La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Povertà, Istat: “Nel 2016 poveri assoluti 4,7 milioni di ita

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Povertà, Istat: “Nel 2016 poveri assoluti 4,7 milioni di

Messaggioda pianogrande il 15/07/2017, 11:32

Non ci facciamo mancare né anti italiani né esterofili.

E' così che si risolvono i problemi.

Il fatto che la situazione politica italiana sia "diversa" dovrebbe essere portato come dato allarmante e da modificare e non come giustificazione per mantenerla "diversa" fino all'inevitabile catastrofe finale.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Povertà, Istat: “Nel 2016 poveri assoluti 4,7 milioni di

Messaggioda ranvit il 15/07/2017, 12:00

pianogrande ha scritto:Non ci facciamo mancare né anti italiani né esterofili.

E' così che si risolvono i problemi.

Il fatto che la situazione politica italiana sia "diversa" dovrebbe essere portato come dato allarmante e da modificare e non come giustificazione per mantenerla "diversa" fino all'inevitabile catastrofe finale.




Bene, comincia tu. Vuoi vedere che dopo secoli di italianità ci riesci proprio tu :lol: :lol: :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Povertà, Istat: “Nel 2016 poveri assoluti 4,7 milioni di

Messaggioda Robyn il 15/07/2017, 12:27

Per risollevare il paese serve una maggioranza e un governo di sinistra puramente liberal.Se vuoi fare investimenti taglia la spesa pubblica con quello che risparmi ci fai gli investimenti e le tasse le elimini e le riduci con la lotta al sommerso.La classe dirigente a cavallo fra il csx e il cdx deve sparire.La corte di giustizia europea non deve dare nessun lasciapassare a berlusconi che questa classe dirigente fra csx e cdx vada a fare qualche altra cosa che stia anni luce distante dalla politica
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11342
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Povertà, Istat: “Nel 2016 poveri assoluti 4,7 milioni di

Messaggioda franz il 15/07/2017, 12:35

pianogrande ha scritto:Il fatto che la situazione politica italiana sia "diversa" dovrebbe essere portato come dato allarmante e da modificare e non come giustificazione per mantenerla "diversa" fino all'inevitabile catastrofe finale.

Quoto.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Povertà, Istat: “Nel 2016 poveri assoluti 4,7 milioni di

Messaggioda ranvit il 15/07/2017, 15:47

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Il fatto che la situazione politica italiana sia "diversa" dovrebbe essere portato come dato allarmante e da modificare e non come giustificazione per mantenerla "diversa" fino all'inevitabile catastrofe finale.

Quoto.



Posso quotare anch'io senza alcun dubbio.
Ma sono discorsi irreali....chiacchiere non dico da bar, ma nella sostanza poco ci manca.
In pratica, va bene esprimere il proprio pensiero in assoluto, poi pero' bisogna scendere con i piedi per terra e proporre qualcosa di realizzabile.
Lo stesso Franz quando dedico' un po' del suo tempo a FARE ricorderà che fu un tentativo fallimentare. In Italia non ci sono le condizioni per nessuno di fare politiche "forti", solo passi avanti un po' alla volta. Sarebbe bene che tenessero conto anche a Bruxelles...l'Italia non è il Portogallo e neanche la Grecia: economicamente sarebbe un bel problema spingerla nelle braccia degli euroscettici e semmai populisti.
Del resto se davvero si vuole costruire una comunità bisogna tener conto dei caratteri e necessità di tutti.....e non credo mancherebbero le modalità per non "dover pagare i debiti degli altri".
Oggi invece, pur giustificati da molti errori italiani, mi pare che si faccia a "fotti-compagni" e anche con un certo godimento....vedi risolino di Merkel e Sarkozy alle spalle di Berlusconi tempo fa e l'ipocrita disponibilità a non lasciare sola l'Italia oggi con la faccenda migranti.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Povertà, Istat: “Nel 2016 poveri assoluti 4,7 milioni di

Messaggioda franz il 15/07/2017, 16:57

Tentar non nuoce e aderisti anche tu.
Il fallimento pero' fu per certi personaggi macchietta, millantatori di master alla Chicago University.
Il trend prima dello scandalo, era sul 4%.
Poco, se vogliamo, ma anche il M5S iniziò con pochissimi voti.

