale crollo della sinistra europea, ma con sue proprie specificita’.
Il crollo della sinistra italiana tutta, nessun partito escluso, sia quella di governo che quella di opposizione, deriva da questi 3 problemi politici.
La sinistra puo’ cambiare facce, simboli, modi di comunicare, essere piu’ simpatica,... non modifichera’ nulla, prendera’ eventualmente 4 o 5 punti percentuali in piu’ ma non cambiera’ la situazione.
La sinistra, se vuole aver un ruolo attivo nel futuro politico italiano, deve mettere in discussione le sue idee e proposte politiche su queste 3 questioni. E’ molto difficile farlo perche’ si tratta di toccare i propri valori, ma non c’e’ alternativa.
La salvezza della sinistra dipende ovviamente anche dal come si cambieranno le proposte politiche: sicuramente il futuro della sinistra non puo’ essere “piu’ a sinistra”, come queste elezioni ci dicono con l’ennesima sconfitta netta delle formazioni a sinistra del PD.
L'estrazione sociale della maggior parte dei militanti di sinistra ormai e' middle class ad alta scolarizzazione e questo rendera' difficile il creare una nuova empatia tra la sinistra e le classi piu' popolari. Ma se la sinistra vuole vincere in futuro, questo e' necessario in un Paese a bassa scolarizzazione come l'Italia.
Un altro sconfitto e’ il Cavaliere. La sua sconfitta invece e’ tutta personale. Gli sbiascicamenti e la stanchezza mostrata hanno dato il segnale agli Italiani che Silvione non sarebbe potuto essere un punto forte al quale aggrapparsi in questa difficile situazione.
Questa elezione segna la sua definitiva caduta, stara’ ai suoi delfini riuscire a far vivere Forza Italia senza di lui. Difficile da fare ma non impossibile.
I vincitori sono Lega e 5Stelle.
La popolazione con questo voto ha cercato soluzioni assistenziali, specialmente al Sud. Tali soluzioni sono di impossibile realizzazione, quanto meno nelle forme proposte.
Sara’ quindi imperativo per questi 2 partiti vincitori trovare adeguate scuse per giustificare la mancata implementazione di esse nel momento in cui saranno (se troveranno i numeri) al governo, o l’uno, o l’altro o entrambi.
Altre proposte sono di impianto sovranista e sono suicide per un Paese come l’Italia. Anche li’ tocchera’ loro trovare valide scuse per evitarne l’implementazione.
Il non avere una solida maggioranza e’ gia’ una buona scusa.
Quello su cui possono fare effettivamente qualcosa di serio e’ l’immigrazione. Chi sara’ al governo farebbe bene a puntare tutto su questo.
Anche perche’ dal punto di vista economico servirebbe una rivoluzione thatcheriana ma non vi sono le condizioni politiche per implementarla in Italia, quindi per forza di cose la situazione economica non sara’ rosea nei prossimi anni; a maggior ragione con i cambiamenti che avverranno a livello di policy alla Fed, BoE e ECB.
Le urne ci dicono che una solida maggioranza di Italiani vuole politiche sovraniste e assistenzialiste.
L’unico modo perche’ questo cambi e’ che si lasci governare chi propone cio’, sperando che non faccia davvero troppi danni.
Tutte le altre proposte politiche possono essere solo di rappresentanza e testimonianza e sono in questa fase storica perdenti nelle urne.
L’unico vero tema che e’ ormai sparito dall’agenda politica ma che potrebbe avere campo e’ quello del federalismo. Per salvare economicamente il salvabile, un forte federalismo sarebbe un toccasana e avrebbe un appeal nelle zone produttive del Paese, nel momento in cui il Sud si compatta dietro la bandiera assistenzialista.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)