Ma niente paura: i grandi partiti per evitare l'arrivo di nuove formazioni hanno ideato le soglie di sbarramento per cui nessun problema ... e buon divertimento!
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Povertà, Istat: “Nel 2016 poveri assoluti 4,7 milioni di

Messaggioda pianogrande il 15/07/2017, 17:02

ranvit ha scritto:
pianogrande ha scritto:Non ci facciamo mancare né anti italiani né esterofili.

E' così che si risolvono i problemi.

Il fatto che la situazione politica italiana sia "diversa" dovrebbe essere portato come dato allarmante e da modificare e non come giustificazione per mantenerla "diversa" fino all'inevitabile catastrofe finale.




Bene, comincia tu. Vuoi vedere che dopo secoli di italianità ci riesci proprio tu :lol: :lol: :lol:


Prendere atto che così non va ed è urgente cambiare è già un modo di "cominciare".

E' proprio il sostenere che possiamo risolvere i problemi aggravandoli (che possiamo salvare la nave allargando la falla) che è assolutamente fuori dalla realtà (e qui il termine "boccalone" viene dirottato alla sua giusta e naturale destinazione).

Dopodiché, il singolo cittadino fa quello che è alla sua portata ma quello che innanzitutto non deve fare è spargere in giro la voce che va bene così.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Povertà, Istat: “Nel 2016 poveri assoluti 4,7 milioni di

Messaggioda ranvit il 15/07/2017, 18:24

E' proprio il sostenere che possiamo risolvere i problemi aggravandoli


Non è dimostrato, anzi! Ma tu continua pure a fare "chiacchiere" irreali :D


Comunque, tra una chiacchiera e l'altra leggi un po' questo:

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2016-05-13/perche-debito-italiano-e-sostenibile-064510.shtml?uuid=ADHdV7G

Perché il debito italiano è sostenibile
–di Marco Fortis 13 maggio 2016

Nel 1980 il rapporto debito pubblico/Pil dell’Italia era appena al 54%. In soli 14 anni tale rapporto raddoppiò, salendo fino a un massimo del 117,2% nel 1994. È da allora che il debito pubblico costituisce la nostra “palla al piede”, non solo per la mole degli interessi da pagare che ha finito col pesare su ogni generazione successiva, ma anche dal punto di vista dell’immagine internazionale dell’Italia.

Dal 1994 in avanti, tuttavia, grazie a una politica fiscale rigorosa (anche se si sarebbe potuto certamente fare qualcosa di più nei primi anni 2000 con la discesa dei tassi in virtù dell’euro) il debito pubblico italiano in rapporto al Pil è andato calando fino a scendere al 99,8% nel 2007. Ma anche nel 2007, nonostante gli sforzi fatti, l’Italia era sempre considerata come un Paese molto indebitato: quasi un’“icona” mondiale del debito, assieme a Grecia e Giappone. E pensare che il debito/Pil statunitense a fine 2015 è arrivato al 105,9%, cioè 5 punti sopra il livello a cui il governo Prodi lasciò il debito italiano nel 2007. Il che, peraltro, non impedisce oggi agli Usa grazie alla loro forza politica ed economica di conservare la tripla A. Sempre nel 2015 il debito francese è salito al 95,8% e quello spagnolo al 99,2% (cioè, rispettivamente, solo 4 e 0,6 punti percentuali in meno del nostro rapporto debito/Pil del 2007).

Anche durante la lunga crisi cominciata nella seconda metà del 2008, l’Italia ha mantenuto una condotta fiscale crescentemente rigorosa, spesso migliore persino di quella tedesca. Ciò non le ha comunque evitato di essere attratta nell’orbita del “contagio” greco nel 2011, con l’impennata del nostro spread. Benché quella del 2011 sia stata una crisi più di credibilità politica del Paese che di “fondamentali” (e derivasse anche dall’assenza di un ombrello protettivo dell’euro e delle finanze dei Paesi membri contro la speculazione come quello che oggi assicura la Bce) fummo trascinati nel gorgo della crisi finanziaria. L’aspetto che più ci svaluta agli occhi del mondo è ormai da molto tempo lo spread di credibilità e/o stabilità politica, una costante del passato come degli anni più recenti: dal 2011 al 2016 in Italia sono cambiati 4 governi.

Indubbiamente il debito pubblico, se troppo elevato, costituisce un problema molto grave e non è accettabile che esso possa ulteriormente aumentare, a ulteriore danno delle generazioni future. Questa dovrebbe essere una regola generale, ma vale in modo particolare per l’Italia, il cui debito/Pil è salito nel 2015 al 132,7%.

Altra cosa, però, è discutere sul ritmo ideale con cui il debito pubblico dovrebbe diminuire. Americani e giapponesi non sembrano preoccuparsi molto di questo tema. Noi in Europa invece sì, e in particolare ce ne preoccupiamo nell’eurozona perché abbiamo dato vita a una moneta comune e a tal fine ci siamo dati delle regole, tra cui quelle sul debito. Le quali, tuttavia, nella loro rigidità sembrano oggi fatte più per aggravare i problemi che per risolverli, puntando quasi esclusivamente sul rigore fiscale e non considerando che, senza una adeguata crescita economica, il rigore da solo non basta a far diminuire il rapporto debito/Pil. Su questa lettura critica ma propositiva delle attuali regole europee s’incardina l’importante documento “Relevant Factors Influencing Debt Developments In Italy” (maggio 2016) presentato dal ministro Pier Carlo Padoan alla Commissione Europea anche per perorare le nostre richieste di flessibilità.

Quello dell’Italia è un caso paradigmatico perché, nonostante la sua fama di economia di sprechi, molto indebitata e poco osservante degli impegni, in realtà il nostro Paese ha una spesa pubblica al netto degli interessi che in termini reali è rimasta quasi invariata tra il 2005 e il 2015 (una delle migliori performance tra i Paesi avanzati). Inoltre, l’Italia è uno dei Paesi più disciplinati nel rispettare le regole europee di finanza pubblica. Ad esempio, durante questi ultimi anni di crisi, già dal 2012, cioè ben prima di altri Paesi, il nostro deficit/Pil rispetta la regola del 3%. Nel lungo periodo, poi, sin dal 1992 l’Italia è sempre stata in avanzo statale primario con la sola eccezione del 2009: un record assoluto a livello mondiale. E, come sottolinea il citato documento del Mef, nel periodo 2009-2015 l’avanzo statale primario dell’Italia è stato mediamente il più alto nella Ue.

Come abbiamo più volte argomentato, come conseguenza di questa disciplina fiscale che l’Italia ha dimostrato di saper mantenere costantemente nel tempo, c’è anche il fatto che in valore assoluto il debito italiano è quello cresciuto percentualmente di meno nell’Ue tra il 2008 e il 2015, assieme al debito tedesco e olandese. Tuttavia, il debito/Pil italiano è aumentato di più in proporzione per effetto della forte caduta del Pil stesso che l’eccessiva austerità ha provocato, vanificando in parte gli sforzi fatti dal nostro paese.

In aggiunta, osserva il Mef, la stessa Commissione ritiene che il debito pubblico italiano sia il più sostenibile dell’Ue nel lungo periodo per l’effetto combinato delle importanti riforme pensionistiche avviate e della curva di invecchiamento della popolazione italiana. Mentre nel medio termine la Commissione prevede, nel suo scenario base, che la probabilità che il debito italiano sia più alto nel 2020 rispetto ai livelli del 2015 sia la più bassa nell’UE dopo la Germania.

Le regole sul livello ideale di debito e sulle modalità per ridurne la quota eccedente il 60% del Pil che l’Europa si è data col Patto di stabilità e crescita e con il Fiscal compact sono state disegnate in un’epoca di alta crescita economica, senza avere alle spalle le macerie di una crisi sociale e occupazionale così grave come quella vissuta dall’Italia e da molti altri Paesi della moneta unica negli ultimi anni. E senza immaginare nemmeno lontanamente lo scenario deflattivo in cui l’Eurozona è oggi sprofondata, che riduce ai minimi la spinta del Pil nominale. Inoltre, le regole europee non tengono conto di molti fattori altrettanto rilevanti per valutare la pericolosità del debito, come ad esempio la quota dello stesso in mani estere o la sua durata. L’Italia, ad esempio, ha un debito pubblico estero appena superiore al 40% del Pil, esattamente come la Germania. Né si tiene abbastanza conto del fatto che non tutti i Paesi hanno settori privati sufficientemente capienti da poter finanziare la quota del proprio debito pubblico interno. L’Italia, ad esempio, può strutturalmente sostenere in modo diretto (con le famiglie) o indiretto (attraverso le banche, le assicurazioni, ecc.) un debito pubblico interno piuttosto alto. Non così la Grecia, il Portogallo o l’Irlanda che hanno una ricchezza finanziaria privata molto bassa.

In aggiunta, i meccanismi adottati dalla Commissione per centrare gli obiettivi di riduzione del debito e calcolare gli obiettivi di bilancio dei vari Paesi si basano su metodi di calcolo che sono stati contestati con argomenti molto razionali dal Mef. In particolare, il Mef ha dimostrato che, con metodologie di calcolo dell’output gap più aderenti alla reale evoluzione dell’economia e in linea con quelle del Fmi e dell’Ocse, l’Italia avrebbe già ampiamente centrato gli obiettivi europei di bilancio di medio termine nel 2015. Mentre la deviazione dagli obiettivi del 2016 risulterebbe pienamente coperta dai margini di flessibilità consentiti, legati anche all’ampio programma di riforme che l’Italia sta realizzando.

Di fronte a questi elementi di sostanza, discettare se il debito/Pil italiano resterà nel 2016 al 132,7% (come prevedono le previsioni della Commissione Ue) o scenderà di 3 decimali (come è scritto nel Def 2016) appare davvero come una questione di lana caprina di fronte ai risultati sostanziali di stabilizzazione delle finanze pubbliche che l’Italia ha dimostrato di saper conseguire e agli ulteriori seri impegni che ha assunto per i prossimi anni.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Povertà, Istat: “Nel 2016 poveri assoluti 4,7 milioni di

Messaggioda pianogrande il 15/07/2017, 19:19

Raggelante quella definizione di rigorosa politica fiscale o giù di lì.

Se fosse stato un giornale cartaceo, sarebbe volato subito nel cestino ma al mio computer ci tengo ed ho avuto perfino la forza di leggere tutto l'articolo.

Certo che come "chiacchiere" non andiamo male.

Si può dire quello che si vuole, si può anche avere il premio Nobel per l'economia o per la comunicazione cazzara ma io come cittadino, dopo aver visto il debito che non fa altro che aumentare ed è aumentato (in barba a qualsiasi "rigorosa politica fiscale") di otto miliardi in un mese, rimango piuttosto.. diciamo così... contrariato.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Povertà, Istat: “Nel 2016 poveri assoluti 4,7 milioni di

Messaggioda ranvit il 15/07/2017, 19:26

Fa un po' come ti pare....anzi butta pure il Pc.....forse è meglio :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 23 ospiti

cron